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Songgot: il Punteruolo – Recensione

Choi Gyu-Seok è tra i più celebri autori coreani al mondo ma ancora poco conosciuto in Italia. Lo scorso anno Panini Comics ha pubblicato il suo The Hellbound, manwha a metà tra l’horror e il thriller, riscuotendo un grande successo. In questi mesi è in corso di pubblicazione un’altra sua opera, Songgot, uscita nel 2013 e molto diversa dalla precedente. L’autore abbandona le atmosfere un po’ surreali e l’elemento sovrannaturale per raccontare una storia molto sentita e vera, che attacca in modo duro la società coreana.

RISPETTARE I DIRITTI DEI LAVORATORI

Tra gli anni Novanta e i Duemila, la Corea del Sud ha vissuto un periodo di forte crisi finanziaria. Il mondo del lavoro ne ha risentito con moltissimi licenziamenti e la diffusione di un malcontento generale nella popolazione coreana, con un divario sempre maggiore tra ricchi e poveri. In questo contesto si sviluppa la storia di Songgot e dei suoi due protagonisti.

Il primo, Goo Goshin, è un attivista sindacale a capo di una piccola agenzia di consulenza per la difesa dei lavoratori. La sua missione è proteggere tutte quelle persone che sono sfruttate nel loro lavoro e che non sanno di avere una serie di diritti da far valere, o hanno paura di esporsi e incorrere in punizioni peggiori. Si dimostra, quindi, disposto a far valere in ogni modo la legge per proteggere i suoi assistiti e non solo. La sua generosità lo porta a prendersi a cuore ogni causa, anche di persone che non lo hanno ingaggiato ma sembrano bisognose di aiuto.

Lee Sooin è, invece, un giovane manager che lavora in una catena di supermercati. Un discreto capo per i suoi dipendenti, ma che deve sottostare agli ordini di un datore di lavoro spietato. Lee ha sempre obbedito e rispettato le direttive, fino al giorno in cui riceve il compito di licenziare senza ragione decine di persone. Per il ragazzo, questa decisione è inaccettabile e si oppone apertamente al suo datore.

Lee non è nuovo a situazioni simili, come scopriamo in un lungo flashback, e spera stavolta di trovare qualche alleato per perorare la sua causa. Tuttavia, le sue aspettative vengono presto deluse dai colleghi che hanno paura di mettersi contro i loro datori di lavoro e il dubbio che inizia a insinuarsi nella sua testa.

In questo modo, Choi Gyu-Seok ci presenta due facce della società coreana, tra chi lotta da fuori per difendere i diritti dei lavoratori e chi si trova dentro il sistema. Un mondo che schiaccia le categorie più deboli, con pochi individui disposti a mettersi in gioco e a prendersi rischi importanti per far valere i propri diritti.

Di lì a poco, le due posizioni andranno a incontrarsi quando Lee decide di iscriversi a un sindacato e chiede aiuto proprio a Goo. Il giovane manager entra in un mondo totalmente nuovo, fatto di scioperi e manifestazioni che vengono represse con forza e violenza, con il più esperto sindacalista a fargli quasi da mentore.

Il messaggio che l’autore vuole trasmettere è ben racchiuso nel titolo dell’opera, nel ”punteruolo” (Songgot in coreano). Vi riporto una frase per intero, presente anche in quarta di copertina e fulcro della storia.

“Prima o poi, qualcuno riesce a frantumare il guscio per farsi strada. Qualcuno che non può evitare di fare quel passo in avanti con la forza perforante di un punteruolo.”

Il lavoro di Goo è proprio questo: creare consapevolezza nelle persone per fare sì che reagiscano e inizino a lottare per le proprie idee e i propri diritti. Una maturazione che inizia a vedersi anche in Lee.

CONSIDERAZIONI FINALI

Il primo volume di Songgot è stato davvero interessante e Choi Gyu-seok è riuscito a trattare in modo ottimo un tema importante con una storia impegnata ma non pesante. Un tema che non resta confinato alla sola Corea ma che risulta sempre attuale e da non sottovalutare. Inoltre, i due protagonisti sono ben caratterizzati e con molto ancora da scoprire. Conosciamo il passato di Lee ma quello di Goo è ancora avvolto nel mistero.

La serie si compone di 6 volumi, con il quarto in uscita a breve. Se vi appassiona il tema o cercate una storia ben scritta e non banale, Songgot fa al caso vostro!

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