back to top

Premiazioni e Festival: una riflessione aspettando gli Oscar 2024

Nell’universo del cinema, la ritualità di alcune ricorrenze è fondamentale per incrementare la passione e l’attitudine di tutti noi individui verso ciò che guardiamo – e, nel caso di chi partecipa alla creazione, “che facciamo”. Abbiamo potuto riscontrare con non poca delusione che, per quanto riguarda il cinema italiano, le sfavillanti cerimonie non sono affatto indicative del suo stato attuale: potremmo aprire tantissimi discorsi, e tutti negativi, ma oggi vogliamo invece riflettere in senso più ampio – geograficamente e concettualmente – sull’apporto talvolta decisivo e rivitalizzante dal punto di vista artistico e culturale che le ritualità di cui sopra riescono a fornire tramite la potenza del loro impatto.

Avvicinare e avvicinarsi al cinema

I Festival, per via dell’intensità con la quale mettono in rassegna i film di maggiore spessore che poi arriveranno nelle sale, rappresentano un evento unico per avvicinare gli spettatori alla visione, e piacevolmente anticipatorio per gli addetti ai lavori che vogliono farsi un’idea della direzione autorale e commerciale in cui sta andando una determinata stagione cinematografica. Le premiazioni non posseggono la medesima forza attrattiva e di accentramento, eppure generano un particolare entusiasmo che spinge ugualmente il pubblico a respirare l’atmosfera magica del cinema.

Con la cerimonia degli Oscar e tutto ciò che gravita attorno ad essa – i preparativi, i pronostici, i dibattiti dopo le assegnazioni-, l’eco di questo processo si espande su un piano mondiale. Nonostante l’Academy spesso riveli la sua inadeguatezza nel prendere anche le decisioni più semplici uniformandosi a tutto ciò che è politicamente e sessualmente corretto – anche in questa edizione ci aspettiamo tante immeritate sconfitte -, l’importanza dell’evento non può essere messa in discussione; d’altronde Fellini ne ha vinti cinque, quindi le scelte giuste qualche volta vengono prese eccome. Gli Oscar sono inoltre anche un buonissimo incentivo per promuovere la sala in quanto luogo ancora – e speriamo per sempre – insostituibile di esperienza cinematografica. Insomma, al di là di chi porterà a casa l’ambita statuetta, ci auguriamo di assistere ad uno spettacolo che possa valorizzare le opere di questa stagione e influenzare i futuri sviluppi del settore.

CORRELATI