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Echolands 1 – Recensione

J.H. Williams III fa parte di quei disegnatori dallo stile unico e inarrivabile che si riconoscono anche da una semplice tavola. A partire da Promethea, passando per Sandman: Overture e non solo, il suo tratto è evoluto e migliorato ancora, se possibile, nel corso degli anni. L’ultima serie (ancora in corso), Echolands, sta uscendo per Image Comics ed è una vera gioia per gli occhi. Co-scritta insieme a Haden Blackman (Batwoman) e colorata da Dave Stewart (Hellboy), è una storia che tocca diversi generi e si rivela sorprendente a ogni pagina. Panini Comics ha pubblicato da poco il primo volume riprendendo il formato orizzontale delle tavole originali.

TUTTO INIZIÒ CON UN FURTO…

Hope Cappucciorosso ha rubato una gemma a Teros Demond, il mago più potente che governa sulla città di San Francisco e non solo. Insieme a una banda di reietti, la ragazza dovrà sfuggire agli attacchi della figlia del tiranno, decisa a sfruttare ogni mezzo per fermarli. Inizia così un viaggio imprevedibile che li porterà ad attraversare tanti luoghi diversi e incontrare personaggi di ogni tipo, mentre man mano vengono indagati i tanti misteri che popolano il mondo di Echolands.

Impossibile restare indifferenti di fronte allo scenario pensato dai due scrittori e reso vivo dalle incredibili matite di J.H. Williams III. Già le prime tavole ambientate a San Francisco ci fanno capire che non ci troviamo di fronte alla realtà che conosciamo. Il mondo è cambiato ed esistono numerose terre e paesi abitati da creature diverse e lontanissime tra loro, tanto per aspetto che per cultura. Le strade della città e tutti i luoghi attraversati dai protagonisti sono popolati di personaggi con colori e fattezze tra le più varie, che richiamano spesso altre storie a fumetti, persino nel tratto del disegno.

La sfida era rendere nella maniera migliore questa diversità e il team creativo è riuscito a farlo alla perfezione, per ogni singolo personaggio. I lettori più esperti troveranno sicuramente echi e rimandi a grandi disegnatori e storie del passato, primo tra tutti nel personaggio di Romulus, un probabile omaggio al Re Jack Kirby.

A CAVALLO TRA I GENERI NARRATIVI

C’è davvero tanto nei sei capitoli del primo volume di Echolands e inquadrare la storia in un genere sembrerebbe un’impresa impossibile. Il nome della protagonista e qualche elemento iniziale ci fanno pensare ai racconti fantastici e alle fiabe, mondi popolati dalla magia e abitati da creature di ogni tipo. In parte è così, ma già poche pagine dopo vi troverete ad assistere a una scena raccapricciante. Così anche l’horror fa capolino nella storia e sarà un elemento cardine, soprattutto verso il finale del volume. Allo stesso modo, c’è anche tanta fantascienza, basti pensare all’idea stessa del viaggio tra pianeti e ai vari incontri con tecnologie futuristiche disseminate per il mondo di Echolands.

Tutti questi elementi rendono la lettura totalmente imprevedibile e per questo ancora più eccitante, portandoci a immaginare cosa ci aspetta nelle pagine seguenti. Anche il passato di questo mondo è avvolto nel mistero e piccoli accenni nei dialoghi tra i personaggi e nelle pagine extra ci fanno porre ancora più domande. Il formato è esso stesso un elemento determinante nel racconto. Le tavole orizzontali permettono al disegnatore di creare una serie di splash-page sempre diverse, molto complesse e ricche di dettagli, ma che risultano comunque facili da seguire.

Inoltre, ogni capitolo si chiude con due pagine che riprendono l’aspetto di un giornale e presentano (divisa in più parti) un’intervista di un giornalista a Teros Demond. Non un semplice abbellimento, ma domande e risposte che arricchiscono il mondo di Echolands e risultano anche portatrici di interessanti rivelazioni.

Citiamo, infine, tutta la parte del volume dedicata agli extra, dove troviamo le variant, alcune bozze delle tavole e, soprattutto, l’intero repertorio musicale ascoltato da Williams III durante la realizzazione di ogni singolo numero. Una serie di nomi e dischi incredibili e che vi consigliamo di tenere in sottofondo durante la lettura, per migliorare ancora l’esperienza.

Ora bisogna attendere la seconda parte di questa storia, che speriamo arrivi presto…

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