back to top

Death Stranding: Cosa sappiamo del nuovo titolo di Kojima

Se dovessimo scegliere il gioco più misterioso degli ultimi anni, se non di sempre, la nostra scelta non potrebbe che essere Death Stranding, il nuovo titolo di Hideo Kojima. Ormai alle fiere e alle convention sui videogiochi non si fa altro che sperare che Kojima porti un qualcosa di nuovo su questo titolo.
Dal suo annuncio nell’ormai lontano E3 2016 sono passati ben 2 anni e non abbiamo avuto tantissimo materiale da allora. Sono stati rilasciati infatti soltanto 4 trailer e solo nell’ultimo mostrato durante l’E3, che potete trovare qui , è stato mostrato uno scorcio di gameplay.
Facciamo allora un gran riassunto di tutto ciò che abbiamo scoperto dall’annuncio ad oggi.

I personaggi chiave

Come abbiamo saputo sin dal reveal ufficiale, il protagonista di Death Stranding nonché unico peronaggio giocabile, sarà Sam Porter Bridges “l’uomo che consegna”, interpretato da Norman Reedus, famoso attore protagonista di The Walking Dead. Quest’uomo è appunto una sorta di “fattorino” (cosa trasporta e a chi non lo sappiamo) e possiede dei poteri speciali, ovvero il fattore DOOMS e il potere di sentire, ma non vedere, le creature soprannaturali che infestano il mondo di gioco.
Nel secondo trailer invece abbiamo scoperto della presenza dell’antagonista del titolo ovvero un misterioso personaggio interpretato da Mads Mikkelsen, altro attore di alto calibro noto protagonista della serie tv Hannibal. Nello stesso trailer vediamo anche il famosissimo regista premio Oscar Guillermo Del Toro, ma non è ben chiaro il suo ruolo, sappiamo solo che sta scappando dall’esercito capitanato da Mikkelsen. Nel quarto trailer vengono infine presentati due personaggi femminili interpretati da Léa Seydoux e da Lindsey Wagner, altre due grandi attrici di Hollywood. Entrambi i personaggi sono avvolti dal mistero e solo della prima sappiamo qualcosa per certo, cioè che è a capo di una qualche organizzazione, conosce i “poteri” di Sam e ha offerto al nostro protagonista di lavorare con lui.
Ultimo ma non meno importante abbiamo un personaggio che soprannomineremo “Il bambino” visto che non ha un nome ufficiale (sempre che ce l’abbia). Questo bambino viene tenuto dentro una teca con un liquido giallastro e nel secondo trailer lo troviamo dopo l’esplosione dentro il corpo di Sam. Non si sa ancora con certezza il suo ruolo.

L’ambientazione

La cosa più particolare di Death Stranding è sicuramente l’ambientazione. Non abbiamo visto in questi anni particolari luoghi o città, ma sempre una natura distrutta e invasa da degli essere misteriosi. L’unico luogo urbano che abbiamo visto era l’ambiente di guerra presente nel secondo trailer e quello in cui era al riparo Sam nell’ultimo. Questo mondo in cui giocheremo sarà pieno di pericoli a cominciare dalla Timefall rain. Già dal terzo trailer avevamo avuto questo sospetto, poi confermato dal personaggio di Léa Seydoux, la pioggia fa invecchiare in maniera rapida qualunque cosa tocca, portando quindi le persone a morire. Il nostro protagonista però subisce l’effetto in maniera diversa rispetto alle altre forme di vita, sempre stando a quanto rivelato dalla donna. Se però si ingerisce un Cryptobiote (creature simile a una larva) la pioggia perde il suo effetto.
L’altro grandissimo pericolo è causato da queste creature quasi invisibili (si può vedere solo la figura) che sono individuabili dallo strumento sulla schiena di Sam e dei suoi colleghi. Non si capisce bene cosa ti facciano questi esseri dopo averti catturato, fatto sta che la gente preferisce morire piuttosto che essere catturati.

Gameplay

Di gameplay effettivo su Death Stranding non abbiamo visto praticamente nulla. Gli unici scorci li abbiamo avuto nell’ultimo trailer che però mostravano semplicemente Sam camminare attraverso dei paesaggi con le sue consegne, per cui dobbiamo affidarci alle parole di Kojima per sapere qualcosa in più. Il noto game designer ha infatti fatto delle dichiarazioni interessanti per quanto riguarda l’effettiva giocabilità del titolo. Innanzitutto ha detto sin da subito che è un gioco action ma che non appartiene a dei canoni prestabiliti e che reinterpreterà il concetto di multiplayer. Come ha detto anche successivamente questo titolo punta fortemente con la “connessione” tra i personaggi e i giocatori, in che modo non lo sappiamo ancora.
Una cosa molto interessante dichiarata sempre da Kojima è la fase di “game-over” che non sarà tradizionale, ovvero muori e ricominci dal punto di salvataggio o da un punto precedente alla morte. Nel momento in cui il nostro personaggio morirà, entreremo in un’area (vista alla fine del terzo trailer tra l’altro) in cui potremo stare finché vorremo e in cui Kojima ha fatto capire che ci saranno cose da fare o da raccogliere. Una volta tornati al mondo dei vivi però l’ambiente circostante non sarà più lo stesso. Citando nuovamente il terzo trailer, alla fine possiamo vedere un enorme cratere nel punto in cui poco prima si stava svolgendo l’azione.  Possiamo quindi dedurre che la nostra “sconfitta” avrà delle ripercussioni anche sullo sviluppo del gioco, visto che l’area di gioco muterà ogni volta.
Infine Kojima ha anche dichiarato che avremo grande libertà su come approcciarci a Death Stranding, dicendo che sì potremo sparare nel corso del gioco, ma non sarà l’unica soluzione ed in ogni caso sconsiglia a tutti i giocatori di sparare. Per lui l’obiettivo di questo titolo è di ricreare un mondo non di sparare come se nulla fosse.

 

Questo è tutto quello che sappiamo di ufficiale riguardo Death Stranding, non ci resta quindi che aspettare pazientemente che il sommo Hideo Kojima ci dia delle informazioni in più

CORRELATI