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Night Swim: la recensione

Grazie agli amici di Universal abbiamo visto Night Swim, un film horror prodotto da James Wan che vede l’esordio alla regia di Bryce McGuire. Ecco dunque le nostre recensioni senza spoilers !

Una breve sinossi

Ray Waller è un famoso giocatore di baseball che vive un momento di grande difficoltà: è infatti affetto da una malattia degenerativa che lo sta progressivamente indebolendo. Spera ancora di tornare a giocare, ma il suo sembra un desiderio irrealistico. Almeno che…

Night Swim

Le nostre impressioni

Il 22% su rotten tomatoes non lasciava ben presagire, ma non volevamo farci eccessivamente condizionare prima della visione. Il budget di quattordici millioni di euro non lasciava grande spazio di manovra, dunque molto o quasi sarebbe dipeso dalla solidità della sceneggiatura.

A primo impatto Night Swim, almeno nei primi quaranta minuti, sembra abbastanza reggere giocando sul filo della tensione e del non detto. La sensazione però era quella di vedere di un film vecchio, che sembra uscito vent’anni fa. Tutto sapeva già di già visto, di già raccontato. Sembrava di trovarsi davanti ad una montagna di cliché, con scenari e personaggi mille volti già utilizzati. Ma almeno restava quel minimo di curiosità che teneva “alta” l’attenzione.

Poi con il secondo atto il film si smarrisce a causa di una sceneggiatura che perde totalmente mordente. I colpi di scena si fanno telefonati, ma soprattuto ci si perde in lunghe spiegazioni che ammazzano l’unico punto di forza del film che era il non detto. L’idea alla base non è nemmeno malaccio, sacrificare qualcosa di caro per avere un dono in cambio. Il tema del sacrificio per quanto ampiamente battuto è sempre interessante, ma lo si poteva raccontare in modo decisamente più sottile. Invece si manda tutto in vacca attraverso una narrazione didascalica.

Inoltre è impossibile non sottolineare la grande occasione mancata per quanto riguarda le tematiche. Infatti ad un certo punto si accenna all’infelicità della madre, trascurata dal marito ossessionato solo dalla carriera. Uno spunto di trama buttato lì e totalmente contraddetto nel finale.

Comparto tecnico e prove attoriali

La sceneggiatura di Night Swim certo non aiutava, ma gli attori mettono in atto delle prove attoriali discrete. Wyatt Russell (che interpreta US Agent nel MCU) è quello che ci crede di più, infatti risulta perfettamente calato nel ruolo dello sportivo con la carriera stroncata dalla malattia. Il suo personaggio è quello più interessante, un uomo ad una dimensione incapace di costruire la sua vita all’infuori dello sport. Gli altri attori fanno il compitino non dimostrando grande estro artistico, pur non essendo a loro discolpa, supportati da chissà quale sceneggiatura.

La regia è abbastanza piatta, fatta eccezione per la sequenza iniziale in cui c’è qualche guizzo interessante. Le musiche si fa sinceramente fatica a ricordarle a due giorni dalla visione, la fotografia è totalmente anonima. Il film dura il giusto, ma è lento all’inizio e eccessivamente veloce sul finale. Sulla computer grafica e gli effetti speciali stendiamo invece un velo pietoso.

Conclusioni

Il finale buonista mette l’ultimo chiodo sulla bara di un horror anonimo. Ma soprattuto oltre che ad essere banale e sapere dall’inizio alla fine di già visto, Night Swim non fa paura. Sfortunatamente manca tutta la costruzione della tensione e si basa tutto sui jump scare. Forse l’errore più grave e imperdonabile di un horror che si guarda e dimentica.

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