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The Bear – La Recensione della Seconda Stagione (con possibili Spoiler)

Dal 16 Agosto sarà disponibile la seconda stagione di The Bear sulla piattaforma streaming Disney+. Abbiamo recensito per voi in anteprima i primi 4 episodi! Diretta come sempre da Cristopher Storer e il nostro resiliente cuoco Carmy, è interpretato nuovamente da Jeremy Allen White

Fin dai primi minuti The Bear ci trascina nuovamente nel suo vortice di caos urbano e famigliare, pieno della Chicago più disordinata e frenetica, da cui sarete accecati grazie alle sue luci.

Trama

La seconda stagione continua a seguire le vicende di Carmy, il cuoco “resiliente” interpretato da Jeremy Allen White, ma vedremo ancora Sydney (Ayo Edibiri), Richie (Ebon Boss-Bachrach) per elevare a un livello superiore, la semplice paninoteca “The Original Beef of Chicago Land” in un ristorante di successo. Per trasformare il ristorante, sarà necessaria la metamorfosi stessa dello staff e l’impegno di ognuno, molti costretti a fare i conti col passato e altri con il futuro. 

Si scopre che a causa di una burocrazia soffocante, aprire il nuovo ristorante, il “The Bear”, sarà più complicato del previsto, senza contare la fatica per pianificare un creativo menù di successo. 

Anche in questa stagione, i membri dello staff sono costretti a fare gioco di squadra, puntando anche sull’ospitalità nei riguardi del cliente e sull’aiutarsi l’un l’altro. 

Carmy si ritrova a rimboccarsi ancor di più le maniche per svoltare finalmente con il nuovo ristorante che intendono aprire lui e i suoi oramai cari colleghi, e per fare questo, l’elemento fondamentale è di nuovo il denaro. Ciò che sembra perseguitare e fermare Carmy dal raggiungimento dei suoi sogni, apparentemente semplici. Ma in ogni caso un elemento complicato e di un ‘importanza rilevante per ogni personaggio.

La Corsa verso il successo Gastronomico

Questa volta però, non solo la sfida è più difficile poiché per aprire il ristorante è stato necessario chiedere un prestito finanziario pari a una cifra esorbitante, ma il tempo stringe per restituire i soldi e far coincidere ogni impegno preso. Ciò che ora cambia, è il fatto che Carmy non sia più da solo grazie alle fondamenta costruite nella stagione precedente, con il team una volta scontroso e ostile, adesso cordiale e unito nonostante alcuni scontri interni per ricordarci che accadono, possono accadere, ma con un obbiettivo in comune si può superare tutto e puntare in alto, superando anche le temporanee difficoltà presenti nel team gastronomico.  

Quest’ultimo, seppur in maniera differente per ogni componente della squadra, si mette in “viaggio” per migliorarsi e arrivare in perfetta forma per il giorno d’apertura, mentre altri componenti della squadra si concentrano sul ristorante stesso, poiché da migliorare e perfezionare fin nella “struttura” più interna, colma di imperfezioni che infestano il locale.

Maggiori Responsabilità e Piccoli ma Importanti Traguardi

Come sempre, The Bear ci mostra ci mostra tanta umanità mascherandola con la sua comicità tagliente, riuscendo a dimostrare lati seri e ancora più forti in questa seconda stagione, come il raggiungimento di una maturità superiore da parte di Carmy e maggiori responsabilità che assalgono il cuore della giovane Sydney, o l’avanzamento professionale di alcuni personaggi più divertenti della serie, nonostante la loro età avanzata. E vedremo anche nuovi personaggi che faranno parte o contribuiranno in qualche modo alla crescita dei nostri protagonisti.

Coloro che si impegnano maggiormente perché il ristorante raggiunga il successo che merita, sono Carmy e Sydney, quest’ultima si ritrova a essere di nuovo una seguace di Carmy per apprendere tutto ciò che vi è di più necessario per sé stessa e per il locale, ma al tempo stesso combatterà per trovare una sua indipendenza caratteriale all’interno del campo lavorativo, cercando di farsi valere come pari di Carmy, da cui sembra aver preso il posto morale di quest’ultimo, relativo alla prima stagione.

In questa stagione si esplorano nuovamente e ancor di più i personaggi, ma non solo; la fotografia, l’accompagnamento musicale e persino i piatti che ci vengono mostrati sono migliorati, facendoci immergere nella serie come un ulteriore personaggio che vaga per Chicago, condividendo la vita dei protagonisti.

Il Lascito dei primi 4 episodi

Questa volta The Bear, almeno per i primi quattro episodi, ci lascia nuovamente soddisfatti soprattutto per le vulnerabilità umane che ci vengono mostrate e che spesso celiamo temendo di rimanere scoperti e distrutti magari, ma ci mostra il rovescio della medaglia qualora scegliessimo di essere coraggiosi e anche spericolati per inseguire i nostri sogni, curare i nostri rapporti interpersonali ed essere semplicemente noi stessi finalmente.

Inoltre, grazie alla presenza di svariati personaggi e le diverse ma al tempo stesso simili storie, ci permette di guardare pezzi del nostro lato più nascosto e vero; e prendere anche esempio sul come agire qualora decidessimo di cogliere l’attimo con tutti suoi rischi.

The Bear ci lascia nuovamente soddisfatti soprattutto per le vulnerabilità umane che vengono mostrate e che spesso celiamo temendo di rimanere scoperti e distrutti magari, ma ci mostra il rovescio della medaglia qualora scegliessimo di essere coraggiosi e anche spericolati per inseguire i nostri sogni, curare i nostri rapporti interpersonali ed essere semplicemente noi stessi finalmente. Inoltre, grazie alla presenza di svariati personaggi e le diverse ma al tempo stesso simili storie, ci permette di guardare pezzi del nostro lato più nascosto e vero; e prendere anche esempio sul come agire qualora decidessimo di cogliere l'attimo con tutti suoi rischi.

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