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The Chant: la recensione!

Può il titolo di Brass Token convincere in un mercato così saturo di action-horror?

“Un pacifico fine settimana si trasforma in un concentrato di terrore dopo che un canto collettivo apre le porte dell’oscurità, una spaventosa dimensione psichedelica che si nutre di energia negativa. Per sopravvivere agli orrori, dovrai fare tutto il necessario per scoprire la strana storia del culto dell’isola e invertire il rituale.”

Così è riportato sul sito ufficiale di The Chant, nuovo titolo di Brass Token e Prime Matter, divisone di Plaion, disponibile per PS5, Xbox e PC (Steam) disponibile dal 3 Novembre 2022.

La storia di The Chant

Impersoneremo Jess Briars, una ragazza impegnata in una carriera biomedica, che non vede l’ora di allontanarsi dallo stress cittadino. Colpita dal lutto della sorella, accetterà l’invito di Kim, sua amica, ad un ritiro spirituale nei boschi dove avverranno le vicende di The Chant.

Una volta raggiunto lo stabilimento nei boschi incontreremo tutti i partecipanti del ritiro, ognuno con la propria personalità che caratterizzerà il capitolo a loro dedicato.

Perchè The Chant segue uno schema ben preciso, in modo da creare un senso giusto per tutto il titolo, in modo da farci quasi sapere cosa starà per succedere nelle battute successive del gioco.

Tornando alla protagonista, Jess dovrà combattere con i propri demoni e quelli dei propri compagni, superare la morte della sorella e salvare Kim, prima vittima della notte infernale passata sull’isola.

Dove ambientare un horror se non su un’isola, ad un ritiro, con una setta e fenomeni e poteri paranormali?

A mano a mano che proseguiremo nella storia verremo sopraffatti da creature demoniache, stregoni prismatici e giganteschi rane, pronte ad ucciderci e mandarci nel panico, nuova importante funzionalità che approfondiremo più avanti.

The Chant recensione

Mente, Corpo e Spirito

In The Chant avremo a disposizione una nuova funzionalità che sostituirà la classica barra della vita e dell’abilità (o mana), anzi tre, che modificano letteralmente lo stile del gioco.

Avremo tre contatori, Mente, Corpo e Spirito che influenzeranno sia le nostre decisioni sia il nostro stile di gioco, andando a tracciare una strada ben precisa da seguire, ma spieghiamoci meglio:

  • Mente: è la caratteristica forse più importante, che ci permette di attraversare le zone di oscurità e che non ci fa andare in panico, momento in cui Jess potrà solo correre lontano dal nemico, ma rischiando la morte.
  • Corpo: funziona esattamente come la barra della vita di ogni altro tipo di titolo, ma viene meno influenzata durante gli attacchi dei nemici.
  • Spirito: la caratteristica più importante, che ci permette di utilizzare i potere prismatici che Jess guadagnerà proseguendo nel gioco. Ci permette anche di ripristinare la barra della Mente utilizzando la Meditazione, azione importantissima che Kim ci insegna nelle prime battute di gioco.

Possiamo dire che questo nuove meccaniche portano una fievole ventata di aria fresca, su un titolo che sembra essere costruito tramite una ricetta che comprende i punti di forza dei titoli horror pubblicati sino ad oggi.

Fate attenzione però perché questi tre indicatori influiranno sul finale del gioco.

The Chant recensione

Una ricetta perfetta, o forse no

The Chant segue molto bene le regole impostate dai precedenti horror pubblicati da altre case videoludiche, abbiamo un pizzico di Resident Evil, una manciata di Until Dawn e una lacrima di The Quarry, in modo da creare la ricetta perfetta per l’action-horror dei nostri sogni;

Purtroppo non è cosi.

Il titolo sembra quasi rubare le meccaniche migliori dei titoli precedentemente nominati, utilizzandole però in maniera equivoca o errata.

La protagonista viene impersonata da Siobhan Williams, attrice canadese che ha prestato il volto a Laura Kearney, protagonista di The Quarry. Stranamente non notiamo nessuna somiglianza tra Laura e Jess pur essendo interpretate dalla medesima attrice, a differenza degli altri personaggi.

Le meccaniche e i puzzle ambientali sono presi interamente da Resident Evil: la combinazione degli oggetti chiave, il ripristino della corrente e la riparazione di alcuni meccanismi come il mulino a vento ci ricordano troppo il titolo di Capcom.

Per quanto riguarda Until Dawn, come per The Quarry, è stata ripresa la meccanica del tutti contro tutti. Oltre dover sopravvivere ai nemici e alle paure dei nostri compagni, dovremo fare attenzione anche alle azioni dei partecipanti al ritiro, pronti ad eliminarci in qualsiasi momento.

L’unione di questi elementi non crea un titolo malvagio, ma la familiarità va ad incidere molto sulla fruibilità del titolo.

The Chant recensione

Grafica

La grafica di The Chant, nonostante sia un titolo disponibile su next-gen, non sfiora minimamente i 60 fps (abbiamo giocato la versione PS5) sembrerebbe infatti stessimo giocando ad un titolo per PS4 del 2016.

Essendo uno dei primi titoli di Brass Token l’aspettativa era molto bassa, c’era quasi da aspettarsi che il software grafico impegnato non fosse uno dei migliori.

Per quanto concerne le cut-scene, i movimenti di Jess e degli altri personaggi sono molto ben fatti, anche se non notiamo differenza grafica con il gameplay.

Audio

La colonna sonora di The Chant è ottima, riesce a creare delle escalation nelle situazioni di ansia, paura e naturalmente negli onnipresenti “jumpscare”.

Il titolo è interamente doppiato in inglese, sottotitolato in italiano e altre lingue. Il doppiaggio è davvero ben fatto, le urla, i dialoghi e le scene sono interpretate magistralmente, tolto qualche piccolo episodio.

Conclusione

The Chant è una piccola chicca per gli amanti degli horror: trasmette una nuova storia, con nuovi nemici e nuovi poteri, ampliando ancora il dominio di questo genere.

Certo, la presenza di alcune meccaniche familiari di altri titoli può fare storcere il naso ai più pignoli, è però da apprezzare il tentativo di uno dei primi titoli di Brass Token che supera ampiamente la sufficienza.

Peccato per la durata, dato che il titolo può essere completato in meno di 4 ore, comprese le cutscene.

In conclusione ci sentiamo di consigliare l’acquisto agli amanti del genere che non abbia aspettative troppo alte. Alla fine The Chant è un gioco che si lascia giocare molto facilmente, se gli viene data una possibilità.

Per essere uno dei primi titoli di Brass Token, possiamo dire che è un lavoro ben fatto, hanno raccolto le migliori idee degli ultimi dieci anni e le hanno inserite in maniera schematica, rendendo The Chant un action-horror da non perdere. Peccato per la durata, avremo preferito vivere qualche ora in più nei panni di Jess.

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