back to top

The Prism vol. 1: Burn! – Recensione

Earth was shakin’, we stood and stared
When it came no one was spared
Still I hear “Burn!”

– Deep Purple, Burn

Annunciato diversi mesi fa, arriva in tutte le librerie e fumetterie d’Italia per Bao Publishing il primo volume di The Prism, la grande epopea fantascientifica scritta e disegnata da Matteo De Longis. Già attivo da anni nel mondo dell’illustrazione e della grafica, è arrivato per lui il momento di confrontarsi con un’opera in veste di autore completo. E il risultato è davvero eccellente! Vediamo insieme di cosa parla The Prism.

Siamo nel 2059 e la Terra è sconvolta da una minaccia. Sette anni prima, è comparso in mare un filamento di S.O.T.W. (Smoke on the Water) che, con il tempo, ha iniziato a espandersi in tutto il mondo prosciugando ogni forma di vita al suo passaggio. L’unico modo per contrastarlo sembra derivare dall’emissione di onde sonore che bloccano il suo avanzamento. Se però un semplice concerto può solo rallentarlo, cosa succederebbe se si andasse a registrare il più grande live della storia nello spazio? Il progetto P.R.I.S.M. nasce proprio con l’intento di creare una band di cosmusicisti da mandare oltre l’atmosfera per far registrare loro il più grande spettacolo di sempre e trovare il sound perfetto per contrastare lo SOTW.

Ogni pagina di The Prism è prova della passione sconfinata che De Longis ha per la musica e lo spazio. Il nome (geniale!) della minaccia che sta contaminando i mari della Terra, l’astronave che porta i musicisti nello spazio, la White Duke, e la scelta grafica per le onomatopee. Nella prima pagina del fumetto ci viene spiegato che The Prism è realizzato con un metodo sperimentale, facente sì che i suoni della storia non vadano visti, ma sentiti, e che appaiano di conseguenza come dei triangoli. Inoltre, l’autore inventa tutta una serie di attrezzature e specifiche tecniche futuristiche così ben descritte da sembrare verosimili.

Si potrebbe paragonare questo primo volume, Burn!, all’intro di un album musicale. L’autore ci introduce in un mondo completamente nuovo e inizia man mano a presentarci gli attori di questo grande concerto spaziale. Gli indizi sullo SOTW sono ancora pochi e il focus è, invece, sulla creazione di questa nuova band. A guidare il gruppo troviamo Lorena, in rappresentanza della PLEXI, l’azienda alla base del progetto PRISM. La ragazza ha un carattere forte ed è forse il personaggio più approfondito di questo primo volume. Non sarà facile per lei far convivere in armonia un gruppo composto da perfetti sconosciuti. Basta poco tempo per far nascere qualche screzio tra i musicisti, ma solo alla fine del volume c’è il rischio vero che si verifichi una tragedia e che il progetto vada in fumo.

Alla base di The Prism c’è comunque una forte critica ambientalista. L’ambientazione del fumetto non è poi così lontana nel tempo e la Terra non sembra passarsela bene. L’idea che la musica possa salvare il mondo sicuramente scalda il cuore di molti lettori e lettrici, me compreso. Sono sempre stato dell’idea che una canzone con un preciso messaggio possa avere un effetto significativo su una persona e la musica è sempre stata per me un luogo magico in cui rifugiarmi nei momenti di crisi. In questo fumetto il discorso assume un impatto molto più grande, visto che una precisa combinazione di sonorità potrebbe salvare un pianeta, ma penso che tutto parta dall’importanza della musica nella vita umana.

In realtà, un collegamento tra la musica e lo spazio arriva anche dall’attualità, come ci viene raccontato nella postfazione da Adrian Fartade. Noto divulgatore scientifico e scrittore, Adrian è anche un personaggio della storia. Di recente, è stato captato nel cosmo un segnale radio con un file audio codificato al suo interno. La NASA ha deciso, dunque, di mandare per la prima volta su Marte un rover con un microfono! Questo permette non solo di avere immagini del pianeta, ma anche di sentirne i suoni.

Siamo ancora agli inizi di questa grande avventura e bisognerà aspettare qualche anno per leggere il secondo volume. Dovendo trovare un difetto a quest’opera, sarebbe sicuramente la cadenza d’uscita. Sono previsti infatti sette volumi e ognuno uscirà a distanza di due anni dal precedente. Ovviamente bisogna considerare il lavoro immenso che c’è dietro un’opera come The Prism e il fatto che Matteo si occupi sia dei testi che dei disegni.

Sono davvero curioso di capire come evolverà la vicenda! Complimenti a Matteo De Longis e a Bao Publishing per averci portato questa grande opera fantascientifica. (PS: vedere rappresentato in alcune tavole il Maestro Battiato scomparso da poco mi ha fatto scendere una lacrimuccia.)

Continuate a seguirci, qui su NerdPool.it, per non perdervi le prossime novità legate al mondo degli anime.

CORRELATI

Ogni pagina di The Prism è prova della passione sconfinata che De Longis ha per la musica e lo spazio. L'autore ci introduce in un mondo completamente nuovo e inizia man mano a presentarci gli attori di questo grande concerto spaziale. Siamo ancora agli inizi della storia e sarà davvero dura aspettare l'uscita del secondo volume!The Prism vol. 1: Burn! - Recensione