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Dylan Dog – Morte in sedici noni – Xenon!

Già passato nelle edicole di tutta Italia, e di prossima uscita in versione cartonato unico, la doppia storia di Recchioni ai testi e Roi ai disegni rimane un’opera del tutto originale.

In primo piano sicuramente l’esperimento cinematografico voluto dallo stesso Recchioni: forzare il media fumetto ed adoperarlo in un’estetica cinematografica. Le tavole sono, difatti, tutte in proporzioni 16:9, rompendo del tutto la famosa “gabbia Bonelli“.

SINOSSI

Quale torbido segreto nascondono Lucille e Joe Bargel? Cosa si cela dietro le linee di un dipinto tanto enigmatico quanto conturbante? Assunto da Mina per indagare sulla scomparsa del fidanzato, Dylan Dog scoprirà ben presto che non è possibile avventurarsi nell’oscurità senza essere avvinghiati dalle sue spire.

ARTE

Veicolo dell’orrore in questo albo tenebroso è l’arte. Una sparizione porterà infatti Dylan a fare la conoscenza di Lucille, personaggio enigmatico e tenebroso, avente le fattezze dell’attrice Eva Green. Sarà proprio lei ed un misterioso quadro a catapultare l’indagatore dell’incubo in Xenon!, secondo albo della doppia storia e mondo a metà tra sogno e realtà.

Proprio a Xenon Lucille delinea come è nato ed è stato costruito il suo mondo. Mentre l’essere umano era impegnato ad utilizzare i propri strumenti e le proprie forze per raggiungere le stelle, quegli stessi strumenti erano utilizzati da Lucille ed i suoi simili per creare arte. L’arte è il veicolo attraverso il quale l’umanità può raggiungere milioni di mondi. E’ l’arte stessa che si nutre delle emozioni che essa genera.

Ma esige dei sacrifici umani per potersi alimentare. Cosi Dylan viene scelto per procurare a Lucille le vittime sacrificali utili al suo fine. Sarà Dylan stesso a sacrificare se stesso e le sue emozioni sull’altare dell’arte.

EROTISMO

Altro elemento costitutivo del racconto è l’erotismo, elemento imprescindibile della cinematografia horror classica. Le tavole (o sarebbe meglio dire fotogrammi) di Corrado Roi sono un’esaltazione di curve e corpi che si intrecciano, di ombre che li trafiggono e li attraversano.

EMOZIONI

Dylan si trova, suo malgrado, in un vortice di emozioni indotte. Rivive cosi tutte le sue paure, le sue delusioni, le sue sconfitte, in un rapido susseguirsi di fotogrammi. Uno strazio che continua tra le pagine, tra amori perduti, Mater Morbi e castelli tenebrosi e pieni di insidie. Tra dame in nero, assassini che vengono dal buio (qualcuno ha detto Mana Cerace ?) ed altre allucinazioni, fino a svoltare pagina ed arrivare alla numero 84: un tuffo al cuore. Recchioni, nel far alimentare a Lucille la sua tavolozza di colori, fa rivivere in una manciata di pagine più di trenta anni di carriera da Indagatore dell’incubo. Davvero molto emozionante e suggestivo.

REGIA DI RECCHIONI

Questa storia rappresenta appieno la sintesi della scrittura di Recchioni: citazionista all’inverosimile, di taglio cinematografico, con una trama allegorica ed un messaggio non sempre di facile interpretazione. E’ sicuramente una scrittura colta e piena di richiami storici della serie. Il pretesto delle vignette in 16:9 è un ottimo pretesto per dare libero sfogo agli splendidi disegni di Roi.

DISEGNI

Roi si trova a suo agio in questa forma sperimentale di Bonellide: le tavole in stile cinematografico danno maggior respiro ai suoi disegni, rappresentando un mondo (quello di Xenon) ricco di riferimenti. Dalle architetture improbabili ed aliene di H.R. Giger (molto simili a quelle di Alien) passando ai dinosauri volanti di Moebius ed il suo Arzach.

Molto belle anche le sue interpretazioni dei corpi femminili oltre che alle ambientazioni buie, dove da anni è maestro indiscusso.

Un albo davvero interessante, che vede per la prima volta Recchioni nelle vesti unicamente di sceneggiatore, libero quindi dagli impegni redazionali. Restiamo in attesa dell’albo da libreria, che possa esaltare ancor di più i disegni di ROI.

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