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La Lega degli Straordinari Gentlemen: Nemo – recensione di un’altra grande opera di Alan Moore

Da qualche mese Bao Publishing ha iniziato a ristampare tutta la saga della Lega degli Straordinari Gentlemen in un nuovo formato cartonato, di dimensioni maggiori rispetto alla precedente edizione “tascabile”. Dopo i tre volumi della serie principale arriva finalmente la raccolta della trilogia di storie dedicate alle avventure della figlia del Capitano Nemo, Janni Dakkar.  

I tre volumi, usciti in origine singolarmente, ci permettono di vedere l’evoluzione della protagonista attraverso diverse avventure di grande impatto grafico e esempio perfetto dell’immensa fantasia creativa di Alan Moore.

Il primo Capitano Nemo è ormai morto e la figlia Janni ha preso il suo posto alla guida del suo equipaggio. Già in poche pagine ci vengono presentati molti personaggi che saranno centrali in tutte e tre le storie che compongono il volume. L’evento che ha luogo nelle prime pagine determinerà lo svolgersi di tutta la narrazione, portando a un conflitto decennale tra due grandi personaggi femminili: Janni stessa e Ayesha, regina di Kor.

Le tre storie si svolgono in modo cronologico e i personaggi evolvono naturalmente con il passare del tempo. La prima avventura, Nemo: Cuore di Ghiaccio, si svolge in Antartide. Qui, la compagnia di una giovane Capitano Nemo, inseguita da alcuni inventori ingaggiati da Ayesha, si trova catapultata in luoghi misteriosi e alieni in cui compaiono diversi riferimenti alle creature che popolano i racconti dell’orrore di Lovecraft.

Nella seconda, Nemo: Le rose di Berlino, l’azione si sposta nella capitale tedesca. Janni e il suo compagno Broad Arrow Jack si gettano al salvataggio della loro figlia e del marito. I due sono stati rapiti da un esercito simil nazista e vengono tenuti prigionieri in una base futuristica, che prende ispirazione dalla Metropolis dell’omonimo film di Fritz Lang del 1927.

Infine, nell’ultimo capitolo, Nemo: Fiume di Spettri, un’anziana Janni è ormai ossessionata dalla sua rivalità con Ayesha. La donna sarà disposta a ogni cosa per mettere fine a questo confronto una volta per tutte.

Alan Moore riesce a sorprendere costantemente il lettore in ogni pagina creando un crescendo di azione e di eventi bizzarri, che spesso superano ogni logica. E’ evidente come l’autore si diverta a riempire le storie di personaggi e luoghi che richiamano la letteratura e il cinema del passato. In particolar modo le storie di genere avventuroso e fantascientifico. Come già accennato, si va dagli orrori che popolano i libri di Lovecraft, al mostro della laguna nera (protagonista di un omonimo film), fino ad arrivare ai chiari riferimenti al movimento nazista. L’abilità di Moore sta spesso nel prendere elementi reali e nel sostituirli con personaggi e luoghi fittizi. Questo provoca un effetto straniante che riesce, talvolta, ad avere anche un risvolto comico.

La stessa Bao Publishing, all’inizio del volume, ha indicato tre siti in cui è possibile consultare una guida annotata ai riferimenti che compaiono nelle pagine del volume. Se volete immergervi a 360 gradi nelle avventure del Capitano Nemo, vi consiglio di darci un’occhiata (vi avviso, è tutto in inglese). Io personalmente ho consultato questa guida e per un po’ sono stato trasportato in un mondo fantastico e popolato di creature bizzarre. A volte è bello perdersi nella fantasia e Alan Moore è maestro in questo. Vi consiglio caldamente di non farvi scappare tutte le sue opere legate alla Lega, in primis queste tre avventure dedicate alla figlia di Nemo. Potete anche acquistare il volume direttamente dal sito dell’editore qui.

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Arriva la riedizione di un altro capolavoro di Alan Moore e di un tassello fondamentale nella mitologia della sua Lega degli Straordinari Gentlemen. Dopo i tre volumi della serie principale arriva finalmente la raccolta della trilogia di storie dedicate alle avventure della figlia del Capitano Nemo, Janni Dakkar. Immergetevi e lasciatevi trasportare in un mondo di meraviglie e di creature bizzarre tutto da scoprire. La Lega degli Straordinari Gentlemen: Nemo - recensione di un'altra grande opera di Alan Moore