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Resident Evil Village – Recensione dell’ottavo capitolo

Abbiamo finalmente messo le mani sul nuovo episodio principale della saga horror di Capcom, ecco le nostre impressioni!

A poco meno di un anno dall’annuncio, avvenuto nell’estate del 2020, Resident Evil Village finalmente รจ arrivato. Sequel diretto dell’ottimo Resident Evil VII: biohazard, cosa inedita per la saga di Capcom, il nuovo capitolo della serie horror ci mette nuovamente nei panni di Ethan Winters, di nuovo catapultato in un incumo fatto di sangue e oscuritร .

Ambientato interamente nel villaggio dell’est Europa che dร  il nome al gioco stesso, primo dei tanti rimandi a Resident Evil 4, di cui Village raccoglie chiaramente l’ereditร  ed aspetto che approfondiremo meglio nel corso della nostra recensione, il titolo ci porterร  a scoprire gli eventi accaduti ad Ethan, Mia e Chris Redfield tre anni dopo gli avvenimenti di Dulvey. Se volete scoprire cosa ne pensiamo di Resident Evil Village continuate a leggere la nostra recensione, come sempre made in NerdPool!

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Il trailer di lancio di Resident Evil Village

Il Villaggio delle Ombre

Resident Evil Village si apre con una splendida sequenza animata dallo stile che richiama molto i lavori di animazione firmati Tim Burton come La Sposa Cadavere: la sequenza altro non รจ che la rapresentazione di una favola piuttosto oscura tipica della Romania che Mia Winters, la moglie del nostro Ethan, sta leggendo alla loro piccola Rosemary, figlia avuta da poco.

Apprendiamo cosรฌ che i Winters si sono trasferiti nell’Europa dell’est, protetti da Chris e dalla sua organizzazione dopo che egli stesso li aveva salvati dagli orrori della Louisiana in RE7. La pace e l’idillio della famiglia dura davvero poco perรฒ: proprio Redfield e la sua squadra irrompono di lรฌ a poco nella loro abitazione, uccidendo inspiegabilmente Mia e rapendo Rose ed Ethan.

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Noi vivremo questi momenti come tutto il resto del gioco con gli occhi di Ethan stesso, mantenendo quella prima pesona inaugurata dal precedente episodio, e come lui percepiremo un salto temporale probabilmente di qualche ora dovuto alla perdita di conoscenza del nostro alter-ego. Ci risveglieremo in mezzo ad una foresta, con il furgone che probabilmente ci stava trasportando rovesciato a pochi passi da noi, e diversi cadaveri dei membri della squadra di Chris a farci compagnia.

Questo รจ l’incipit di Resident Evil Village: dopo una camminata nella foresta raggiungeremo ben presto il poco distante villaggio, situato tra le montagne della regione balcanica, e l’incubo ricomincerร  nuovamente per lo sfortunato signor Winters.

In bilico tra passato e presente, ma proiettati al futuro

Mettiamo subito in chiaro una cosa: Resident Evil Village, nonostante sia un sequel diretto di RE7, rinuncia a molti degli elementi classici della saga presenti nel precedente capitolo e nei successivi remake di Resident Evil 2 e 3, per abbracciare un’evoluzione nel gameplay giร  vista nel passato della serie, piรน precisamente nel quarto capitolo del franchise. L’avventura europea di Leon รจ chiaramente stata fonte d’ispirazione per Capcom, che ha confezionato un gioco dai ritmi piรน votati all’azione, ma piรน equilibrato di quanto non sia stato a suo tempo RE4 e il giร  citato RE7.

Tornano quindi elementi di gameplay visti appunto nell’episodio uscito originariamente su GameCube nel 2004, come l’inventario da gestire ed organizzare, in quanto ogni oggetto avrร  la propria dimensione e bisognerร  destreggiarsi nel fare in modo che tutte le risorse siano contenute al suo interno, in quanto non esistono piรน i bauli in grado di farci immagazzinare gli oggetti: per questo motivo gli oggetti chiave per l’avventura saranno stipati in un menu apposito e non saranno da organizzare assieme ad armi e risorse.

Torna anche la figura del mercante, in questo caso chiamato il Duca, un omone decisamente sovrappeso che ci aiuterร  vendendoci armi, componenti per le stesse, risorse e munizioni. Sarร  anche possibile potenziare le armi ed effettuare compravendita di oggetti e tesori, tramite la valuta locale della Romania, i Lei. Piรน avanti nel corso del gioco il Duca potrร  addirittura preparare delle ricette una volta che gli avremo consegnato gli ingredienti necessari, in grado di aumentare in modo permanente statistiche come la quantitร  di salute di Ethan o l’efficacia della parata, anche in questo episodio molto importante per resistere agli attacchi dei nemici.

Ovviamente tutte queste introduzioni al sistema di gioco sono adattate alla tecnologia ed alla generazione videoludica attuale, con un gunplay in prima persona molto simile a quello visto in RE7 ma piรน rifinito e approfondito, ed una progressione in una specie di open-world in cui le aree verranno rese perรฒ accessibili mano a mano che si procede nella storia, con una progressione piuttosto guidata anche per esigenze narrative.

Ma รจ un Resident Evil?

Nel corso dei mesi, mentre Capcom mostrava dettagli di gioco nel corso della campagna promozionale del gioco, serpeggiava una certa confusione nella fanbase della saga, vedendo creature come i Lycan, davvero troppo simili ai classici lupi mannari, o la ormai celeberrima Lady Alcina Dimitrescu, enorme e giunonica donna che si nutre di sangue, assieme alle sue tre procaci e provocanti figlie Bela, Daniela e Cassandra, i cui rimandi ai vampiri (e ad antiche leggende come quella di Elizabeth Bathory) sono fin troppo espliciti. La domanda sorgeva spontanea: ma questo รจ un Resident Evil, o introdurre creature della mitologia horror ha snaturato il brand? Ebbene la risposta รจ molto semplice: Sรฌ, Resident Evil Village รจ un degno esponente della saga, ben radicato negli stilemi e nella lore della serie.

Come in ogni capitolo di RE che si rispetti, le risposte arrivano verso la fine dell’avventura, e dobbiamo dire che i colpi di scena e le svolte narrative, cosรฌ come i collegamenti ai capitoli precedenti sono davvero ben studiati e corposi, molto piรน che in altri episodi del franchise, e non ce l’aspettavamo dopo RE7. La trama รจ piรน strutturata e meglio scritta di quanto si potrebbe pensare, nonostante non manchino stonature ed esagerazioni, pur non raggiungendo fortunatamente le vette di trash e nonsense di Resident Evil 5 e 6.

Come detto in precedenza il gameplay รจ stato in larga parte rivisto rispetto al suo prequel, abbandonando i suoi connotati da survival horror e virando su uno stile piรน action, ma mantenendo comunque un sostanziale equilibrio tra le fasi esplorative e di risoluzione di enigmi (spesso troppo semplici comunque), e quelle di combattimento, offrendo quindi una varietร  di situazioni che rende il titolo molto divertente da giocare.

Anche la meccanica di potenziamento di armi e personaggio rendono il gioco divertente e stimolante, nel lungo viaggio che porterร  Ethan alla ricerca della sua piccola Rose, affrontando diverse tipologie di mostri, oltre alle iconiche boss-fight marchio di fabbrica della serie, stavolta tutte ben fatte, varie e divertenti: sarร  davvero un piacere andare a stanare e punire i capi delle quattro casate fondatrici del villaggio, comandati dalla misteriosa e sfuggente Madre Miranda, la mente dietro a tutto ciรฒ che sta accadendo nel villaggio devastato e piagato dalle creature mostruose che lo popolano.

Una meraviglia tecnica

Resident Evil Village offre un comparto tecnico di prim’ordine, complice un’evoluzione del favoloso e versatile RE Engine, motore proprietario di Capcom che quรฌ raggiunge vette di bellezza grafica davvero elevate. Le architetture sono meravigliose, dallo sfarzo del castello Dimitrescu alle capanne desolate del villaggio, ogni edificio ed elemento dello scenario รจ dettagliatissimo, la gestione della resa delle superfici รจ splendida e dona al comparto grafico un senso di fotorealismo davvero notevole e piacevolissimo.

Il comparto audio poi รจ superlativo, con una gestione dell’audio 3D se si usano le cuffie veramente eccellente ed immersivo, ogni suono รจ curato e credibile. Anche le musiche sono bellissime e d’atmosfera, sempre adatte ad ogni situazione. Unico piccolo neo riguarda ahinoi il doppiaggio italiano, che nonostante la bravura dei doppiatori (specialmente di Ethan e Chris) purtroppo pecca nella scelta degli stessi, spesso non adatti al personaggio a cui prestano la voce, un vero peccato.

La longevitร  del gioco รจ piuttosto bassa, si parla di 8-10 ore per la prima run (noi ce ne abbiamo messe 11 ma perchรฉ ci siamo soffermati piรน del dovuto a cercare tesori, oggetti e segreti in giro per la mappa), ma c’รจ da considerare un’alta rigiocabilitร , in quanto finito il gioco si potrร  ricominciare mantenendo armi ed equipaggiamento dalla partita precedente, cosรฌ come i potenziamenti sia delle stesse che del personaggio, continuando a far crescere il nostro avatar in potenza ed efficienza. Piccolo consiglio, giocate Resident Evil Village da subito alle difficoltร  piรน elevate, in quanto il gioco รจ molto permissivo e fin troppo semplice da completare a livello facile e normale.

C’รจ poi la modalitร  Mercenari, altra ereditร  di vecchi capitoli come RE3 e 4, riproposta anche qui e sbloccabile dopo aver completato il gioco almeno una volta. in Mercenari il gioco diventa sostanzialmente un action arcade: avremo un limite di tempo per uccidere un numero minimo di nemici presenti in una determinata area per poter attivare l’uscita ed accedere al livello successivo, guadagnando punti e Lei da spendere dal Duca a fine livello. Un gradito e divertente ritorno per una modalitร  che saprร  intrattenere gli appassionati di tali sfide.

Un altro centro per Capcom?

Siamo giunti al momento di tirare le somme: Resident Evil Village รจ un nuovo colpo riuscito per Capcom? diciamo di sรฌ, รจ senza dubbio un gioco dalla qualitร  produttiva elevatissima, e dalla direzione artistica eccelsa, ma come ogni grande produzione non รจ esente da difetti. L’aver abbandonato molte delle meccaniche survival presenti nella prima avventura di Ethan Winters. in favore di elementi piรน action ispirati a Resident Evil 4 potrebbero spaventare i “puristi” della saga, e gettano il dubbio che Capcom abbia intenzione di riproporre in futuro la svolta troppo esagerata di RE5 e 6, ma questo lo scopriremo col tempo.

Intanto possiamo dire che Village resta molto equilibrato, piรน anche del quarto episodio stesso, e offre una trama ben studiata che si riallaccia perfino alle origini della saga. Peccato per la longevitร  non elevatissima, nonostante la buona rigiocabilitร .Tecnicamente eccelso, anche su console old-gen (abbiamo testato il gioco su PS4 Pro, ed in modalitร  prestazioni i 60fps sono granitici cosรฌ come la qualitร  grafica), consigliamo il titolo ad ogni appassionato della serie, a patto che abbia ben digerito il passaggio alla prima persona e almeno conosca la storia di RE7, essendone un diretto sequel.


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Resident Evil Village รจ un buon capitolo per la saga Capcom, forse dal punto di vista della componente horror vera e propria segna un piccolo passo indietro rispetto a quanto visto nell'episodio precedente, e anche la mancanza di alcuni elementi survvival classici della serie si fa sentire, ma prendendo ispirazione dal quarto episodio la casa giapponese confeziona un prodotto molto ben bilanciato e divertente, con una buona trama che ben si inserisce nella lore del franchise, ed un comparto tecnico eccellente.Resident Evil Village - Recensione dell'ottavo capitolo