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Dylan Dog Speciale 37 – Una storia d’orrore

L’appuntamento annuale con Alessandro Bilotta si rinnova con “Una storia d’orrore“, il Dylan Dog speciale 37, storia che continua a calcare la narrazione sulla famiglia Hicks, cominciata sullo speciale 36, in sostituzione del Pianeta dei morti viventi.

La storia di Dylan e Opal sembra fuoriuscita dalle pagine di The Witch, un enigmatico fumetto che una volta cominciato è impossibile terminare. E mentre i due non possono fare a meno di interrogarsi sul prezzo della felicità, la cruda realtà è che… esistono diversi tipi di realtà. E che, forse, da qualche parte, c’è un autore di fumetti in cerca della storia perfetta. Una storia d’amore. E d’orrore.

Bilotta ci ha abituati, sia su Dylan Dog che su altri suoi personaggi (Valter Buio, Mercurio Loi..), ad una narrazione che infrange le regole, che prende il media fumetto e ne sovverte le dinamiche, ne spreme le potenzialità e lo porta all’estremo, attraverso un linguaggio del tutto personale.

Non fa eccezione la storia di questo Dylan Dog speciale 37, dove si sfocia nel metafumetto. Dove la realtà, o almeno una delle tante, si fonde con la storia di un fumetto. Quale dei due influenza l’altro? E’ la realtà che alimenta la storia o è il fumetto che predice gli avvenimenti futuri nella realtà? E la realtà, cosa è ? Lo è davvero?

Una scrittura sempre colta e nel pieno stile di Bilotta. Cosi come i disegni di Gerasi, (già in coppia con Bilotta in Eternity) rappresentano splendidamente la bellezza dell’amore e la drammaticità degli eventi che ne provocano la conclusione. Illustrazioni si dettagliate e meticolose contraddistinte da un tratto nervoso, ma cosi belle e piene di pathos.

Interessante il cameo di Angelo Stano, disegnatore storico di Dylan Dog qui nei panni di Crandall Reed, disegnatore di fumetti e creatore di universi, sul quale sarà incentrato il prossimo speciale.

Un appuntamento questo annuale sempre consigliato, che si parli di Pianeta dei morti o che si parli della famiglia Hicks e del microcosmo narrativo che Bilotta ha appena iniziato a raccontarci.

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