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Rainbow Six Extraction: la nostra recensione!

Il franchise di Rainbow Six di Ubisoft ha subito molti cambiamenti da quando il primo gioco è stato rilasciato nel 1998. È iniziato tutto come uno sparatutto tattico dal ritmo lento, in cui dovevamo pianificare le missioni su una mappa prima ancora di mettere il dito sul grilletto, ma si è lentamente spostato in un territorio più orientato all’azione. Extraction è di per se uno spin-off, ma è di fatto la prima grande iterazione di Rainbow Six dal 2015 con Siege e, sebbene le basi siano simili a quest’ultimo, gli avversari alieni non lo sono.

Mentre Siege ha inserito Rainbow Six come uno degli esponenti videoludici di esport di sempre, Extraction è un gioco cooperativo a tre giocatori che ha più in comune con titoli del calibro di Left 4 Dead e similari. Saranno riusciti i ragazzi di Ubisoft a ri-creare qualcosa di simile a quanto avvenuto con Siege in fatto di innovazione e unicità del gameplay? Andiamo a scoprirlo con la nostra recensione.

Da una costola di Siege

Rainbow Six Extraction è un videogioco cooperativo PVE che nasce direttamente da Rainbow Six Siege, in particolare da un evento a tempo limitato che si pensava fosse dimenticato: Outbreak. Questo evento ci ha presentato una situazione di crisi durante la quale una specie parassitaria extraterrestre arriva sulla terra e inizia a infettare gli esseri umani nel deserto del Messico. Un piccolo gruppo di R6 viene schierato per combattere ed eliminare la minaccia. In Extraction, invece, il contesto è leggermente diverso; un missile russo si schianta nella piccola città di Truth or Consequences, dove un pericoloso virus inizia ad infettare il terreno, diffondendosi di li a poco nel sottosuolo si riesce a spingere verso varie città americane. Il team Rainbow, ribattezzato REACT, viene inviato nelle aree da liberare dagli Archei, i nemici alieni di questo sparatutto, per raccogliere le informazioni e campioni biologici necessari per capire come sbarazzarsi di questa piaga in modo definitivo.

Tecnologia REACT e non solo!

In termini puramente di gameplay, questo si manifesta come una vasta gamma di missioni. Ogni mappa in cui scegliamo di essere inviati è divisa in tre sottozone, con camere stagne che dividono queste zone dagli alieni. Ogni sottozona ha un obiettivo specifico e, se le cose dovessero andare male è possibile, in qualsiasi momento, chiedere l’estrazione dell’elicottero. Ciò significa che non bisogna necessariamente raggiungere tutti e tre gli obiettivi prefissati ad inizio missione, ovviamente questo comporta la decurtazione di punti esperienza che fanno salire di livello i singoli operatori e i progressi complessivi della missione REACT.

Rainbow Six Extraction

Dopo aver portato a termine diverse missioni, raggiunto un determinato livello, possiamo accedere a nuove aree. Si inizia, infatti, a New York, poi ci dirigiamo verso San Francisco, in Alaska, e Truth or Consequences, la piccola città dove è iniziata l’infestazione degli Archei. Ad ogni aumento di livello, si ottengono gettoni da spendere per la tecnologia REACT, come diversi tipi di granate ed esplosivi, equipaggiamento difensivo tra cui giubbotti antiproiettile e potenziatori di salute e tanto altro. Come per molti aspetti di Extraction, la tecnologia REACT sembrerà familiare a coloro che hanno giocato a Rainbow Six Siege, ma è stata ottimizzata andando a creare un sistema efficace contro la minaccia aliena che stiamo combattendo.

Riunione del Team Rainbow Six

Per garantire che la squadra abbia molte opzioni di eliminazione degli alieni, Rainbow Six Extraction ospita un ampio roster di operatori, ognuno con le proprie abilità tattiche uniche. Sledge, ad esempio, può usare il suo enorme martello per abbattere muri e creare vie di fuga. Allo stesso tempo, personaggi più furtivi come IQ possono aiutare in modo significativo la squadra grazie al dispositivo di scansione. Ogni operatore ha 10 livelli di progressione, ad ogni livello si sbloccheranno vantaggi e potenziamenti speciali.

Rainbow Six Extraction cerca di farci giocare con tutti gli operatori e non solo con uno, il che potrebbe essere tedioso per alcuni di noi. Salgono di livello individualmente e, a seconda di quello che succede durante le varie missione, alcuni tendono a non essere disponibili in determinati momenti, rendendo il grinding molto lento. È praticamente obbligatorio portarli tutti al livello massimo prima di buttarsi nella fase finale di gioco (il cui elemento principale, il protocollo Maelstrom, si sblocca quando si raggiunge il traguardo 16 di REACT).

Extraction equipaggiamento

Come in Siege, non andiamo da nessuna parte a meno che non si utilizzi un approccio tattico attentamente elaborato. La ricognizione è di vitale importanza, controllare la zona prima di entrare è sempre una buona regola. Spesso è richiesto un elemento di furtività. È sempre un’ottima idea eliminare prima tutti i nidi e gli Archei in agguato nelle vicinanze di un obiettivo.
I giochi Rainbow Six sono sempre stati incentrati sul gioco in modo tattico e Extraction soddisfa questo requisito in modo divertente e soddisfacente. Un fattore chiave in questo sono gli Archei che si rivelano un nemico formidabile. Questi particolari nemici sono molto sensibili al rumore e l’IA che li controlla non dà tregua.

Salvate il soldato… Tachanka

Se veniamo abbattuti durante una missione, possiamo essere rialzati una sola volta da un compagno di squadra. Spostarsi ed agire all’interno della varie sottozone è sempre meglio farlo insieme alla squadra cercando di divedersi il meno possibile. Venendo abbattuti una seconda volta, invece, verremo avvolti in schiuma protettiva e quell’operatore sarà designato come DIA, perdiamo tutti i progressi fatti in quella determinata missione. La prossima missione, nella medesima mappa, apparirà un nuovo obiettivo ovvero: salvare quell’operatore. Il nostro soldato sarà in una struttura Archeana simile ad un albero con rami che si attaccano a pareti e soffitti. Dopo che abbiamo portato in salvo l’operatore, con un minigioco simile a tiro alla fune, tornerà disponibile nelle missioni successive.

Grafica

Un altro aspetto degli obiettivi DIA è che queste sottomissioni sono quasi impossibili da completare se si tenta di svolgerle da solo. Il gioco lascia pieno controllo al giocatore, entrambe le opzioni sono quindi a disposizione, ma il risultato è variabile. Rainbow Six Extraction, in altre parole, è saldamente un gioco cooperativo a tre giocatori, non c’è alcuna opzione per “sfruttare” compagni di squadra controllati dal computer. Giocare da solo o in una squadra di due è chiaramente possibile, ma non è equilibrato ai fini di gameplay. Ubisoft sicuramente accoglierà qualche feedback dei giocatori per ridimensionare la difficoltà in base al numero di player in missione.

Comparto tecnico

Tecnicamente parlando, Rainbow Six Extraction è ben progettato. Il sound design è perfetto: aggirare gli alieni in ambienti chiusi dovrebbe essere inquietante ed è esattamente ciò che offre Ubisoft. E’ possibile aumentare la tensione utilizzando cuffie, le quali rendono tutto più coinvolgente, insieme al supporto per il Dual Sense. A livello grafico, invece, non c’è quasi nessuna differenza con Siege. Durante la nostra prova su PlayStation 5 abbiamo testato sia la modalità Prestazioni che quella Grafica, entrambe le qualità sono risultate incredibilmente fluide nonostante i tanti dettagli a schermo.

Conclusioni

Rainbow Six Extraction prende le parti migliori di Siege – i personaggi e il gunplay – e li adatta con successo a un’esperienza cooperativa; tuttavia il design dei livelli alla lunga può essere ripetitivo insieme ad un sistema di progressione lento, rende il gioco più noioso di quanto, pad alla mano, non sia. Extraction ha tutti gli elementi di cui ha bisogno per essere un grande gioco cooperativo zombie, ma il tutto resta nelle mani di Ubisoft, la quale deve cercare di mantenere i giocatori legati al franchise con eventi o altre interazioni.

Il titolo offre anche il supporto completo per il cross-play e il cross-save, consentendo ai giocatori di PC, Xbox e PlayStation di collaborare per affrontare la minaccia dei parassiti. Con l’arrivo anche sul Game Pass di Microsoft, la community dovrebbe essere abbastanza grande da riuscire a mantenere vivo il titolo per molto tempo. Ovviamente il supporto post lancio di Ubisoft dovrà essere all’altezza delle aspettative, dopo svariati anni di Siege.

Cosa ne pensate di questo spin-off a tema Rainbow Six? Fatecelo sapere come sempre nei commenti e non dimenticate di leggere altri articoli e recensioni su Nerdpool.it!

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Rainbow Six Extraction è esattamente ciò che dice di essere, uno sparatutto tattico con alieni. Un gioco rilasciato come spin-off di Rainbow Six Siege, nato appunto da un evento di diversi anni fa, funge in realtà da una versione ampliata di quell'evento. Meccaniche di gameplay nuove affiancate ad altre più collaudate riesce a divertire soprattutto se giocato con compagni di squadra capaci di destreggiarsi in ambienti inquietanti. Il solido comparto tecnico ereditato da Siege rende questo titolo un gioco consigliato, in virtù del suo approdo anche sul Game Pass di Microsoft.Rainbow Six Extraction: la nostra recensione!