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Quake II – recensione della remastered del classico FPS

In occasione della QuakeCon 2023 id Software e Bethesda hanno fatto una graditissima sorpresa ai fan, annunciando e pubblicando immediatamente e su praticamente tutte le piattaforme esistenti una versione rimasterizzata e aggiornata di Quake II, analogamente a quanto fatto qualche anno fa con il primo capitolo, una riedizione che insegna ancora una volta come andrebbero fatte le remastered, tecnicamente eccellente e con parecchi contenuti extra.

Ad opera anche questa volta di Nightdive Studios, questa versione rimasterizzata di Quake II ci riporta a caccia di strogg ben 26 anni dopo l’uscita originale del classico FPS di id Software. Abbiamo provato questa remastered per voi, ed ecco le nostre considerazione, come sempre made in NerdPool!

Un po’ di storia

Reduci dall’enorme successo dei primi due capitoli di DOOM, i ragazzi di id Software tentarono di imporsi nuovamente con una nuova IP, ma che non si allontanasse troppo dai canoni da loro tracciati con le carneficine del DOOM Slayer. Fu così che nel 1996 arrivò Quake, il primo gioco della software house completamente progettato e realizzato con un vero motore grafico 3D poligonale (i primi DOOM utilizzavano un motore basato sulla bidimensionalità che renderizzava le immagini in un “falso” 3D), che riscontrò un buon successo pur non arrivando alle vette di popolarità della loro precedente saga. Ne seguì l’anno successivo, nel 1997, Quake II, un sequel che si allontanava dai canoni artistici e visivi del primo, facendone di fatto una sorta di reboot.

Quake II

Se il primo Quake si riconosceva nelle sue atmosfere gotiche, quasi dark-fantasy mescolate ad un po’ elementi horror sci-fi, Quake II virava verso uno stile più spiccatamente sci-fi di stampo bellico, in cui il nostro eroe, un marine terrestre inviato a fermare la minaccia del popolo alieno degli strogg sul loro pianeta natale, affronta la minaccia aliena in un contesto più tecnologico e fantascientifico. Non mancano le atmosfere dark e lugubri, ma il tono del gioco è più votato all’azione e restituisce la sensazione di trovarci davvero in guerra su un pianeta alieno.

Il cambio di rotta della produzione dal primo al secondo capitolo fu figlio del caos che regnava in id Software, con l’addio di John Romero il quale lasciò la software house al termine dello sviluppo di Quake, quello fu un periodo di transizione per il team, che ritrovò climi più sereni in seguito. Nonostante la confusione interna al team Quake II fu davvero un ottimo gioco e consentì ad id Software di imporsi come sviluppatore di prim’ordine, grazie al suo motore grafico idTech 2, che nelle iterazioni successive nel corso delle generazioni portò a capolavori tecnici del calibro di DOOM Eternal.

Come si dovrebbe fare una remastered

Nightdive Studios ci sa davvero fare con queste opere di rimasterizzazione e valorizzazione di grandi classici videoludici: l’ha dimostrato già in passato con il primo Quake, e lo riconferma con Quake II, davvero allo stato dell’arte, è così che andrebbero sempre fatte le remastered. Dimenticatevi i virtuosismi tecnici della demo uscita un paio d’anni fa, Quake II RTX, stavolta non abbiamo a che fare con un ray tracing spinto ma un vero lavoro di aggiornamento e riammodernamento dell’intero comparto tecnico, con molteplici migliorie su ogni versante della produzione.

Quake II

Il gioco è stato riadattato per il formato widescreen, con l’interfaccia ridisegnata per adattarsi alle risoluzioni fino a 4K, un sistema di illuminazione completamente rinnovato, texture migliorate ma mai stravolte, in grado quindi di mantenere l’aspetto originario e senza snaturare la visione artistica del team originale. Sono inoltre presenti opzioni grafiche dedicate anche su console, dal classico “filtro CRT” per simulare i vecchi monitor a tubo catodico, all’antialiasing, filtro per texture, ombre e altri, per accontentare sia i puristi che chi vuole più pulizia grafica moderna. L’audio è stato poi ripulito e “potenziato”, in grado di supportare le moderne tecniche di diffusione spaziale come il Dolby Atmos.

Sul fronte contenutistico abbiamo poi davvero tanta carne al fuoco, con la presenza della campagna originale di Quake II, le due espansioni ufficiali dell’epoca The Reckoning e Ground Zero, un’espansione tutta nuova realizzata da MachineGames (autori della nuova saga di Wolfenstein) chiamata Call of the Machine, e per finire anche l’intera campagna ufficiale di Quake II 64, la versione del gioco uscita nel 1999 per Nintendo 64, la quale presenza enormi e sostanziali differenze rispetto all’originale per PC del ’97. Ah, e il tutto disponibile su tutti gli store digitali ad una decina di euro, un prezzo davvero vantaggioso per un lavoro così curato.

Come invecchiare serenamente

Quake II proviene da un’epoca in cui il genere degli FPS era in divenire, eravamo lontani dagli standard odierni e le software house stavano davvero “inventando” il genere. Il titolo id Software fu un importante tassello in questa evoluzione, e poterlo giocare di nuovo oggi in questa straordinaria veste realizzata per la remastered è davvero importante, e fa capire quanto un gioco, al di là del mero comparto tecnico, quando viene progettato bene in fase di game design resiste senza se e senza ma alla prova del tempo.

Quake II

Noi abbiamo testato il gioco su Xbox Series X, ma è disponibile anche per Xbox One, PC (disponibile gratuitamente per tutti coloro che abbiano l’originale nella propria libreria Steam), PS4, PS5 e Nintendo Switch. Il gioco supporta l’utilizzo di mouse e tastiera anche su console come il primo capitolo (con tanto di menu per le impostazioni della sensibilità del mouse e il rimappamento dei tasti), ma abbiamo notato un piccolo difetto, ovvero che nonostante si usi la combinazione mouse e tastiera il gioco richiede sempre e comunque che il pad sia acceso, cosa che obbliga a disattivarne la vibrazione per non avere il pad che continua a muoversi mentre è appoggiato da qualche parte, e obbliga anche a muovere ogni tanto una levetta o un tasto per evitarne lo spegnimento (su Xbox non è possibile mantenere il pad sempre acceso se inutilizzato), questo non succedeva con il primo Quake, al quale era possibile accedere mantenendo il pad spento, e speriamo che la cosa venga corretta con qualche patch futura anche in questo caso.

Questa versione rimasterizzata di Quake II, al pari del suo predecessore, è il miglior modo di preservare un grande classico. Il lavoro svolto da Nightdive relativo all'opera di id Software è da premiare, il gioco è stato ammodernato e svecchiato senza rinunciare alla sua essenza, rendendolo tecnicamente ineccepibile sui sistemi moderni, e fornendo una mole di contenuti irrinunciabile, con aggiunte graditissime come la nuova espansione di MachineGames e la versione per N64 del gioco. Da prendere come esempio in toto, per non perdere il contatto con la storia di un medium in costante evoluzione come quello dei videogiochi.

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