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The I-Land: la grande perdita di tempo di Netflix

The I-Land, la serie tv di Netflix, tanto pubblicizzata e paragonata a quel capolavoro che è stato Lost, altro non è che un’immensa fregatura. Di seguito vi lascio la mia recensione di questo pessimo prodotto che si è rivelato “The I-Land”.

Il trailer di The I-Land

https://youtu.be/Ryu8BACdp3k

Sinossi

Scritta da Neil LaBute, la serie racconta di un gruppo di 10 persone, uomini e donne. I protagonisti si risvegliano su un’isola all’apparenza deserta senza ricordare niente dei loro nomi, delle loro vite precedenti e di come siano finiti lì. Insieme dovranno riuscire a risolvere il mistero e scoprire come potersene andare via.

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***SPOILER ALERT***

La nostra recensione della serie originale di Netflix

Protagonisti insulsi

Bastano i primi dieci minuti a capire che The I-Land è uno dei peggiori originali di Netflix. La protagonista Chase (Natalie Martinez) solo nei primi minuti della seria viene quasi accoltellata da KC (Kate Bosworth) che subito la insulta senza un motivo. Successivamente viene aggredita sessualmente da Brody (Alex Pettyfer).
Stranamente, lei sembra anche l’unica ad essere interessata a scoprire come fare a fuggire dall’isola: cerca indizi, scopre delle cose ma nessuno degli altri ha intenzione di ascoltarla e le danno della bugiarda. Nel frattempo gli altri 9 sono interessati solo a fare il bagno al mare (e ad essere mangiati dagli squali), a prendere il sole e a flirtare tra di loro.

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Una tematica interessante ma riprodotta male

Grazie al cielo The I-Land non sembra essere stata scritta per andare oltre la prima stagione, perchè alcuni segreti vengono rivelati già nel terzo episodio dove scopriremo come mai i naufraghi si trovino sull’isola e cosa debbano fare per uscirne.
A quanto pare si tratta di una prigione virtuale, un test per reintegrare i criminali nella società. In questa realtà virtuale se muori sull’isola muori anche nella realtà (mi ricorda molto anche Sword Art Online tra le tante cose).

La tematica centrale della serie in se non è brutta ed anzi, avrebbe potuto portare a spunti molto più interessanti. La serie invece non rende giustizia all’argomento. Tra dialoghi futili, spesso pieni di stereotipi, tentativi di violenza sessuale, omicidi e animali assetati di sangue sparsi completamente a caso e senza un senso logico. Addirittura due personaggi con dei nomi davvero molto fantasiosi, Bonnie e Clyde, inviati dal proprietario della struttura per far fallire i prigionieri e rendere nullo il test per la reintegrazione. E protagonisti privi di qualsivoglia levatura morale. Solo i flashback che ci raccontano delle loro vite precedenti conferiscono un certo spessore ai 10 personaggi, ma non abbastanza da renderli interessanti ai fini di una buona serie tv.

Una perdita di tempo

Gli originali di Netflix oscillano sempre tra dei prodotti davvero buoni come poteva essere Altered Carbon e prodotti pessimi. Solo la pessima qualità di altri originali può salvare The I-Land dall’essere considerata una delle peggiori serie tv mai viste, almeno per quanto mi riguarda. Il paragone con Lost è stato completamente azzardato: sì, abbiamo i naufraghi, il mistero del numero ricorrente, animali assassini, i flashback e altro, ma di certo il paragone non è assolutamente da fare in quanto The I-Land è una serie che fa solo perdere tempo a chi la guarda.

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La stagione 1 di The I-Land è disponibile su Netflix dal 12 settembre, speriamo di non dover mai assistere alla stagione 2.

Cast

Il cast (pessimo) di The I-Land comprende: Natalie Martinez, Kate Bosworth, Ronald Peet, Sibylla Deen, Gilles Geary, Kyle Schmid, Anthony Lee Medina, Kota Eberhardt, KeiLyn Durrel Jones.

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In conclusione The I-Land è un pessimo prodotto, la mia recensione può solo essere negativa e non è assolutamente da paragonare a Lost se non per alcuni elementi da cui prende solo spunto e che va guardata solo se avete del tempo da buttare.The I-Land: la grande perdita di tempo di Netflix