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Talk To Me: la recensione, senza spoiler

Pietrificante!

Grazie a gli amici di Midnight Factory abbiamo avuto modo di vedere in anteprima Talk To Me. Il film diretto da gli esordienti Danny e Michael Philippou che arriverà in Italia il 28 Settembre 2023. Per saperne di più sul film, non vi resta che continuare a leggere la nostra recensione come sempre senza spoilers, ma scritta sulle ali di un innegabile entusiasmo. Buona lettura!

Talk To Me: una breve sinossi

Di seguito la trama di Talk To Me “Mia ha perso da poco la madre e ha un rapporto complicato con il padre. L’amica Jade e il fratellino di lei Riley hanno un rapporto di amicizia molto stretto con Mia e la ospitano a casa, come se facesse parte della famiglia. Intanto tra i coetanei di Mia e Jade si diffonde sempre più una serie di video che ritrae gli effetti di un gioco: una sorta di seduta spiritica, in cui il soggetto entra in contatto con gli spiriti dell’aldilà. Quando Hayley propone a Mia di sottoporsi alla sfida in questione e stringere la mano che apre un contatto con i non morti, la ragazza sorprendentemente accetta e vive un’esperienza sconvolgente.”

Com’è questo Talk To Me ?

Il film parte subito a bomba con una scena iniziale truculenta e splatter, che è un pugno allo stomaco dello spettatore. Dopo di che si prende il suo tempo raccontarci i protagonisti e il loro retroterra. La storia è perfettamente calata nella realtà di un contesto adolescenziale non raccontato per una volta in maniera stereotipata. Le dinamiche tipiche che si instaurano in una comitiva di ragazzi, sono raccontate senza artifici retorici né esagerazioni. Tutto, esclusa la parte soprannaturale, risulta assolutamente credibile. Al punto che si potrebbero individuare due tipi di orrore quello oltramondano e quello umano. Con il film che non si esime da una critica sociale spietata.

Passare il segno

Quante volte ci si è ritrovati in una festa e in nome della goliardia e dello spasso a qualsiasi costo, si è finiti con il passare il segno? Quanti casi di cronaca hanno visto gruppi adolescenti commettere errori indicibili e gravidi di nefaste conseguenze, in ragione di una effimera notorietà momentanea? Quante sfide scherzi innocenti sono poi finiti in tragedia ? Ma soprattutto quanti video di tali episodi sono finiti in rete rovinando la vita di tantissime persone? Troppi. Di casi da citare ce ne sono tantissimi. Ecco il film aldilà dell’elemento più meramente sovrannaturale provoca orrore anche in questo modo. Talk To Me, mette a nudo i nostri comportamenti più meschini, la nostra natura più abietta, sadica e che ci rende incuranti del dolore che infliggiamo all’altrui persona.

Un film horror che fa paura

Dovrebbe essere scontato, ma ad oggi di film horror in grado di fare davvero paura non se ne vedono tanti, anzi il mercato è inondato da film mediocri. Talk To Me invece è in grado di costruire un atmosfera di vera tensione e terrore, ricorrendo solo marginalmente ai jump scare. Durante la visione immedesimandoci con la protagonista Mia, avremo modo di provare una vera sensazione di disagio. Il suo lento sprofondare nella pazzia, che la porterà a vedere i morti ben oltre la seduta spiritica, alimenterà in noi spettatori una soffocante sensazione di malessere, un nodo alla gola che si stringe minuto dopo minuto. Le scene splatter non mancano, ma non sono preponderanti. La cosa che mette più tensione è l’idea alla base del film. Un gioco divertente, una seduta spiritica che doveva solamente servire a divertirsi, è finito in tragedia. Un bambino è quasi morto e tutte le dita puntano contro la nostra protagonista. Sempre più sola, screditata, tormentata e perseguitata dalle anime del limbo, Mia finirà con l’ autodistruggersi e con il distruggere la circonda. Il confine tra sogno e realtà, tra verità e menzogna, tra i vivi e i morti non è mai stato tanto labile.

Prove attoriali e Comparto tecnico

Il film prima di tutto si forza su delle ottime prove attoriali di un cast davvero centrato. Ci sentiamo di menzionare in particolare Miranda Otto nei panni della madre Sue, Sophie Wilde nei panni di Mia e Alexandra Jensen nei panni di Jade. Un cast molto giovane, ma davvero talentuoso. Per quanto riguarda il comparto tecnico mi sento di partire dall‘ottimo trucco, in grado di sfigurare alcuni dei protagonisti in un modo tanto credibile quanto macabro. Alcune scene come quelle che vedono Riley ricoverato all’ospedale, sono talmente ben realizzate da sembrare tratte dal vero. Ottima la regia, in grado di costruire del sequenze che alterano campi stretti e larghi in maniera davvero fluida. Tra le intuizioni più interessanti, quella della doppia ripresa, ovvero della cinepresa che guarda la scena attraverso la fotocamera di uno dei ragazzi. Ottime le musiche, mai pompose o preponderanti, ma davvero potenti. La CGI è ridotta al minimo e quando viene utilizzata non risulta mai artificiosa, al punto che elemento sovrannaturale e reale si mescolano perfettamente, anche grazie all’ottima fotografia.

Talk To Me Conclusioni

Un Horror convincente, disturbante, tetro e in molti modi terribilmente attuale nelle tematiche trattate. Un film che ci sentiamo di consigliarvi vivamente e che convincerà tutti gli amanti del vero horror. Questo perché Talk to Me riesce a fare da ponte tra il vecchio cinema horror anni 70/80 e quello più moderno e underground attuale. Infatti, pur non proponendo una tematica come quella della seduta spiritica, che è un classico del genere horror, riesce a interpretarla in modo accattivante. Pienamente promosso dunque. L’invito vivissimo è quello di recarsi in sala per vivere un esperienza cinematografica, che difficilmente vi deluderà.

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