Non è un mistero il fatto che l’elmetto di Kylo Ren abbia contribuito ad alzare le aspettative sul personaggio in Star Wars: Il Risveglio della Forza.
Quando però abbiamo visto dietro la maschera il volto di Adam Driver, colpa anche la scrittura del personaggio, ne siamo rimasti abbastanza delusi.
Il carisma del personaggio è crollato e sul web sono comparsi molti meme sul comportamento infantile del personaggio.
Con Star Wars: L’Ultimo Jedi, Kylo Ren ha riacquistato una sua credibilità. Uno dei meriti del secondo capitolo della nuova trilogia è stata la crescita del personaggio, che è diventato carismatico e una presenza scenica importante.
Nei nuovi trailer di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker però rivediamo Kylo Ren indossare il suo elmetto che lui stesso distrugge nell’ottavo film della saga.
Il casco sarà proprio quello distrutto in The Last Jedi visti i punti di saldatura rossi perfettamente visibili su di esso, nel trailer
I fan hanno quindi iniziato a chiedersi come mai la scelta di questo “ritorno”. Ad alimentare i dubbi ci ha pensato J.J. Abrams.
In un intervista a Collider, il regista ha parlato della maschera di Kylo Ren.
“Riguarda il suo rapporto con il lato oscuro. Come vedrete [Kylo Ren] sta diventando il nuovo Leader Supremo e si sta concentrando maggiormente sulle cose pratiche da fare. Ha già conquistato una posizione di rilievo nel Primo Ordine. La maschera segnerà il suo impegno verso il lato oscuro, verso i cavalieri Ren ed esiste anche per un’altra ragione estremamente specifica, come vedrete. Esiste una motivazione, ma potrebbe non essere chiara al momento.”
I fan sono quindi agitati dal ritorno di un elemento così iconico (forse in negativo) ma, non avendo molte informazioni su Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, dovranno aspettare l’uscita del film per capirci di più.
Sicuramente il “ritorno” della maschera di Kylo Ren non è un elemento casuale nel nuovo film e J.J. Abrams ci avrà ragionato parecchio.
Dobbiamo aspettare l’uscita del film per capire a cosa il regista si riferisse durante l’intervista.