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Devil May Cry 5 Special Edition: recensione PS5

Il 2020 vi ha messo giù di corda? Ritrovate un po' di sana motivazione con la nostra recensione di Devil May Cry 5 Special Edition!

Con Devil May Cry 5, lo scorso anno Capcom ha riportato alla ribalta una delle sue serie più amate. Il quinto capitolo di questa serie action “stylish” ha riscontrato forte consenso da parte di critica e pubblico, ma si sentiva la mancanza di un piccolo dettaglio capace di fare la differenza. Ovviamente stiamo parlando di Vergil, figura chiave all’interno delle vicende raccontate che tuttavia – per ragioni narrative – non ha trovato spazio trai personaggi giocabili. I fan più accaniti lo hanno dunque richiesto a gran voce, di conseguenza Itsuno e i suoi non potevano ignorare il desiderio della fanbase. Gli sviluppatori però non si sono limitati alla realizzazione del suddetto, e hanno pensato di lanciare sul mercato un’edizione completa destinata a PlayStation 5 e Xbox Series X/S. Devil May Cry 5 Special Edition (PS5, la nostra versione testata) è quindi la migliore versione del miglior action in circolazione.

A questo punto vi starete chiedendo: perché proporre una Special Edition e non un free upgrade come stanno facendo altre case di sviluppo? A dire il vero, la questione è piuttosto semplice. DMC non è uno di quei giochi live service che generano profitti in continuazione grazie a DLC periodici, e non è neppure un’esclusiva first party. Devil May Cry è quel tipo di gioco che per molti si esaurisce dopo la prima partita a difficoltà normale – spesso senza sbloccare tutte le mosse – mentre solo in pochi ci spendono centinaia o migliaia di ore. Considerando che la realizzazione di un nuovo personaggio e di nuove modalità ha un costo, la decisione di Capcom è più che legittima. Va anche detto che Devil May Cry 5 Special Edition viene venduto ad un prezzo budget di 40 euro e include tutti i contenuti della Deluxe Edition.

Devil May Cry 5, in breve

Per chi se lo fosse perso, Devil May Cry 5 è l’ultimo esponente di questa longeva serie, rilasciato a distanza di 11 anni da Devil May Cry 4. A differenza del suo predecessore è stato sviluppato con un budget adeguato e si avvale della potenza del Re Engine, motore che il team ha sfruttato per adottare uno stile grafico più realistico. È un titolo nato per soddisfare i desideri dei fan, i quali, dopo la parentesi del Reboot (dei Ninja Theory) si sono sentiti traditi. Si tratta pertanto di un gioco che celebra la serie stessa, grazie a una quantità incommensurabile di riferimenti all’intero brand.

Le vicende ruotano attorno a Nero, Dante e il misterioso V, i quali dovranno vedersela con il Re dei demoni Urizen e il Qliphoth, un gigantesco albero demoniaco che si nutre di sangue umano. Quanto al gameplay dei nostri protagonisti, essi vantano stili di combattimento differenti dotati di una complessità crescente. Molto brevemente, Nero è il personaggio più equilibrato poiché riprende le basi gettate col quarto capitolo e viene arricchito con l’aggiunta dei Devil Breakers. Si tratta di braccia cibernetiche intercambiabili che consentono al nostro di effettuare le manovre più disparate, come schivate aeree o scariche d’energia. Ciascuno degli otto Breakers svolge fondamentalmente 2 funzioni attivabili con la pressione leggera o prolungata del tasto dedicato. Insieme al rampino, questi strumenti rendono Nero più divertente e profondo che in passato.

Dante è invece il personaggio più complesso dell’intero titolo poiché possiede quattro stili di combattimento alternabili istantaneamente e può equipaggiare svariate armi. Per di più, alcune di queste dispongono di “stance” differenti che ampliano ulteriormente il parco mosse dello spadaccino. L’evocatore di demoni V è un personaggio che separa nettamente le fasi difensive da quelle offensive e attacca dalla distanza. Le sue armi principali sono Griffon, Nightmare e Shadow, tre demoni dai nomi familiari, se conoscete la serie.

A scuola di motivazione con Vergil

Arriviamo ora ad uno degli elementi cardine di Devil May Cry 5 Special Edition, ovvero Vergil. Parlare di questo personaggio senza fare anticipazioni sulla trama è veramente difficile, e anche se il trailer di lancio è pieno di spoiler, eviteremo di fare considerazioni in tal senso pericolose. Cominciamo col dire che, se non avete ancora giocato alla versione base del titolo è meglio che prima facciate una partita standard con Nero/Dante/V. Detto ciò, come da tradizione si affrontano le stesse missioni del gioco base, con l’unica differenza dettata dai filmati introduttivi e finali. Tra una missione e l’altra non c’è dunque alcun tipo di sequenza filmata, dato che Vergil ha un ruolo determinato all’interno delle vicende.

Per quanto concerne il gameplay del Dark Slayer, gli sviluppatori sono partiti da quanto fatto con DMC4SE, ma ci sono comunque alcune differenze. Le meccaniche alla base restano tuttavia invariate, e Vergil è dotato di una barra della concentrazione che si carica nel tempo durante il combattimento. Quest’indicatore è suddiviso su tre livelli: quanto è più pieno e quanti più danni faremo in battaglia. La barra però si svuota se veniamo colpiti e ciò causa la decrescita dei nostri danni. Per infliggere danni elevati è necessario tenere carico il più possibile il suddetto, che a sua volta può essere sfruttato per scatenare una finisher letale.

I need more power

Il cambiamento più drastico del personaggio è legato alla gestione del Devil Trigger. In Devil May Cry 5 Special Edition, l’energia demoniaca accumulata non ci permette di trasformarci in demone bensì dà vita ad un Doppelganger fantasma che emula le nostre mosse. Per di più, possiamo decidere la velocità dei suoi attacchi con la pressione dei tasti sul d-pad. Il nostro fidato spadaccino è comunque dotato di una trasformazione, questa volta affidata al Sin Devil Trigger (SDT). Anche in questo caso abbiamo un indicatore dedicato che possiamo riempire consumando l’energia demoniaca del DT.

La trasformazione in demone dà sfogo al pieno potenziale di Vergil e in combinazione con il Doppelganger permette di fare danni illegali. Infine, durante la trasformazione in SDT – o con l’indicatore in questione pieno – è possibile effettuare alcune finisher dagli effetti devastanti che dipendono dall’arma equipaggiata. Proprio riguardo quest’ultime, il suddetto può contare sulla sua fidata katana Yamato, i Beowulf e la Mirage Edge, una spada spettrale con le fattezze della Force Edge. Ancora una volta gli attacchi dalla distanza sono affidati alle Mirage Blades, le spade spettrali che abbiamo imparato a conoscere fin dal terzo capitolo.

Calza a pennello

Quanto alle tecniche di movimento, Vergil non dispone dell’Air Hike come Dante e Nero, ma può eseguire alcune mosse portentose. Tornano Trick Up e Air Trick – che consentono rispettivamente di teletrasportarsi in aria o verso il nemico agganciato – al quale si aggiunge Trick Dodge, una schivata direzionale a terra. Trick-Down invece non è più prerogativa del DT e può essere utilizzato in qualsiasi momento, trasportandoci diagonalmente dall’aria verso il basso. Nel corso della nostra prova abbiamo constatato che, nonostante la mancanza di doppio salto e air dash, Vergil è in grado di raggiungere qualsiasi piattaforma. Difatti, abbiamo raccolto tutti i collezionabili (pietre blu, viola) e completato le 12 missioni secondarie senza troppe difficoltà. Addirittura certe sezioni si sono rivelate più semplici che con Dante e soci.

In definitiva, Vergil è uno dei personaggi più versatili ed efficienti di Devil May Cry 5 Special Edition, anche se va utilizzato con criterio. Menare fendenti a destra e a manca infatti vi porterebbe velocemente alla sconfitta o a punteggi disastrosi. Ad ogni modo basta poco per imparare ad inanellare combo devastanti, e in ogni caso la pratica rende perfetti.

Chiudiamo il discorso elogiandone le animazioni e le movenze, che sono semplicemente fantastiche. I movimenti fulminei del tenebroso figlio di Sparda sono enfatizzati dai residui di immagine che danno ancor più l’idea di un combattente formidabile. Il lavoro del team di sviluppo è stato impeccabile.

Prima di procedere oltre vi ricordiamo che Vergil verrà rilasciato come DLC stand-alone per PC, PS4 e Xbox One il 15 dicembre al prezzo di 5 euro, una cifra più che ragionevole.

Contenuti speciali

Come dicevamo all’inizio della recensione, Devil May Cry 5 Special Edition mette a disposizione del giocatore sia i contenuti della Deluxe Edition che nuove modalità. Quella che secondo noi vale il prezzo del biglietto è la Turbo Mode, che incrementa la velocità di gioco del 20% nelle modalità tradizionali. Ovviamente, prima di attivarla vi consigliamo di assimilare tutte le meccaniche di gioco, ma una volta provata è veramente difficile tornare indietro. L’altra modalità aggiunta al pacchetto è la Legendary Dark Knight, che ci mette contro intere schiere di nemici. Concettualmente è qualcosa di simile ai musou, con la differenza che i gruppi di nemici più coriacei possono mettervi in serie difficoltà.

Comparto tecnico e feature aggiuntive: come risponde PS5

Le nuove console hanno permesso al team di sviluppo di aggiungere una serie feature e migliorie da non sottovalutare. In particolare, sentiamo il bisogno di elogiare i caricamenti, che su PS5 sono praticamente istantanei. Meno esaltante invece il Ray Tracing, disponibile sia in modalità grafica che in modalità performance. In quest’ultimo caso il gioco dà la priorità al frame rate e ciò causa riflessi di qualità inferiore così come una risoluzione massima di 1080p. Sfortunatamente, attivando questa modalità si va incontro a cali di frame rate su PS5, cosa non proprio eccezionale visto il genere del gioco. Va comunque detto che con l’RTX attivo siamo stati colpiti dalla bellezza dei particellari, che rendono l’azione incredibilmente viva e brillante. Purtroppo però, il costo da pagare in termini di risorse è troppo elevato e rinunciare ai 60fps fissi è quasi impensabile. Devil May Cry 5 Special Edition dispone anche di una modalità a 120fps ma non disponendo di un monitor compatibile non abbiamo potuto testarne le performance. Interessante invece l’audio 3D – che dà vita ad un’esperienza decisamente immersiva – e l’impiego dei grilletti adattivi. In quest’ultimo caso, ammettiamo che l’utilizzo dell’Exceed di Nero è stato piuttosto singolare e strano.

Prima di concludere la recensione vogliamo elogiare l’ottimo audio design del titolo ma soprattutto il nuovo tema musicale di Vergil. Composto da Casey Edwards – già autore di Pull My Devil Trigger – e cantato da Victor Borba, Bury The Light è un pezzo rock di incredibile potenza, che rispecchia appieno il personaggio di Vergil. Si tratta di un lavoro svolto con incredibile attenzione nei confronti della serie, ed è destinato ad essere ricordato a lungo.

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Se nel 2019 Devil May Cry 5 era il gioco di cui ogni fan aveva bisogno, quest’anno Devil May Cry 5 Special Edition rappresenta la volontà di Itsuno e del suo team di coccolare i giocatori con nuovi contenuti. Molto probabilmente non tutti avranno apprezzato la decisione di Capcom di fare una versione next-gen del titolo a pagamento, tuttavia l’offerta proposta vale il prezzo del biglietto. Vergil, le nuove feature e modalità, per non parlare dei DLC presenti nell’Edizione Deluxe di DMC5, fanno parte di un pacchetto imprescindibile. Caldamente consigliato a chi non ha ancora messo le mani sull’ultima avventura di Dante e soci e a tutti quei giocatori che desiderano qualcosa in più da quest’ultima. Devil May Cry 5 Special Edition: recensione PS5