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Spider-Man: Linea di Sangue – Recensione

In ambito di cinema e serie tv, negli ultimi vent’anni ci sono stati poche personalità più influenti di J.J. Abrams. Da Alias a Lost e Fringe, fino alla saga cinematografica di Star Trek e Star Wars, tantissimi prodotti di successo portano la sua firma. Ma fino al 2019 non aveva mai scritto nessun fumetto. L’annuncio di Spider-Man: Linea di Sangue ha portato quindi grandissime aspettative nel pubblico, curioso di leggere questa storia co-scritta insieme al figlio Henry e disegnata da Sara Pichelli. Un esperimento riuscito? Vediamolo insieme…

PADRE E FIGLIO

Un nemico sconosciuto ha preso di mira Peter Parker e, durante il loro ultimo scontro, finisce per uccidere Mary Jane. Dodici anni dopo Ben Parker è cresciuto con la zia, ignaro dei poteri del padre, che ha ormai abbandonato il costume e lavora come reporter all’estero. Ma quando il ragazzo inizia a sviluppare nuove abilità la sua vita cambia per sempre e le prime azioni da eroe attireranno l’attenzione di quell’orribile villain, deciso ancora una volta a stravolgere l’esistenza della famiglia Parker.

Il rapporto padre-figlio tra Peter e Ben è proprio uno dei punti forti di questa storia. I due co-scrittori Abrams, anch’essi padre e figlio, ci presentano un Peter diverso da quello delle storie classiche. La morte della sua amata ha cambiato la sua vita e il suo modo di pensare, portandolo ad abbandonare il ruolo da eroe e a farsi da parte per proteggere suo figlio. Anche a costo di farsi odiare da lui, costretto a vivere con la zia, senza un padre spesso assente e all’oscuro del suo passato. Inoltre, in questa realtà alternativa gli eroi della vecchia generazione sono ormai quasi tutti scomparsi, non solo Spider-Man.

Ben è un ragazzo buono e un eroe a suo modo, sempre pronto a proteggere i compagni di scuola più deboli ma non ha ancora sviluppato abilità speciali. I due autori compiono un lavoro eccellente nel raccontare il momento della scoperta dei poteri e le conseguenze. Ben è ancora un ragazzino e quando capisce di avere qualcosa che non va si ritrova a dover fare i conti da solo con un cambiamento straordinario, ma spaventoso al tempo stesso. Quando avrebbe più bisogno di suo padre, lui non c’è.

Con il ritorno di Cadaverico, il villain che uccise Mary Jane, Ben si ritroverà in pochissimo tempo a fare i conti con il suo passato e ad affrontare un nemico potentissimo che sta cercando lui e suo padre. Sarà una sfida che lo metterà a dura prova e che riunirà la famiglia Parker come non mai. Nel frattempo, prima dello scontro finale ci sarà tempo per ritrovare altri volti noti dell’Universo Marvel, ma in ruoli inediti.

IL NEMICO

Le prime tavole della storia sono di grande impatto ed emozionanti, presentando subito una scena molto drammatica e introducendo un nemico dall’aspetto orribile e spaventoso. La Marvel puntava molto su Spider-Man: Linea di Sangue e questo è evidente anche dalla scelta di affidare le matite a Sara Pichelli. La disegnatrice mette subito in mostra tutto il suo talento sia nel raffigurare questa creatura meccanica di grandi dimensioni, circondata da altri mostri più piccoli, che nel rendere le emozioni dei personaggi. Il nemico si presenta così nel migliore dei modi, con un bel colpo al cuore per tutti i lettori.

L’identità misteriosa del nemico viene pian piano rivelata, ma le ragioni che lo muovono non sono molto originali. Senza entrare nei dettagli, Cadaverico ha finito per trasformarsi in un mostro dopo il fallimento di un esperimento e la perdita di una persona cara. Tuttavia, è deciso a tutto per rimediare all’errore e ha bisogno di Peter e di suo figlio per portare a termine la sua missione. Una storia che, purtroppo, ricorda quella di tanti altri personaggi a fumetti e sviluppata in maniera piuttosto frettolosa. Pur essendo il cattivo, è mosso da sentimenti e motivazioni profonde ma rimane un personaggio freddo ed è difficile empatizzare con lui.

CONSIGLIATO?

Spider-Man: Linea di Sangue è quindi una storia con spunti molto interessanti, disegnata in maniera eccellente ma non perfetta. Una miniserie che forse ricorderemo più per i nomi coinvolti che per la storia in sé. La relazione tra Ben e Peter è sicuramente il lato più interessante, mentre gli altri personaggi risultano meno efficaci, in primis Cadaverico. Il mondo alternativo ideato da J.J. e Henry potrebbe essere ancora sviluppato, e il finale va in questo senso, ma visto il successo a metà di questa miniserie, forse non succederà mai.

Dopo la pubblicazione in spillati di due anni fa, Panini Comics ha scelto di riproporre la storia nella collana Marvel Artist Edition. Un’edizione di pregio, cartonata e di grande formato, non economica ma che rende il giusto merito alle tavole di Sara Pichelli.

J.J. Abrams e suo figlio Henry ci raccontano una storia di Spider-Man ambientata in un universo alternativo, con un incipit molto interessante ma che va un po' a perdersi nel finale. Belle le dinamiche padre-figlio e il design del villain, realizzato dall'eccellente Sara Pichelli, che però risulta meno d'impatto una volta scoperte le motivazioni dietro le sue azioni. Una buona miniserie ma non imprescindibile.

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