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La Casa di Carta – Parte 5: Volume 2, la recensione senza spoiler

Il 3 dicembre 2021, alle ore 9.00, La Casa di Carta – Parte 5: Volume 2 ha debuttato su Netflix. I numerosissimi fans si sono affrettati a guardare i cinque episodi finali della serie TV spagnola. Abbiamo lasciato la banda dei rapinatori in un momento molto critico, alla fine del Volume 1. Tokyo è morta e l’esercito ha invaso la Banca di Spagna. Tutto ciò ha incrementato la suspence e le aspettative degli spettatori. Per ricapitolare le vicende dei protagonisti finora, vi consigliamo di leggere QUESTO ARTICOLO. Di seguito trovate il trailer del Volume 2:

Il cast è costituito da Úrsula Coberó (Tokyo), Álvaro Morte (Il Professore) , Itziar Ituño (Lisbona), Pedro Alonso (Berlíno), Miguel Herrán (Rio), Jaime Lorente (Denver), Esther Acebo (Stoccolma), Enrique Arce (Arturo), Darko Peric (Helsinki), Hovik Keuchkerian (Bogotá), Luka Peros (Marsiglia), Belén Cuesta (Manila), Fernando Cayo (Colonnello Tamayo), Rodrigo de la Serna (Palermo), Najwa Nimri (Ispettrice Sierra), José Manuel Poga (Gandía) e molti altri. Si sono aggiunti a loro Miguel Ángel Silvestre (René) e  Patrick Criado (Rafael). 

Ecco la recensione senza spoiler de La Casa di Carta – Parte 5: Volume 2

Il ricordo di Tokyo

Il Volume 2 si lascia alle spalle la morte di una delle protagoniste indiscusse de La Casa di Carta: Silene Oliveira, alias Tokyo. Il Volume 1 si chiude proprio con una scena che la vede morire facendo esplodere delle granate, così da uccidere Gandia e gli altri militari. Fin dal primo momento, capiamo che la sua ultima missione è riuscita. Gandia e molti suoi compagni sono morti; sopravvivono soltanto Sagasta e altri due soldati, di cui uno gravemente ferito. L’assenza di Gandia risulta significativa durante i cinque episodi finali: i protagonisti si scontrano con avversari potenti o astuti, ma che non possiedono la crudeltà e la brutalità di Gandia. Quest’ultimo è stato un ottimo motore nella trama delle parti precedenti. Tuttavia in sua assenza il livello delle imprese dei rapinatori si alza abbastanza, adattandosi ai toni di un epilogo poetico.

Non essere così triste. Qualcosa finisce oggi, ma ora è il primo giorno della tua prossima vita.

Tokyo

Con questa frase Tokyo si è congedata da Rio nel quinto episodio della Parte 5. In effetti, è proprio il suo amato Rio che porta avanti la sua memoria negli episodi finali. Nel sesto episodio, il giovane rapinatore recupera le piastrine che aveva dato a Tokyo come pegno d’amore, prima della rapina alla Zecca di Stato. Inoltre, Rio ricorda la porta immaginaria per sfuggire alla paura di cui Tokyo gli aveva parlato, trovandosi davanti alle sue ceneri.

Queste scene ci portano indietro alla Parte 1. In effetti, sono presenti diversi riferimenti agli episodi precedenti de La Casa di Carta. Si tratta di una scelta vincente, in quanto il finale non dimentica il passato, dando un senso di unità e coesione.

Relativamente alla morte di Tokyo, anche la reazione del Professore è davvero commuovente. Come spesso avviene nei film o nelle serie TV, il suo urlo di dolore viene silenziato: gli spettatori possono soltanto immaginare la disperazione del Professore. Inoltre, questo è uno dei rarissimi momenti in cui non ha controllo né di sé, né del piano.

Il dialogo tra Palermo e Sagasta

Nel sesto episodio, vediamo un dialogo molto significativo tra Palermo e Sagasta. La scena conferisce una ritrovata umanità ai personaggi. Nel Volume 1 li abbiamo visti in guerra, a capo di due schieramenti opposti. Lo scontro non è ancora lontanamente finito e, più tardi, scopriamo che Sagasta sta ingannando i rapinatori. In ogni caso, il loro dialogo fa emergere i loro pensieri più profondi, evidenziando gli ideali su cui si basa La Casa di Carta.

Crede ancora che ci siano schieramenti giusti?

Palermo

Nella serie TV, il pubblico è portato a tifare per i rapinatori, mentre l’esercito e la polizia sono visti come gli avversari moralmente inferiori. A differenza di quanto sostiene Sagasta, non c’è più uno schieramento giusto a priori. Gli spettatori – e in La Casa di Carta l’opinione pubblica – si affezionano a personaggi che sostengono delle idee di umanità, di libertà e di amore – anche in condizioni estreme.

La redenzione di Alicia Sierra

Uno dei punti più critici del Volume 2 è la redenzione dell’ex Ispettrice Sierra. Nell’episodio 7 in particolare, vediamo la nascita dell’amicizia tra lei e il Professore. Dopo alcune scene del Volume 1 – ad esempio quella del parto – era prevedibile un’alleanza tra i due personaggi, anche se un po’ ripetitiva. D’altra parte, ancora nell’episodio 6 sono nemici accaniti e il Professore sarebbe addirittura disposto ad uccidere Sierra.

non permetterò che cada nessun’altro per questa rapina.

il Professore

Mai avremmo immaginato che il Professore potesse rivolgere queste parole alla sua rivale. La redenzione di Sierra riproduce in parte gli stessi meccanismi di quando Raquel aveva tradito la polizia, per schierarsi con la banda. Ricordiamo, però, che Raquel non ha mai superato certi limiti di umanità, non ha mai torturato un ragazzo per mesi nel deserto algerino. La sua trasformazione era dettata dall’amore, oltre che da degli ideali. In effetti, Sierra si trova quasi costretta a cambiare schieramento dopo che la polizia l’ha usata come capro espiatorio, nella Parte 4. Ma non si limita ad essere un’alleata con interessi personali del Professore, diventa sua amica. Sono presenti alcune scene di tenerezza e di conforto reciproco tra i due e l’ex ispettrice gioisce ridendo per i successi dei rapinatori. Forse la maternità ha cambiato la sua prospettiva? Sicuramente, questa è la spiegazione proposta per la sua redenzione. Questa scelta poetica offre delle scene emozionati nel finale, pur risultando poco credibile per l’estrema velocità del cambiamento.

I flashback si intrecciano con la trama principale

A differenza di altre situazioni, nel Volume 2 non è immediato cogliere il legame tra presente e flashback. Vediamo molte scene che indagano il rapporto tra Berlino e suo figlio, un nuovo personaggio introdotto nella Parte 5. Da una parte, questi flashback sono una sorta di “backdoor pilot” della serie TV incentrata su Belino, annunciata di recente. Vi consigliamo di leggere QUESTO ARTICOLO per saperne di più. Dall’altra, proprio le connessioni tra passato e presente costituiscono il colpo di scena più inaspettato e originale. Alla fine, tutti gli indizi seminati nel Volume 2 e in precedenza quadrano…

Invece, altri flashback sono ambientai nel monastero italiano, dove la banda si è preparata alla rapina alla Banca di Spagna. In questa occasione, ritroviamo le protagoniste che sono cadute durante il colpo: Nairobi e Tokyo, che continua ad essere la voce narrante. Questa scelta è stata parecchio criticata, dopo la morte del personaggio. Tuttavia, la sua voce ha sempre rappresentato il modo di pensare della banda rispetto alle situazioni affrontate, piuttosto che una cronaca precisa dei fatti. In passato, Tokyo ha commentato diverse scene in cui non era presente. Allo stesso modo, la sua voce risulta assolutamente adatta nel Volume 2, oltre che poetica in alcuni passaggi. Nei flashback, non scopriamo nuovi aspetti di Tokyo – a cui è stato già dedicato tempo nel Volume 1. La vediamo, invece, in relazione con gli altri personaggi, in particolare il Professore.

Ambientazioni e fotografia suggestive

La fotografia de La Casa di Carta (diretta da Cristina López Ferraz) è sempre stata molto accurata, ma nel Volume 2 si è addirittura superata. Innanzitutto, nell’episodio 6, la pioggia rende molto suggestivo lo scenario, oltre ad avere un ruolo nella trama. Nella serie TV, abbiamo visto piovere molto raramente, in momenti tragici. La scena più significativa è la straziante morte di René, il grande amore di Tokyo, durante una rapina. Quindi, l’atmosfera creata dalla pioggia mette subito in allerta gli spettatori, che sono portati ad immaginare una sconfitta imminente. Alicia Sierra sottolinea la suggestività dell’ambientazione, citando ironicamente il film Western Liberty Valance.

Ma guardaci, sembra il fotogramma di un film. Due che si tengono sotto tiro sotto la pioggia, come in liberty valance.

Alicia Sierra

Altre inquadrature molto suggestive riguardano Vittoria, la figlia neonata di Alicia Sierra. La bambina viene rappresentata in situazioni di guerra e tensione. La fotografia efficace aiuta ad evidenziare la sua innocenza, rispetto al contesto in cui è nata. Nel Volume 2, troviamo anche la consueta attenzione alle immagini e ai simboli. La maschera di Dalì ricorre spesso, anche se non viene mai indossata da nessuno dei rapinatori. Al contrario, la folla fuori dalla Banca di Spagna sfoggia numerose maschere. Questo simbolo di “resistenza” rappresenta ormai la gente che sostiene i rapinatori, i fans della serie…quasi ancora di più dei protagonisti stessi.

La colonna sonora familiare

Bella Ciao e My life is going on sono diventati l’inno dei fans de La Casa di Carta e, per questo motivo, non potevano mancare nel Volume 2. Nell’episodio 8, ascoltiamo una nuova versione di Bella Ciao, che ancora una volta viene cantata per celebrare una vittoria, in coro e con strumenti musicali improvvisati. Questa canzone dà un senso di grande familiarità al pubblico, rappresentando il messaggio e l’anima della serie TV. Inoltre, nell’episodio 10, ascoltiamo per la seconda volta la versione rock di My life is going on – che era stata presentata nell’episodio 1 della Parte 3. Il brano chiude il cerchio della rapina alla Banca di Spagna, essendo la colonna sonora dell’inizio e della fine del colpo. Oltre a ciò, sono presenti diversi brani in spagnolo e in inglese. A proposito, avete riconosciuto la donna che cantava Can’t take my eyes off you, nel cocktail bar dell’episodio 8? Si tratta di un cameo di Cecilia Krull, la cantante di My life is going on.

Alcune scene di leggerezza

Rispetto al Volume 1, il Volume 2 risulta decisamente più vario. Oltre ai momenti di lutto per Tokyo e di tensione per il possibile fallimento del piano, sono presenti alcune scene più leggere. L’ironia – a volte amara – caratterizza La Casa di Carta fin dall’inizio. In questo modo, conosciamo meglio il rapinatore Matias che è apparso nelle ultime parti. Non è un personaggio psicologicamente profondo come Palermo o il Professore, ma permette di variare un po’ i toni della serie. Ad esempio, è divertente lo scambio di battute tra lui e Lisbona nell’episodio 8. In generale, i momenti di ironia sono disposti in modo da non spezzare la suspence delle scene drammatiche, che fanno risaltare ancor di più. L’assenza di Arturo Roman contribuisce a creare un clima più disteso, molti fans sono stati entusiasti di non vedere più uno dei personaggi più odiati de La Casa di Carta.

Le storie d’amore

Nel Volume 2, viene dedicato spazio alle storie d’amore dei protagonisti. A volte, i toni risultano emozionanti e tristi – come nel caso di Rio che ricorda Tokyo. Anche la relazione tra Denver e Stoccolma è incrinata all’inizio del Volume 2. Per affrontare lo stress e le allucinazioni, Monica fa ricorso alla morfina e Denver la trova in uno stato delirante, dopo la morte di Tokyo. La madre del personaggio era dipendente dalla droga, probabilmente questa scena ha risvegliato in lui brutti ricordi. Ciò nonostante, i due rapinatori affrontano insieme la situazione difficile, proponendo dei momenti di tenerezza e soprattutto di spensieratezza.

Però se devi immaginare, immagina le cose belle, no?

Denver

In generale, le storie d’amore danno positività e speranza alla missione dei rapinatori, così come la fratellanza. La coppia formata dal Professore e da Lisbona è forse quella più profonda e realistica. Nel Volume 2, Raquel si mostra come l’alter ego femminile del suo compagno. Conosce Serquio meglio di quanto lui conosca sé stesso: lo rivela nell’episodio 10, dove è presente una citazione alla Parte 2. Proprio in questa puntata, la coppia è protagonista di un colpo di scena emozionante…

La guerra è finita

Nel Volume 1, la banda affronta l’esercito spagnolo in un conflitto molto violento, con delle scene d’azione spettacolari. Per questo motivo, sono emerse figure del calibro di Tokyo e Denver. Invece, nel Volume 2 l’azione è presente in minor quantità: la trama si incentra sui piani geniali del Professore. Le sue strategie sono imprevedibili e stupiscono gli spettatori per la loro complessità. Le sue trovate risultano poco credibili raramente, soprattutto quando sono improvvisate – come alcuni escamotage che usa per fuggire dalla polizia con Sierra. Il Professore è il protagonista indiscusso del Volume 2; infatti vediamo anche alcuni flashback che descrivono il suo rapporto col padre. Nel corso degli episodi, i personaggi esprimono un forte desiderio di pace, che in un certo senso contrasta con l’amore che il Professore prova nei confronti del piano. Ciò ha degli sviluppi inaspettati e molto coinvolgenti.

Con il Volume 2 della Parte 5 si conclude una serie TV che ha segnato la storia. Al di là dei pregi e dei difetti, La Casa di Carta ha coinvolto milioni di spettatori, che vengono simbolicamente citati nei titoli di coda. Proprio i titoli finali danno l’idea di una grande comunità formata da attori, produttori, tecnici e fans. Vengono citati tutti i personaggi principali comparsi nella serie TV, di cui rivediamo i momenti migliori grazie a un montaggio suggestivo.

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Il Volume 2 della Parte 5 de La Casa di Carta conclude la serie TV in modo poetico e abbastanza inaspettato. Eccetto alcune parti meno credibili, i piani geniali del Professore lasciano gli spettatori stupiti e creano suspence. Le dinamiche dei personaggi risultano molto emozionati e profonde fino alla fine. La Casa di Carta - Parte 5: Volume 2, la recensione senza spoiler