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Dylan Dog 443 – Gli indifferenti

Dylan è sulle tracce di una serie di persone sparite nei dedali della metropolitana, un luogo dove si incontrano ogni giorno schiere di “Indifferenti”.

Questo l’incipit del mensile di Dylan Dog 443, Gli Indifferenti. I testi di Rita Porretto e Silvia Mericone ci catapultano in un luogo di ordinaria follia, nelle subway londinesi, ove ogni giorni i destini di migliaia di persone sono destinati ad incrociarsi o perdersi definitivamente.

La poetica sclaviana è forte in questo albo, dove le tematiche dell’alienazione, dell’indifferenza e dell’orrore quotidiano sono narrate in maniera tragica, ai confini dell’onirico. L’Old Boy è sulle tracce di George Creville, architetto apparentemente sparito dalla circolazione, ma che Dylan incrocia per caso in metro.

Da questo fortuito incontro inizierà una vera e propria ossessione da parte di Dylan, determinato a ritrovare George negli oscuri cunicoli sotterranei di Londra. Ma scoprirà, suo malgrado, che questa ospita un esercito di indifferenti, persone ormai assuefatte e sopraffatte dalla loro stessa esistenza, che li ha resi insoddisfatti ed indolenti a qualsiasi cosa.

L’incontro con uno sconosciuto moderno Caronte farà addentrare sempre più Dylan nella sua ossessione, in un viaggio dove è difficile distinguere la realtà dalla irrealtà. Le splendide tavole di Paolo Armitano sono un tripudio di forme, movimento, tenebre e orrore metropolitano. Un tratto che schizza fuori dalle pagine del fumetto, e ci travolge come una metropolitana a tutta velocità, facendoci saggiare visivamente la quotidiana follia del genere umano.

Un albo davvero notevole che si candida a nuovo classico per l’inquilino di Craven Road.

Un albo di orrore quotidiano davvero notevole, che si candida a nuovo classico dell'inquilino di Craven Road.

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