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Grim 1 – Recensione

I Blue Öyster Cult, nella loro più celebre canzone, dicevano di non temere il mietitore (Don’t Fear the Reaper). La nuova serie dei Boom! Studios, Grim, ci porta proprio all’inferno per seguire la storia di Jessica Harlow, una traghettatrice di anime, un mietitore. Ad accompagnarci in questo viaggio sono Stephanie Phillips (Wonder Woman: Evolution, Harley Quinn) ai testi, Flaviano (New Mutants, I am Groot) ai disegni e Rico Renzi (Spider-Gwen, She-Hulk) ai colori. Il primo arco narrativo della serie (ancora in corso) è appena uscito per SaldaPress in un volume brossurato. 

Traghettare le anime

Cosa succede quando si muore? La risposta è piuttosto semplice. Un mietitore si presenta di fronte a noi per accompagnarci all’Inferno, la nostra destinazione finale. Ma non aspettatevi un tizio scheletrico, vestito di nero, con una falce…o meglio, non c’è solo lui. Jessica Harlow non ha molto l’aspetto del mietitore, tolta la grande falce, ma il suo compito è proprio quello: traghettare le anime nell’aldilà. 

La ragazza, però, non è come i colleghi…a differenza loro, non ricorda come sia morta e, durante un lavoro, scopre che gli esseri viventi possono vederla e toccarla. Sembra che solo La Morte in persona possa aiutarla a risolvere il mistero ma nessuno dei normali mietitori sa dove si trovi. Jessica deve così investigare sul suo passato con l’unico aiuto di due colleghi, mentre sullo sfondo si avvicina una grande minaccia, La Fine

In Grim, Stephanie Phillips ci racconta una storia horror che parla di temi cupi, di morte, ma lo fa in maniera originale, rielaborando la classica figura del mietitore. Di per sé, Jessica Harrow è la tipica impiegata insoddisfatta e annoiata del proprio lavoro ma il suo ufficio ha poco a che fare con i nostri. Il confronto con la prima anima traghettata mette bene in luce il suo carattere e dà il via a tutta la vicenda, cambiando per sempre la “vita” della ragazza. Anche i suoi due colleghi e amici, Marcel e Eddie, sono ben caratterizzati dall’autrice e faranno subito breccia nei vostri cuori. Hanno due modi di comportarsi e di pensare molto diversi, uno più serio e l’altro sempre ironico, ma che si compensano benissimo e creano un mix perfetto con Jessica.

This is the end…

I primi cinque capitoli sono ricchissimi di rivelazioni e personaggi, con tanti colpi di scena che cambiano più volte la direzione della storia. La Fine è sicuramente la minaccia più potente che Jessica deve affrontare e ogni sua apparizione si porta dietro una scia di morte e devastazione senza pari. In realtà, sappiamo ancora poco su questo personaggio e su tanti altri che popolano il mondo infernale di Grim. Tanto è raccontato in questo volume ma c’è la sensazione che ci siano ancora tantissime cose da scoprire sulla protagonista e non solo. Anche la musica è un elemento ricorrente, partendo dalla già citata Don’t Fear the Reaper, passando per i Doors e non solo. Eddie è l’esperto di musica e anche nell’aspetto ricorda un po’ il David Bowie di Labyrinth.

Ma se Grim riesce a risultare così appassionante e avvincente è sicuramente anche merito dei disegni di Flaviano e dei colori di Rico Renzi. Con un tratto ben dettagliato e tavole sempre dinamiche, Flaviano riesce a far parlare i personaggi sin dal volto e dal modo di vestire. Ogni mietitore ha il suo stile ben riconoscibile e che rimane facilmente impresso nel lettore. La gabbia delle vignette è sempre diversa e a tavole più cariche di dialoghi si alternano splash-page di grande effetto. Il rosso è sicuramente il colore dominante, mettendo in risalto sia i personaggi che alcuni elementi dello sfondo e aiutando a trasmettere le giuste sensazioni in chi legge.

C’è molta curiosità di vedere come proseguirà questa storia, dopo le rivelazioni e i tragici eventi delle ultime pagine, che cambiano ancora una volta la vicenda, introducendo nuovi elementi.

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