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Jewel – Amore senza tempo: la recensione senza spoiler

Da venerdì 8 luglio è disponibile su Netflix Jewel – Amore senza tempo, una produzione sudafricana di Thabang Molibeli. Il regista del film è Adze Ugah, noto soprattutto per le sue commedie, e Nkululeko Twala si è occupato della scenografia. Il film si presenta come un dramma a sfondo sociale, che tratta diverse tematiche tra cui l’apartheid, l’incontro tra diverse etnie, il razzismo e l’omosessualità. Jewel – Amore senza tempo non presenta ancora una versione doppiata, ma è possibile guardare il film in lingua originale, l’inglese, con i sottotitoli italiani. Il cast comprende Connie Chiume, Michelle Botes, Nqobile Nunu K. H. e Senzo Radebe. Ecco la sinossi ed il trailer del film:

Durante la visita ad un monumento commemorativo, una fotografa si ritrova attratta da una donna del posto. Più tardi, la loro storia d’amore suscita ricordi dolorosi di un passato condiviso.

Di seguito potete leggere la recensione senza spoiler del film.

Una produzione sudafricana

Il primo aspetto che ci sembra giusto evidenziare è che Jewel – Amore senza tempo ha avuto il suo sviluppo in Sudafrica. Non solo il film è ambientato in questo Paese, ma vi è anche stato prodotto e realizzato. Un pubblico abituato prettamente al cinema europeo o americano fatica ad abituarsi a tale stile narrativo e di regia. Nel corso del film, vediamo inquadrature molto pulite e di grande impatto visivo – come quella a volo d’uccello che mostra il paesaggio nella scena iniziale – alterarsi ad altre inquadrature mosse o non pienamente centrate sul loro soggetto. Se da una parte può risultare disorientante, dall’altra rappresenta la dualità caratteristica nel film.

In effetti, Jewel – Amore senza tempo presenta numerosi contrasti, il più evidente dei quali risulta sicuramente la tensione tra le persone bianche, discendenti degli artefici dell’apartheid, e le persone nere, eredi delle vittime dell’apartheid. Inoltre, le ambientazioni giocano un ruolo davvero importante: la natura selvaggia aiuta a comprendere lo stile di vita e la mentalità di alcuni personaggi. Le location naturalistiche risultano molto suggestive, adatte a un servizio fotografico, proprio come quello che ha intenzione di fare una protagonista.

L’apartheid

Jewel – Amore senza tempo è ambientato diversi anni dopo l’apartheid, in un piccolo paese che però ne sente ancora fortemente le conseguenze. Proprio in questo villaggio si trova un memoriale in onore delle vittime, dal valore abbastanza evocativo, soprattutto quando vi si recano delle donne in preghiera. Attraverso il film, ci avviciniamo a conoscere l’apartheid dal punto di vista di chi ne vive le conseguenze in prima persona, con tutte le ferite e le contraddizioni che ne derivano. A differenza di alcune produzioni statunitensi che trattano lo stesso periodo storico – ad esempio Invictus e Fuga da Pretoria – Jewel presenta una prospettiva lievemente diversa: non troviamo una ricerca di eroi o di una accurata narrazione storica. L’intero film trasuda delle conseguenze dell’apartheid, senza che alcuna scena sia davvero ambientata in quel periodo.

La caratterizzazione dei personaggi

L’aspetto forse più critico del film è la caratterizzazione dei personaggi, in particolare della fotografa protagonista. Al di là della sua volontà di documentare attraverso le foto la verità dei luoghi, non comprendiamo a pieno che cosa motivi le sue azioni. Per questo motivo, la storia d’amore tra lei e la donna che incontra nel paese risulta un po’ forzata. La figura della fotografa si mostra ambigua, ma sicuramente ha delle origini interessanti – soprattutto se mischiate a quelle degli abitanti del villaggio, dove il film è ambientato. Anche il resto dei protagonisti non si rivela del tutto limpido, ad esempio la ragazza interpretata da Nqobile Nunu K. H. assume spesso comportamenti contradditori. Il suo rapporto con la fotografa non è lineare o minimamente romantico, così come la sua relazione iniziale con il fidanzato si costruisce fondamentalmente su i non detti.

Abbiamo invece apprezzato le scene che la ragazza condivide con la nonna: infatti rappresentano l’anima storica di Jewel – Amore senza tempo. Il loro rapporto appare davvero autentico, anche con brutale crudezza. La recitazione del film non è eccellente, perlomeno molto lontana dai canoni occidentali.

La trama essenziale con elementi mistici

La storia raccontata nel film sembra abbastanza semplice; in effetti, la sua durata è di solo un’ora e venti minuti. La trama essenziale si arricchisce di molte parentesi mistiche, dove ad esempio i protagonisti interagiscono con delle donne che vivono in una comunità religiosa. In generale, Jewel – Amore senza tempo risulta originale non tanto per la sua trama, ma per il suo grande potere evocativo. Attraverso una vicenda di viaggio, scoperta e amore si entra in contatto con la storia dell’apartheid.

Jewel – Amore senza tempo racconta una storia semplice ma evocativa, legata all’apartheid. Il film sudafricano presenta delle modalità narrative originali, anche se i protagonisti e le loro relazioni risultano poco approfonditi e non del tutto limpidi. Con un importante valore storico, le ambientazioni naturalistiche e urbane appaiono molto suggestive.

Jewel – Amore senza tempo è ora disponibile su Netflix.

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Jewel - Amore senza tempo racconta una storia semplice ma evocativa, legata all'apartheid. Il film sudafricano presenta delle modalità narrative originali, anche se i protagonisti e le loro relazioni risultano poco approfonditi e non del tutto limpidi. Con un importante valore storico, le ambientazioni naturalistiche e urbane appaiono molto suggestive.

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