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Avatar: il Destino di Tsu’Tey – Recensione

In tempo per l’uscita di Avatar: la Via Dell’Acqua di James Cameron, è ora di far ritorno su Pandora per conoscere la storia e il destino di Tsu’Tey. Il più valoroso guerriero del clan degli Omaticaya. In una storia a fumetti edita da Panini Comics, che si svolge all’interno della cornice temporale del film Avatar accompagneremo Tsu’Tey per un tratto della sua sorprendente vita, dal primo incontro con Jake Sully fino all’accettazione dell’ultima ombra.

Avatar: Il Destino di Tsu’Tey

Autori:Sherri L. Smith, Jan Duursema
Data di uscita:6 ott 2022
Tipo prodotto:Fumetti
Pagine:144
Formato:17X26
Contiene:Avatar: Tsu’tey’s Path (2019) #1/6, FCBD 2017 Dark Horse Briggs Land/James Cameron’s Avatar #1 (I)
Rilegatura:Cartonato
Interni:Colori
Prezzo:€ 19,00

Avatar di James Cameron è chiaramente un franchise che non ha bisogno di molte presentazioni. Si tratta di un fumetto sul guerriero Omaticaya Tsu’tey e, almeno per me, ha avuto il merito di approfondire il background e la storia dei Na’vi in un modo che è difficile anche con un film di tale portata, fornendo al contempo uno sguardo più empatico dalla prospettiva di Tsu’tey.

La storia si concentra interamente appunto su Tsu’Tey e sul suo punto di vista sulle cose accadute durante il film. È un personaggio interessante e sono ansioso di scoprire di più su di lui man mano che la storia si sviluppa. Il fatto che conosciamo il destino di Tsu’tey dal film non danneggia affatto il fumetto. Ci sono abbastanza nuovi personaggi per un certo conflitto, e solo scoprire di più sui Na’vi sarebbe una ricompensa sufficiente, almeno per me.

Dal punto di vista artistico, il fumetto rende molta giustizia ai personaggi e al loro ambiente. Come ho detto prima, i personaggi che già conosciamo assomigliano molto alle loro controparti cinematografiche, il che aiuta ad ancorare la storia e a fungere da guida. Anche i nuovi personaggi hanno caratteristiche distintive, quindi anche se tutti sono grandi, blu, magri e fondamentalmente nudi, è possibile distinguerli molto rapidamente.

Le scene migliori li vedono arrampicarsi sugli alberi, c’è una magnifica e dettagliata splash page dell’eroe del titolo da non perdere, o interagire con Eywa, la loro specie di dio e figura mistica. Le tavole sembrano piene dell’essenza e dell’energia spirituale di Eywa.

Ho solo una piccola critica da muovere all’opera d’arte: Tsu’Tey è un maestro di caccia e ha cinque studenti da addestrare. Due di loro hanno un compito specifico, che si svolge durante la notte. Non ci sono molti dialoghi durante questa scena, il che significa che l’opera d’arte ha tutta la pressione. Purtroppo, non è sempre del tutto chiaro cosa stiano cercando di fare o quanto tempo ci voglia. Senza conoscere il film e la vita del clan Omatikaya, mi sarei perso completamente in quelle due o tre pagine. La parte della storia di cui parlo avrebbe beneficiato di una o due pagine in più, per dare spazio all’opera d’arte.

Avatar di James Cameron è chiaramente un franchise che non ha bisogno di molte presentazioni. Si tratta di un fumetto sul guerriero Omaticaya Tsu'tey e, almeno per me, ha avuto il merito di approfondire il background e la storia dei Na'vi in un modo che è difficile anche con un film di tale portata, fornendo al contempo uno sguardo più empatico dalla prospettiva di Tsu'tey.

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