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Aquaman e il Regno Perduto: la recensione

Grazie agli amici di Warner Bros Italia abbiamo avuto modo di vedere in anteprima Aquaman e il Regno Perduto. Diretto da James Wan, il film vede il ritorno di Jason Momoa come Aquaman, Patrick Wilson come Orm e Amber Heard nei panni di Mera. Ecco dunque la nostra recensione senza spoilers !

Le nostre impressioni

Sei sotto un cielo sbagliato!” cantava Mango e non solo lui… In questo caso frase più esemplificativa non potrebbe esserci, in effetti. Infatti questo Aquaman: il Regno perduto, è nato nel mezzo di una tempesta di flop al botteghino, che hanno decretato la morte del DCEU. Non a caso questo Aquaman rappresenta l’epilogo non programmato di un lungo percorso accidentato il cui peso grava tutto sulle spalle del film. Un film dunque castrato nelle sue potenzialità aldilà dei difetti intrinsechi, a causa del crollo dall’architettura più generale.

Peccato!

Questo Aquaman e il Regno Perduto aveva anche del potenziale, ma che rimane sempre potenza e mai atto a voler citare Aristotele. Infatti il film tocca tutta una serie di tematiche che, se fossero state meglio sviluppate, avrebbero donato maggiore tridimensionalità al film, che risulta invece inevitabilmente piatto. Insomma non va oltre il mero intrattenimento leggero.

Tra le tematiche lambite superficialmente troviamo quella della genitorialità, con tutte le difficoltà di dividersi tra lavoro e figli. Poi troviamo il tema della difficoltà di governare e di implementare una propria visione delle cose. Il rapporto complesso tra fratelli. Tematiche ecologiche legate al cambiamento climatico. Tutte tematiche interessanti ma che non vengono sufficientemente sviluppate.

La più grande occasione mancata è legata al destino del figlio. Ove si fosse presa una scelta diversa sul suo destino, si sarebbe potuto avviare un percorso di maturazione del protagonista reso più consapevole dal lutto. Ma è mancato il tempo. Infatti, siccome non vi saranno sequel, si è probabilmente deciso di optare per una scelta diversa. Insomma ciò che è stato nei fumetti non sarà al cinema.

Un po’ meglio di Thor un po’ peggio di un film ben scritto

Alt sappiamo benissimo la differenza tra Marvel e DC, ma siccome viene anche citato, il paragone tra Thor Ragnarok e Aquaman e il Regno Perduto viene spontaneo. Le somiglianze tra i due film nelle dinamiche ci sono sicuramente. Ma Aquaman il regno Perduto con tutti i suoi limiti è sicuramente migliore. Funziona meglio la gestione dei tempi comici, il rapporto tra fratelli, la scansione tra momenti cupi e leggeri.

Prove attoriali e il villain

A noi, e non solo noi, onestamente Momoa non ha mai convinto, e questo Aquaman e il Regno Perduto non ci ha fatto cambiare idea. Jason ha il physique du rôle perfetto per interpretare Lobo, come Aquaman invece continua a risultare totalmente fuori fuoco. Stendiamo un velo pietoso su Amber Heard, che con le sue vicende personali è stata un’ulteriore zavorra sul film. Oltre ad essere ridotta ad un ruolo marginale, ha la stessa espressione per l’intero film. Senza infamia e senza lode un Patrick Wilson ossigenato e un po’ anonimo.

Capitolo a parte per il villain. Visivamente spettacolare e comunque dignitosamente interpretato da Yahya Abdul-Mateen II, risulta troppo appiattito da una trama che lo riduce ad un uomo consumato dal desiderio di vendetta e che diventa un burattino di forze superiori. Black Manta meritava di più.

Comparto Tecnico

Il film è visivamente carino, ma si abusa a tratti un po’ troppo della computer grafica. Si vede la mano di James Wan in alcuni movimenti di macchina interessanti, con alcuni campi larghi e riprese ad ampio respiro, ma si esalta davvero poco l’elemento marino. La cosa visivamente più riuscita è sicuramente Black Manta, mentre il costume di Aquaman ricostruito al computer è da dimenticare. Lato montaggio il film poteva durare mezz’ora di meno evitando passaggi inutili, come quello delle piante carnivore. Le musiche sono generalmente promosse ma senza picchi di eccellenza. La fotografia a tratti discreta.

Conclusioni

Un film intrattenente, ma che fa molti giri a vuoto e che ci mette davvero tanto a partire. Ci sono dei buchi di trama e delle scelte poco credibili, tra cui perché attaccare Black Manta con l’intera forza di Atlantide solo a fine film? Nonostante tutto resta un film intrattenente, ma nulla di più. Insomma Aquaman e il Regno Perduto è un triste canto del cigno per il DCEU. Gunn ha a disposizione una tabula rasa da cui ricominciare, ma non sarà facile ricostruire la fiducia dello spettatore medio continuamente deluso. Grazie aver letto fino in fondo ! Mi raccomando continuate a seguirci su Nerdpool!

Acquaman 2 è un film intrattenente, ma con evidenti difetti. Una trama non solidissima, troppe tematiche buttate in mezzo e un cast sbagliato erano già una pesante ipoteca sul film. A ciò si sono aggiunte le controverse vicende legate ad uno dei suoi protagonisti e il fallimento del DCEU, tutti elementi che hanno costituito una insostenibile spada di Damocle sul film. Il risultato è la naturale conseguenza di quanto detto.

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