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The Bear – La Recensione Completa della Seconda Stagione!

Dal 16 Agosto è disponibile la seconda stagione di The Bear su Disney+, composta da 10 ricchi e fantastici episodi! Questa volta The Bear si riconferma come una stagione frenetica, sgargiante di colori, simpatica e riflessiva con lo spirito dramedy che la contraddistingue insieme a Jeremy Allen White!

Ciò che vi dovrete ricordare sempre è che ogni secondo conta, e per quest’anno sarà davvero difficile trovare un’altra serie tv che superi o quantomeno sia all’altezza di The Bear. Siamo circondati da nuovi piatti unici, nuove volontà dei personaggi talvolta inaspettate e dei sogni di cui ora i personaggi sono consapevoli di avere la responsabilità di realizzarli, nei confronti di sé stessi soprattutto.

Una Seconda Stagione più distesa e autocritica

Se nella prima stagione, ci eravamo abituati a vedere un Carmy alle prese con il caotico ristorante lasciato dal fratello morto, con cui tanti personaggi avevano instaurato un rapporto unico e importante, Carmen ora è sovrastato da ancora più responsabilità lavorative e da una sua vita più privata, le quali gli risultano più difficili da conciliare.

Torniamo a immergerci in questa cucina ammaliante e dalla scrittura incalzante, stavolta trovando però, un’attenzione in più ai pochi difetti che erano presenti nella prima stagione: eravamo spaventati dal vedere una seconda stagione temendo che perdesse qualità rispetto alla prima; ma notando non solo il fatto che sia rimasta all’altezza della prima stagione, ma superandola grazie alle migliorie apportate nei contesti più tecnici e legati alla sceneggiatura, ci fa rimanere piacevolmente sorpresi.

Trama

La seconda stagione continua a seguire le vicende di Carmy, il cuoco “resiliente” interpretato da Jeremy Allen White, ma vedremo ancora Sydney, Richie, per elevare a un livello superiore, la semplice paninoteca “The Original Beef of Chicago Land” in un ristorante di successo. Per trasformare il ristorante, sarà necessaria la metamorfosi stessa dello staff e l’impegno di ognuno, molti costretti a fare i conti col passato e altri con il futuro. 

Si scopre che a causa di una burocrazia soffocante, aprire il nuovo ristorante, il “The Bear”, sarà più complicato del previsto, senza contare la fatica per pianificare un creativo menù di successo. 

Anche in questa stagione, i membri dello staff sono costretti a fare gioco di squadra, puntando anche sull’ospitalità nei riguardi del cliente e sull’aiutarsi l’un l’altro. 

Carmy si ritrova a rimboccarsi ancor di più le maniche per svoltare finalmente con il nuovo ristorante: il “The Bear”, che intendono aprire lui e i suoi oramai cari colleghi, e per fare questo, l’elemento fondamentale è di nuovo il denaro. Ciò che sembra perseguitare e fermare Carmy dal raggiungimento dei suoi sogni, apparentemente semplici.  

Ogni Secondo Conta

Questo è il motto che ci accompagna durante tutto il minutaggio praticamente, ricordandoci non tanto il valore del tempo che si spende in cucina, ma nella vita in generale. In The Bear 2, era complicato fare meglio della prima stagione, ma i creatori e il cast tutto è riuscito nell’intento. Anche in questi nuovi episodi più corposi, riusciamo a provare mille e più emozioni che vanno dalla felicità, dal riso, alla tristezza più pura e introspettiva, la più dolorosa che almeno una volta nella vita, per un motivo o per l’altro, tutti abbiamo conosciuto. Si sfiorano le stelle con questa seconda stagione, che può vantarsi di guest star come Jamie Lee Curtis e Olivia Colman. Filosofico, ancora più introspettivo e colmo di metafore gastronomiche e sportive, sulla vita.

Se nella prima stagione avevamo un Carmy concentrato e con i pensieri fissi sullo squallido ristorante che si trova tra le mani mentre affronta il lutto del fratello, rinunciando a una carriera da Chef Stellato, ritroviamo poi Carmy con dei barattoli di pomodoro che fungono da recipiente alla piacevole sorpresa di migliaia di dollari in quantità sufficiente per aprire un nuovo locale, il The Bear, un ristorante degno di una stella Michelin.

The Bear 2 è un Dessert per gli occhi e per il cuore

Every Second Counts, la brigata culinaria deve affrettarsi se vuole raggiungere il successo sperato, e ogni membro deve combattere per migliorarsi e guadagnare il posto che si merita nel ristorante attraverso nuove esperienze che andranno ad aggiungersi sul loro curriculum. L’obbiettivo è dare vita al The Bear in pochi mesi, e avere un gran successo in quel lasso di tempo per poter risanare i debiti. Non è un nuovo inizio soltanto per Carmy che ha appena elaborato il suo trauma, ma anche per il resto dei personaggi. Ogni componente della squadra culinaria si accorcia le maniche dandosi da fare per raggiungere i loro obbiettivi che più per uno o meno per l’altro, si sono fatti più chiari e solidi.

Purtroppo però, per Carmy la situazione è più complicata, perché se all’inizio della serie combatteva sé stesso utilizzando la metafora dell’orso, ora che ha la possibilità di gestire la situazione con più supporto e tranquillità, tende ad autosabotarsi e distruggere la felicità che lo circonda, e anzi, quella che potrebbe arrivare ancor di più.

Lo Chef cerca di automigliorarsi come i suoi compagni, ma durante tutti gli episodi, non seguiamo solo Carmy, ma anche gli altri personaggi, conoscendoli meglio anche sotto un punto di vista psicologico introspettivo. E Allerta possibile Spoiler! Per Esempio Marcus (Lyonel Boyce) si trasferisce temporaneamente a Copenaghen per prendere lezioni di pasticceria. Oppure Richie (Ebon Mosss-Bachrach) che lucidando forchette in un’esperienza alquanto immersiva, comprende il valore della cucina insieme allo Chef Terry (Olivia Colman).

Un Episodio Magistrale

Vi è da citare quasi obbligatoriamente l’Episodio 6, il quale con un flashback ci riporta a una disastrosa cena di Natale della famiglia Berzatto, dove vediamo per la prima volta un personaggio che è una figura stretta, svampita e instabile nella vita di Carmy. Un Episodio da 60 minuti circa, una puntata-magistrale disturbante, dai dialoghi infiniti capaci di estraniarci da ciò che sta succedendo ma che comunque ci costringe a rimanere davanti allo schermo per capire lo svolgimento degli accadimenti in casa Berzatto, dove impariamo a conoscere tanti volti nuovi e vecchi sotto un’altra prospettiva, ma anche il background di Carmy.

Le Lezioni di Vita Agrodolci

Se avete già seguito The Bear, o lo state per fare, sia nella prima stagione ma anche e soprattutto nella seconda, ritroverete un pezzo di voi, che può essere per ognuno diverso e legato differentemente a un altro pezzo di uno o più dei vari personaggi che affrontano costantemente o quasi, sfide emotive: Carmy, Sydney, Marcus, Tina, Richie e altri ancora. Le metafore che vengono eseguite tra sport e cibo, tra battute dal senso vago che a volte potrebbero anche non far ridere, puntano comunque a un obbiettivo più grande per tutti voi spettatori: farvi sentire meno soli nel percorso della vostra vita. una Serie può riuscirci? Noi crediamo che The Bear possa farlo, che ne sia in grado. Vi sono così tante situazioni di vita che vengono presentate che tutti noi riusciremo a farne in qualche modo tesoro.

E se fallisci, se ti fai male, per qualsiasi motivo, hai sempre una squadra che ti supporta al tuo fianco, e nel caso (molto possibile) che non sia così, si può prendere spunto da Carmy, che è riuscito a crearsene una da zero, non essendo più solo in questo modo. Il finale ci lascia tanti dubbi, e una terza stagione sarebbe quasi d’obbligo, e le note agrodolci legate alle storie di ogni personaggio, riescono oltretutto a far confermare la serie come una delle più sensibili, profonde, simpatiche, mature e in un certo senso di classe tra le più recenti. Una Serie Stellata che si spera possa continuare ad avere tutto il successo che si merita.

Torniamo a immergerci in questa cucina ammaliante e dalla scrittura incalzante, stavolta trovando però, un'attenzione in più ai pochi difetti che erano presenti nella prima stagione che grazie alle migliorie apportate nei contesti più tecnici e legati alla sceneggiatura, ci fa rimanere piacevolmente sorpresi. Anche in questi nuovi episodi più corposi, riusciamo a provare mille e più emozioni che vanno dalla felicità, dal riso, alla tristezza più pura e introspettiva, la più dolorosa che almeno una volta nella vita, per un motivo o per l'altro, tutti abbiamo conosciuto. Si sfiorano le stelle con questa seconda stagione, che può vantarsi di guest star come Jamie Lee Curtis e Olivia Colman. Filosofico, ancora più introspettivo e colmo di metafore gastronomiche e sportive sulla vita. Le note agrodolci legate alle storie di ogni personaggio, riescono oltretutto a far confermare la serie come una delle più sensibili, profonde, simpatiche, mature e in un certo senso di classe tra le più recenti. Una Serie Stellata che si spera possa continuare ad avere tutto il successo che si merita.

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