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Swamp Thing: Inferno Verde – Recensione

Panini Comics ci presenta un nuovo volume della collana DC Black Label, dedicato stavolta a un personaggio che nel corso della sua storia editoriale ha vissuto tante vite, a cavallo tra il bene e il male. In Swamp Thing: Inferno Verde, Jeff Lemire e Doug Mahnke riprendono gli elementi principali del personaggio e, attraverso una storia thriller-horror, affrontano un’importante tematica sociale.

LA FINE DELL’UMANITÀ(?)

Il progresso, la crisi climatica e non solo hanno portato l’umanità vicina all’estinzione, in un pianeta prossimo al collasso. Le ultime comunità vivono su delle isole che vengono sommerse sempre più con il passare del tempo. La natura è quasi del tutto scomparsa e i parlamenti del Verde, del Rosso e del Marcio sono convinti che solo con la morte di ogni essere umano si possa ristabilire un equilibrio e far rinascere la vita sul pianeta. Decidono quindi di evocare un nuovo spietato avatar del Verde per sterminarli tutti. Sembrerebbe impossibile fermarlo ma forse qualcuno può riuscirci. Bisogna solo sperare che John Constantine riesca a convincere Alec Holland a tornare in azione un’ultima volta.

CHI È IL MOSTRO?

Negli ultimi anni il dibattito sulla crisi climatica e le sue conseguenze si è fatto sempre più acceso e necessario. Ormai (quasi) tutti concordano sull’importanza di agire per cambiare il nostro futuro ed evitare il peggio. Non sono mai mancate storie che immaginano un avvenire nefasto per l’umanità e anche Swamp Thing: Inferno Verde segue quel filone narrativo. Il mondo è cambiato e gli ultimi sopravvissuti cercano di mantenere una parvenza di normale vita quotidiana, pur con mille difficoltà. Nelle piccole comunità arroccate su montagne semisommerse alcuni scelgono la violenza, mentre altri rimangono persone buone, disposte ad aiutare il prossimo.

La quasi totale estinzione della vita sulla Terra ha messo in crisi il parlamento del Verde, che rappresenta la vita vegetale, del Rosso, la vita animale, e del Marcio, che vive cibandosi di creature morte. Gli uomini sono i primi responsabili e per questo vanno puniti con forza evocando un nuovo avatar del verde che possa sterminarli. Alec Holland e il suo alter-ego Swamp Thing hanno ricoperto a lungo questo ruolo, diventando l’incarnazione e la manifestazione di questo potere e non potendo vivere quindi un’esistenza normale. In questo scenario la creatura ha trovato finalmente la pace insieme ad Abby e alla figlia Tefé, ma Constantine sa che la creatura può essere sconfitta solo da un altro mostro.

In realtà, Swamp Thing è molto diverso dalla creatura omicida evocata dal Verde. Dietro l’aspetto mostruoso, è pur sempre un uomo e sarà la bontà che alberga nel cuore di una ragazzina e di alcuni abitanti dell’isola, a spingerlo a ergersi come ultimo difensore dell’umanità. Gli esseri umani sono i primi veri mostri, colpevoli di aver sfruttato fino all’eccesso un pianeta così ricco di vita e che ora si ribella, forse giustamente, al loro volere. Solo quello che fino a poco prima consideravano come un mostro potrà diventare un eroe e salvarli.

HORROR E OCCULTO

Swamp Thing: Inferno Verde è una storia ricca di creature mostruose e piuttosto violenta. La collocazione nella collana Black Label permette al team creativo di porsi meno limiti e raccontare una vicenda cruda, anche grazie alle tavole di Doug Mahnke. Con il suo solito stile ben riconoscibile, il disegnatore rende il tutto ancora più orrorifico, dando il meglio nelle scene d’azione e nei volti dei personaggi. L’espressione del nuovo avatar del verde è a dir poco agghiacciante e mostra benissimo l’assenza di umanità che muove la creatura. Pur condividendo il colore della pelle, questo è un altro dettaglio che lo distingue da Swamp Thing, disegnato sempre con un volto più “umano” e capace di provare diverse emozioni.

Con l’avanzare della storia altri personaggi dell’Universo DC si uniranno alla battaglia per salvare gli ultimi esseri umani. Come per Swamp Thing, è John Constantine a muovere tutte le pedine e ad agire nell’ombra dalla parte del bene. Anche in uno scenario da fine del mondo, John rimane il solito occultista cinico, arrogante e presuntuoso, ma che nasconde un animo buono. Solo il suo ingegno e il suo coraggio potranno cambiare le sorti della storia.

L’atmosfera horror, la tematica sociale e il cast di personaggi rendono Swamp Thing: Inferno Verde una lettura davvero consigliata. Una miniserie che saprà trasmettervi tante emozioni e che consideriamo tra le migliori storie dedicate a Swamp Thing.

Swamp Thing: Inferno Verde è un altro volume super consigliato della collana DC Black Label. Jeff Lemire e Doug Mahnke raccontano la loro versione del personaggio, dando vita a una storia molto horror ma che nasconde un'interessante riflessione sulla società odierna.

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