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The Boogeyman: la recensione

Un film mediocre

The Boogeyman il film horror diretto da Rob Savage, uscirà in sala il 1 Giugno. Noi di NerdPool.it abbiamo avuto il piacere di vederlo in anteprima così da potervene parlare. Qui di seguito le nostre considerazioni sul film come sempre senza spoiler!

The Boogeyman, la trama

Sadie Harper studentessa liceale e sua sorella Sawyer, sono ancora sconvolte dalla prematura morte della madre, mentre il padre Will, un terapeuta, è assorbito dal lutto al punto da alienarsi totalmente dalle sue figlie. Quando un paziente sconosciuto e con problemi mentali, cerca aiuto da parte del dottore, si porta dietro un’antica maledizione che perseguiterà la sua famiglia. Una creatura che si nutre del dolore delle persone, è pronta a dargli la caccia. Attenti a the Boogeyman…

Un film banale e telefonato

The Boogeyman è un film banale e essenzialmente mediocre. Non ha alcun guizzo, nessuna intuizione e nessuna pretesa. Il fatto che sia tratto da un racconto di Stephen King è più un insulto allo scrittore che un valore aggiunto. Scivola via senza lasciarti nulla. I colpi di scena sono telefonati e, dopo i primi dieci minuti, già si capisce dove andrà a parare il film. A ciò si aggiunge un agire dei personaggi totalmente irrazionale. Il padre si comporta da ebete per tutto il film, risollevandosi solo nel finale. Ma anche gli altri personaggi non se la cavano meglio. C’è un po’ di teen drama con la ragazza bullizzata, c’è un po’ di mistery, ma davvero poco horror. Il film ricerca una profondità psicologico sociale, cercando di parlare del tema dell’elaborazione del lutto, ma non riesce mai a essere davvero profondo.

Parte tecnica

Le musiche sono discrete, ma non salvano la baracca di uno dei film forse più deludenti del panorama horror recente. Vorrebbero creare tensione, ma sono di contorno a una regia pessima. Il film è girato al buio per la gran parte del tempo, al fine di creare tensione, ma si crea solo grande confusione in chi guarda, con scene a tratti indecifrabili. Soprattutto nelle scene di combattimento, sono completamente schizofreniche, e la fotografia scura non aiuta certamente. The Boogeyman per fortuna non dura troppo, un’ora e trenta circa. Ma soprattuto nella parte iniziale è davvero lento ad ingranare, e ci sono delle parti mal gestite e a tratti futili, in cui il ritmo rallenta spaventosamente. Anche i tempi con i quali si realizza dell’esistenza del mostro e della sua pericolosità, sono eccessivamente diradati, al punto che si arriva alla fine con la necessità di chiudere tutto in fretta e furia.

Le prove attoriali

Le prove attoriali in questo The Boogeyman sono misere. Gli attori non sono di certò aiutati da una sceneggiatura banale e a tratti priva di senso, ma manca la qualità recitativa in se per se. Gli attori intrappolati in dei personaggi stereotipati, hanno due espressioni ciascuno per tutto il film. Non si riesce ad empatizzare con loro e a dargli credito, perché non sono credibili nelle movenze e nella mimica. Manca trasporto e convinzione in quello che dicono o fanno. Il risultato sono scene a tratti grottesche. Il risultato finale è dunque un’interpretazione artificiosa da fiction televisiva di serie z.

Horror dove?

Il problema più grande di The Boogeyman è che non fa paura. Si vorrebbe forse citare alla lontana il fumetto “Something is killing the children”, soprattutto nella rappresentazione del mostro e in alcune dinamiche narrative, ma tutto è terribilmente vuoto, privo di pathos e di credibilità. La computer grafica di pessimo livello, che ricorda un videogame di 15 anni fa, di certo non aiuta a sollevare il film, ma è l’insieme che non funziona. Non si può basare tutto sui Jump Scare, l’horror è altro. C’è chi dirà che il budget era basso ma con 45 millioni di dollari si poteva e doveva fare di meglio.

Conclusioni

Poco da salvare questa volta. Forse il messaggio finale, che vede nella risoluzione del film anche la risoluzione dei problemi che attanagliavano la famiglia, dopo la morte della madre, è la cosa più interessante. Ma nulla di nuovo sotto il sole, nulla che non si fosse già visto o sentito. Ci troviamo davanti ad un horror di serie c, fatto per un pubblico generalista, che il venerdì sera in mancanza d’altro, va al cinema per spegnere il cervello. Ma il cinema non dovrebbe far spegnere il cervello, anzi, dovrebbe far emozionare, riflettere ma soprattutto dovrebbe lasciare qualcosa a chi guarda. Altrimenti è solo una merce che si consuma e si dimentica nell’arco di due ore. In tal senso questo è senz’altro un film dimenticabile. Con tutte l’offerta cinematografica attuale, the Boogeyman è forse la meno accattivante. Grazie per essere arrivati fin qui, noi ci leggiamo alla prossima recensione sempre su NerdPool.it!

The Boogeyman è un film horror commerciale, nel senso peggiore del termine. Con una trama banale e telefonata e delle prove attoriali da recita d’asilo. Nemmeno il montaggio si salva con enormi tempi morti, la regia è frenetica e confusa, la fotografia talmente scura da rendere tutto incomprensibile. Discrete le musiche mentre stendiamo un velo pietoso sulla computer grafica. Più che un film per la grande distribuzione, sembra uno show televisivo da terza serata, non facendo mai paura, contando pricipalemente sui jumpscare.

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