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Reptile: la recensione dell’ultimo thriller Netflix

Un sontuoso Del Toro alle prese con un omicidio che nasconde più di quel che sembra

Reptile è il nuovo thriller poliziesco distribuito da Netflix con protagonisti Benicio Del Toro e, l’ormai ex pop star americana, Justin Timberlake. Il film segna l’esordio alla regia di Grant Singer, autore di spot pubblicitari e video musicali di artisti come The Weeknd, Sam Smith e Lorde. Venne presentato in anteprima al Toronto International Film Festival lo scorso ottobre dove non venne accolto troppo bene dalla critica che lasciò un indice di gradimento del 37%, con una media di 5,40 su 19 recensioni.

Di cosa parla Reptile?

Ci troviamo a Sacarborough, nel Maine, il detective dal passato tenebroso Tom Nichols (Benicio Del Toro), è chiamato ad indagare sull’omicidio di un’agente immobiliare, trovata assassinata con decine di coltellate. Il primo indagato è, ovviamente, il marito Will Grady (Justin Timberlake) che, però, ha un alibi di ferro. Il sesto senso del detective Nichols e la sua determinazione, lo portano a scoprire che, l’omicidio di Summer Grady, è solamente la punta di un iceberg intriso di misteri e corruzione.

Trame e sotto trame

La sceneggiatura è stata scritta a sei mani direttamente da Benicio Del Toro, il regista Grant Singer e Benjamin Brewer. La storia è corposa, con diversi subplot che sarebbe stato bello vedere approfonditi. Un esempio lampante è il passato del detective Nichols, che viene solo accennato in un paio di conversazioni ma mai scandagliato. Un altro esempio, risiede nel nome che da il titolo al film: Reptile. Perché proprio Reptile? Sarà per la bravura dell’omicida a mimetizzarsi dopo aver ucciso la vittima? O forse si può vedere come una metafora per il protagonista di redimersi con questo caso e “cambiare pelle” agli occhi degli altri, proprio come un rettile? Purtroppo, durante il film, non troveremo risposte a queste domande.

Personaggi e interpretazioni degli attori

Il personaggio di Del Toro, unico vero protagonista del film, sembra pensato per il suo faccione cupo e fosco. Grazie alla sua interpretazione e carisma, sarà facile empatizzare con le scelte ma soprattutto i dubbi che attanagliano il detective durante le vicende del film.

Benicio Del Toro, quindi, aggiunge un grandissimo valore al thriller che, nonostante sia intenso e ben fatto, risulta molto derivativo dai grandi nomi del genere. Justin Timberlake dimostra ancora una volta di saper recitare bene malgrado nel film si veda veramente poco rispetto a Del Toro.

Comparto tecnico

Uno dei punti forti del film risiede sicuramente nelle atmosfere cupe e mistery dovute, gran parte, ad una fantastica fotografia di Michael Gioulakis che, giocando con toni rossi e scuri, ci trasporta nelle notti di investigazione del Maine. Come dicevamo prima, il film segna l’esordio alla regia di Grant Singer che diventa sicuramente un regista con del potenziale da tenere d’occhio in futuro.

Parere finale

Reptile ha il pregio di portare in auge un genere che negli ultimi anni ha vissuto più bassi che alti, ovvero quello del Thriller poliziesco americano. L’ambientazione noir e cupa del film permettono allo spettatore di addentrarsi nell’orrore delle vicende mosse dall’onnipresente Dio denaro. Per questo, in più occasioni, ricorda classici come la seconda parte di Only God Forgives di Nicolas Winding Refn o Gone Girl di David Fincher. Un film consigliato che trova una sua identità grazie ad una buona sceneggiatura e un grande Del Toro protagonista.

Avete già recuperato Reptile su Netflix? Se si, cosa ne pensate? Lasciate un commento e continuate a seguire Nerdpool.it!

Reptile rappresenta un ottimo noir come non se ne vedevano da tanto. In diverse occasioni risulta derivativo, ricordando alcuni classici del genere ma, grazie ad una storia sostanziosa, riesce a trovare facilmente una sua identità. Spicca la caratterizzazione di Del Toro per il suo detective Nichols che riesce a trasmettere allo spettatore i dubbi del protagonista e sancisce l’inizio di una promettente carriera per il regista Gary Singer.

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