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Qual è il posto più lontano da qui? – Recensione

Matthew Rosenberg e Tyler Boss tornano a unire le forze, dopo l’ottimo Quattro ragazzini entrano in una banca, per una storia adolescenziale e post-apocalittica osannata dalla critica statunitense e che siamo sicuri piacerà molto anche ai lettori italiani. Bao Publishing ha pubblicato da poche settimane il primo volume di Qual è il posto più lontano da qui? (la serie è ancora in corso).

THE KIDS ARE ALRIGHT

Il mondo è cambiato e gli adulti sembrano spariti dalla faccia della Terra. Bande di ragazzini controllano piccole porzioni di territorio secondo le loro regole e valori. Ma Sid crede che fuori ci possa essere qualcos’altro. La sua scomparsa darà il via a una catena di eventi destinati a cambiare per sempre la vita dei membri dell’Academy.

La storia sviluppata da Rosenberg e Ross parte in medias res, catapultando i lettori in un mondo nuovo, che iniziamo a conoscere pian piano ma che ci pone diversi interrogativi. Non esiste più un governo o un organo centrale che regoli la vita sociale, così ogni gruppo ha la sua organizzazione. Tra questi c’è anche l’Academy, che ha fatto di un negozio di dischi la sua base. La musica è quindi sopravvissuta in questo nuovo mondo e per Sid e Prufrock i loro album preferiti sono anche espressione dei loro ideali. 

I ragazzini sembrano perfettamente organizzati e ognuno ha un ruolo preciso nel proteggere o gestire il proprio territorio e nel rapportarsi con le altre bande. Mettere piede fuori dal confine significa andare a scontrarsi con i gruppi rivali e spesso le discussioni possono sfociare in conflitti violenti. Un po’ come ne Il Signore delle Mosche di Golding, in Qual è il posto più lontano da qui? la popolazione giovane rimasta ha preferito dividersi e pensare ognuno a suo modo alla propria sopravvivenza. In generale, la maggior parte sembra aver accettato il nuovo mondo ma qualcuno, come Sid, si pone domande su cosa ci sia al di fuori e sugli Estranei, strane creature che sembrano in qualche modo legate ai ragazzini.

IT’S A MAD WORLD

La fuga di Sid sarà la miccia che cambierà per sempre la vita dei membri dell’Academy, dando il via a un lungo viaggio on the road in un paesaggio in parte familiare ma anche ricco di insidie. Questo espediente permette all’autore di raccontarci tante facce del nuovo mondo e di approfondire il carattere dei protagonisti.

L’assenza degli adulti ha costretto molti adolescenti a compiere un balzo forse troppo rapido nell’età adulta, rendendoli detentori di responsabilità e ruoli che non erano ancora pronti a ricoprire. Altri invece sapranno dimostrare una forza di volontà e un coraggio senza pari, forse proprio grazie a quell’incoscienza e a quella capacità di sognare tipica di quegli anni.

Suddivisa in tanti piccoli capitoli di poche pagine, la storia procede in maniera totalmente imprevedibile portando i personaggi verso luoghi e incontri di ogni tipo. Qual è il posto più lontano da qui? riesce a essere una storia senza tempo, ambientata in un anno non ben definito, per quanto la società sembri essere rimasta indietro di qualche decennio (vedi la quasi totale assenza di tecnologia).

Rosenberg e Boss sono riusciti a sviluppare una storia adolescenziale e di formazione ma nella quale si inseriscono anche elementi horror o fantascientifici. Le matite e i colori rendono il tutto ancora più pop e a tratti quasi psichedelico, rendendo comunque molto tangibile e realistico il mondo abitato da questi ragazzini. Siamo molto curiosi di vedere cosa succederà nei prossimi capitoli e sappiamo che il team creativo saprà rispettare le aspettative.

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