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Harry Potter: forse non tutti sanno che uno dei film ha una scena post-credits

Le scene post-credits nei film esistono da decenni e, sebbene il Marvel Cinematic Universe abbia reso questa pratica comune tra i blockbuster a grande budget, è ben lontano dall’essere il primo a farlo. Insieme alla trilogia de Il Signore degli Anelli, i film di Harry Potter hanno ampiamente resistito all’inserimento di scene post-credits, il che era notevole già allora. Entrambe le epopee fantasy contenevano lunghe sequenze di titoli di coda, in gran parte dovute ai copiosi ed elaborati effetti speciali, e i produttori potrebbero aver ritenuto che fossero troppo lunghe da far sopportare al pubblico.

L’unica eccezione è rappresentata da Harry Potter e la Camera dei Segreti, che include un “cenno” post-credits allo sfortunato insegnante di Difesa contro le Arti Oscure Gilderoy Lockhart. La scena suscita una risata come la maggior parte delle scene di questo tipo, ma il suo status di unicità nella saga, che conta dieci film, la rende una piccola chicca.

La scena post-credit di Harry Potter è diversa dalle altre


Le scene post-credit hanno le loro radici nei film di James Bond. I titoli di coda di “Dalla Russia con amore” promettevano agli spettatori che “James Bond tornerà”, una tradizione che è continuata per tutta la serie. La tecnica ha poi preso piede negli anni ’80, a partire da The Muppet Movie del 1979, per poi passare alle commedie liceali di John Hughes. Per qualche motivo, le forze creative dietro l’adattamento per il grande schermo di Harry Potter hanno scelto però di evitare questa tecnica. A dire il vero, i film non avevano bisogno del tipo di promozione per cui le scene venivano utilizzate e, pur essendo in definitiva storie ottimistiche e piene di speranza, potevano anche essere piuttosto seriose, soprattutto negli ultimi film. E questo non sempre permetteva di scherzare o di creare un buon momento per i personaggi dopo i titoli di coda.

L’eccezione della Camera dei Segreti è però qualcosa di diverso. Si tratta di Lockhart, un falso narcisista che in realtà non sa molto di magia, ma che ha cavalcato la sua immeritata fama per ottenere successo e denaro. In un momento chiave del film, si rivolge a Harry Potter e Ron e tenta di usare un incantesimo di cancellazione della memoria per far loro dimenticare ciò che sanno su di lui. L’incantesimo, però, gli si ritorce contro e Lockhart si ritrova presto con un’amnesia totale. La sequenza post-credits mostra l’ultimo bestseller del professore, intitolato “Chi sono io?”, in un negozio di Diagon Alley.

La scena post-credits di Harry Potter allude al destino di Lockart


È un momento divertente, oltre che una rassicurazione sul fatto che Lockhart non sarà più una minaccia. Ma risponde anche alle valide preoccupazioni dei fan di lunga data sul contenuto dei film. Nel corso dell’adattamento, è stato necessario tagliare un’enorme quantità di contenuti dei romanzi. Ma i lettori hanno comunque notato la loro assenza, e l’inquadratura di Lockhart con la camicia di forza è un cenno alle preoccupazioni. Nel romanzo Harry Potter e l’Ordine della Fenice, Harry visita il reparto dove è tenuto Lockhart e lo trova arrogante come sempre. Il passaggio non serve a far progredire la storia e quindi non compare nel film, ma la sequenza post-credits de La Camera dei Segreti ne parla in un’unica immagine facile da digerire. E nel farlo, ha tacitamente riconosciuto tutti gli altri momenti simili presenti nei romanzi, alcuni dei quali sono stati filmati e si possono vedere nelle scene tagliate sui Blu-ray e su altri supporti, che non sono riusciti a fare il salto sul grande schermo.

Con il film della Camera dei Segreti che ha più di 20 anni, i fan hanno iniziato a riscoprire questa scena, che serve a ricordare non solo l’universo più ampio al di là dei film stessi, un mondo che il franchise non potrebbe mai riempire nella sua interezza, ma anche il divertimento di queste sequenze.

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