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Crash Team Rumble – recensione

L'iconico paramele torna con un titolo interamente online e competitivo, è la svolta che serviva alla serie?

Activision continua ad investire nell’IP di Crash Bandicoot. Dopo i remake dei capitoli originali, degli spin-off corsistici e dopo l’arrivo di un nuovo capitolo originale, l’ex mascotte PlayStation torna sulle nostre console e PC con qualcosa di nuovo, gettando l’iconico paramele e i suoi amici nel mondo dei titoli multiplayer competitivi con Crash Team Rumble.

Il trailer di lancio di Crash Team Rumble

Sviluppato da Toys for Bob, team già responsabile dell’ottimo Crash Bandicoot 4: It’s About Time, Crash Team Rumble si presenta come un action ad arene in cui due squadre di quattro giocatori si sfidano con lo scopo di raccogliere prima dei propri rivali 2000 frutti wumpa, lottando con la squadra avversaria nello stile degli action brawler. Risulterà una formula vincente? Scopritelo con noi, lo abbiamo giocato ed ecco la nostra recensione, come sempre made in NerdPool!

Sfida all’ultimo wumpa

La sostanza di Crash Team Rumble è quella descritta poc’anzi, il titolo infatti si caratterizza proprio per offrire partite molto veloci e immediate, semplici da affrontare sia per principianti che per esperti, ideale per match mordi e fuggi quando non si ha molto tempo a disposizione. Ovviamente la profondità e la varietà di gioco e approcci sono garantite dai diversi personaggi disponibili, otto al lancio, ognuno con le proprie caratteristiche e suddivisi in tre categorie, Marcatori, Difensori e Potenziatori.

I marcatori, come Crash ad esempio, hanno caratteristiche che li portano ad essere i più adatti per correre all’interno delle arene e raccogliere più frutti wumpa possibili nel minor tempo, i quali verranno poi depositati nella banca della squadra. I difensori, come Dingodile, invece sono pensati per attaccare l’area della squadra avversaria, disturbandola e rallentandola per favorire i propri compagni. Abbiamo infine i potenziatori come Coco, i quali sfruttano gemme e reliquie poste all’interno delle arene, le quali offrono potenziamenti e aiuti alle squadre o ai singoli personaggi.

Le gemme sono delle piattaforme le quali, una volta attivate insieme passandoci sopra, offrono un boost alla raccolta dei frutti wumpa, moltiplicandone il numero per ogni esemplare raccolto. Le reliquie invece vanno raccolte in un certo numero, e possono sbloccare bonus come oggetti o trappole atte ad aiutare i propri compagni.

Un sottile equilibrio

Le partite a Crash Team Rumble risultano sempre veloci e divertenti, e la semplicità di gameplay e meccaniche cela bene una certa profondità di fondo: ogni personaggio infatti ha un punto debole che può essere sfruttato da uno specifico altro personaggio rivale, in modo da creare una certa strategia di gioco, a patto di essere ben affiatati e organizzati coi propri compagni di squadra.

I personaggi e gli oggetti equipaggiabili per ciascuno si sbloccheranno mano a mano che completeremo diverse sfide nel corso delle partite, ma oltre a questo non sembra esserci un particolare sistema di progressione, e qui cominciano i problemi. Primo fra tutti la scarsità di contenuti: le arene non sono moltissime seppur ben fatte, e solamente otto personaggi disponibili al lancio sono un po’ pochini considerando che il gioco non è free-to-play come molti altri esponenti del genere. Toys for Bob ha promesso di aumentare i contenuti nel corso delle stagioni e dei Battle Pass, ma per un gioco non gratuito (seppur venduto a prezzo budget) non è particolarmente accattivante l’offerta di lancio.

A questo va aggiunto il fatto che la modalità di gioco è una e una sola, e senza una vera progressione potrebbe venire comunque a noia col tempo. Non esiste nemmeno alcun tipo di modalità per giocatore singolo o comunque offline, e questo accentua ancora di più la possibilità che Activision abbia sbagliato a non offrire il gioco come free-to-play. Anche in questo caso possiamo aspettarci novità nel corso dei mesi tramite aggiornamenti e stagioni, ma basare il proprio acquisto sulla fiducia che gli sviluppatori lo miglioreranno e amplieranno a dovere in futuro non è un buon biglietto da visita per un gioco che in ogni caso ha sicuramente del potenziale.

Roba da marsupiali

Tecnicamente parlando Crash Team Rumble è un titolo sicuramente solido. Sviluppato su Unreal Engine 4, il gioco offre prestazioni ottime, almeno su console current-gen (lo abbiamo testato su Xbox Series X), dove mantiene saldamente un framerate ancorato a 60 fotogrammi al secondo, su arene coloratissime che richiamano efficacemente le ambientazioni iconiche della saga.

Stesso discorso per il comparto sonoro, con i suoni tipici della saga di Crash Bandicoot, le musiche e tutto quello che serve a convincere tanto i nostalgici quanto i neofiti della saga. Buono anche il doppiaggio in italiano che seppur minimale aiuta a “leggere” meglio l’andamento dei match.

Crash Team Rumble è un prodotto interessante, con un bel gameplay immediato ma al contempo profondo. Al momento i contenuti non sono molti, e ci lascia perplessi la scelta di non proporre il titolo come free-to-play, ma se Toys for Bob saprà supportarlo a dovere nel tempo potrebbe ritagliarsi la sua fetta di utenza affezionata, cosa che speriamo avvenga poiché il gioco è perfetto per quel tipo di sessioni "mordi e fuggi" ma anche per sessioni più strutturate, se si ha la giusta squadra.

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