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The Talos Principle 2 – recensione del puzzle game filosofico per eccellenza

Torna il puzzle game degli autori di Serious Sam, con una dose massiccia di spunti filosofici ed esistenziali.

Cos’è un essere umano? Cosa lo definisce tale? Domande che da secoli ci poniamo, senza ad oggi poter dare una risposta precisa, in un continuo confronto tra correnti di pensiero diverse. Ed è proprio su tale quesito che si basa Croteam con la sua nuova opera, The Talos Principle 2, che riprende da dove il primo capitolo ci aveva lasciati potenziando enormemente questa volta il comparto narrativo ed offrendo questa volta un’ampia dose di esplorazione del mondo di gioco.

Sotto la guida di Devolver Digital che ha acquisito il team nel 2020 (quasi certamente comportando, ahinoi, la rinuncia alla localizzazione italiana del titolo) il team creatore di Serious Sam ha confezionato un titolo si in continuità col predecessore, ma con una sua forte personalità, scandita da una narrazione molto più presente ed una varietà e ampiezza delle ambientazioni mai vista prima. Sarà riuscito lo sviluppatore croato a fare centro anche questa volta? Abbiamo testato il gioco per voi, ed ecco le nostre considerazioni, come al solito made in NerdPool!

1000 è il numero perfetto

Siamo in un futuro in cui l’umanità si è estinta, almeno per come la conosciamo noi: dopo la nostra scomparsa un’entità “divina” chiamata Elohim ha creato una nuova forma di razza umana, inserendo dei costrutti di intelligenza artificiale dotati di coscienza in corpi robotici, dando il via ad una nuova civiltà. All’inizio di The Talos Principle 2 ci risveglieremo come uno di loro appena creato, anzi un nuovo umano particolarmente speciale: siamo infatti il millesimo essere umano creato (chiamato d’ora in poi 1K), l’ultimo in quanto si è deciso che 1000 è il numero ideale di abitanti per questo nuovo mondo. Dopo una breve introduzione, in cui guidati da Elohim apprenderemo le meccaniche di base degli enigmi risolvendone alcuni molto semplici in un’ambientazione in forte continuità con il primo capitolo, avremo accesso alla città di New Jerusalem, dove verremo festeggiati e celebrati da tutta la comunità in quanto nuovo e ultimo arrivo.

The Talos Principle 2

I festeggiamenti saranno però presto interrotti da un’apparizione: un’enorme figura raffigurante un uomo dall’aspetto che richiama visibilmente gli antichi greci, e che dice di chiamarsi Prometeo, si palesa recando un messaggio, e invitando proprio il nostro 1K a raggiungerlo su un’isola segreta. Proprio su questa misteriosa isola comincerà la nostra avventura, fatta di enigmi, discussioni filosofiche ed esplorazione. La mappa di gioco è suddivisa in dodici “regioni”, e all’interno di ciascuna avremo dodici enigmi da risolvere, e per proseguire e accedere alla regione successiva sarà sufficiente risolverne almeno otto. Il tutto accompagnato da quesiti filosofici provenienti dalle più disparate correnti di pensiero, siano essi posti da Prometeo stesso o da altri simulacri virtuali presenti sull’isola, o introdotti da altri nostri fratelli che partecipano alla spedizione e con cui potremo interagire, il titolo offre davvero molti spunti di riflessione, spesso legati alle meccaniche di risoluzione di certi enigmi.

Tali enigmi vanno risolti con gli strumenti che il gioco ci metterà a disposizione di volta in volta, introducendo con piccoli tutorial ogni nuovo strumento, siano essi casse, jammer, ripetitori di luce e fasci laser e così via. La curva di apprendimento è irregolare ma non è un male, nel senso che in ogni area anche avanzata saranno presenti enigmi molto semplici e altri molto più complessi. In nostro soccorso avremo poi la Fiamma di Prometeo, ovvero dei gettoni nascosti negli scenari che potremo trovare esplorando, e spendibili presso il terminale di un qualsiasi enigma che magari riteniamo troppo ostico: utilizzandolo l’enigma verrà contrassegnato come risolto e potremo quindi proseguire, salvo poi decidere di tornare in un secondo momento per tentare di risolverlo, riottenendo il gettone che poi potremo spendere nuovamente per un enigma successivo.

Nuovo mondo, vecchie domande

La narrativa in The Talos Principle 2 ha un peso ed una consistenza notevolmente diversi rispetto a quella del primo capitolo, dove era tutto un po’ nascosto e la narrazione era molto più ambientale, a mo’ di Souls di From Software. Qui abbiamo invece una narrativa molto più esplicita, fatta di lunghi dialoghi in cui ci verranno poste parecchie domande alle quali risponderemo in base alla corrente di pensiero che vorremo tenere, ma che non si risolveranno mai con il semplice confronto, lasciandoci sempre qualcosa su cui riflettere. Questo approccio al comparto narrativo, pur offrendo numerosi spunti interessanti, rischia a volte di rivelarsi fin troppo preponderante, soverchiando quasi la risoluzione degli enigmi, che è e deve restare il cuore dell’offerta ludica del titolo.

The Talos Principle 2

Sia chiaro, non ci sarà mai da annoiarsi davvero, in quanto gli enigmi stessi poi riescono ad evitare la ripetitività offrendo di volta in volta approcci diversi per la loro risoluzione, ma forse una presenza leggermente più limitata di dialoghi e narrativa avrebbe tolto meno spazio al gameplay puro, migliorando un equilibrio di gioco comunque mai troppo sbilanciato, che porta ad una longevità che varia dalle 20 alle 30 ore di gioco, in base alla difficoltà riscontrata negli enigmi e alla voglia di “completismo” se si decidesse di risolverli tutti, opzionali compresi.

Il comparto tecnico si attesta su livelli decisamente alti, con ambientazioni molto curate ed una piacevole varietà dei biomi presenti, il tutto giocabile in prima ed in terza persona, seppur di default viene impostata la prima ed è evidente come il gioco sia studiato per favorirne l’utilizzo. Abbiamo testato il gioco su PS5 e come ormai di consueto abbiamo a disposizione due modalità grafiche, qualità e prestazioni. La prima a differenza di quanto avviene di solito non blocca il framerate a 30fps ma lo lascia sbloccato, offrendo il fianco a delle vistose fluttuazioni nella conta degli fps, per questo abbiamo preferito la modalità prestazioni, la quale stabilizza il framerate a 60 fotogrammi al secondo senza perdere nemmeno troppo in termini di risoluzione e pulizia dell’immagine. Buono anche il comparto audio, con musiche molto azzeccate e d’atmosfera, in grado di restituire le giuste emozioni soprattutto quando si cerca un po’ di pace e relax dopo un enigma particolarmente difficile.

The Talos Principle 2 è un ottimo sequel di un titolo davvero interessante, sfuggito ai più a suo tempo ma ad oggi una vera perla nel panorama dei puzzle game. La narrativa più esplicita e preponderante a volte fatica a mantenere il sottile equilibrio con le fasi di gameplay, ma la varietà e qualità degli enigmi e degli strumenti a disposizione per risolverli compensa il tutto rendendo l'esperienza sempre stimolante e appagante. Un vero peccato per la mancata localizzazione italiana, che rende a volte non facilissimo comprendere i temi trattati durante i dialoghi a volte piuttosto profondi se non si ha una discreta padronanza dell'inglese, ma di questo possiamo solo incolpare Devolver che non vuole investire molto per il nostro territorio, e un po' noi stessi che in generale contribuiamo a rendere il nostro mercato sempre meno appetibile per gli studi internazionali.

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