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Star Wars: The Bad Batch 1×01, la recensione senza spoiler

La prima puntata della nuova serie tv ambientata nell’Universo Star Wars, The Bad Batch, non è solo un anello di congiunzione. E’ un ponte verso nuovi confini.

Grazie alla NerdPool, ho già avuto l’onore di poter scrivere riguardo serie tv o film legati a saghe a me care. Ogni volta era un’emozione mista ad un senso di rispetto, come se scrivere di qualcosa che mi ha accompagnato in questo anni, potesse rischiare di rovinarne la magia.
Quando ho avuto la notizia che avrei potuto scrivere di Star Wars, quel timore è salito alle stelle in quanto è stato come poter maneggiare (in anteprima) un pezzo del Santo Graal.

Esagerato? Forse. Ma dopo 11 films, due serie tv (animate), un serie tv in live-action ed un progetto di espansione verso il mondo a fumetti degno della campagna di Napoleone in Europa, beh una certa emozione concedetemela.

The Bad Batch: un ponte che conduce a tanti posti

Devo fare una premessa: a me è piaciuto più Rebels che Clone Wars – ma questo non significa che non sappia riconoscere l’importanza narrativa e psicologica della serie animata ambientata tra Episodio II ed Episodio III. Quando mi sono approcciato a The Bad Batch, ero consapevole che non avrei rivisto una delle due serie, ma ero curioso di vedere in quale dei mondi mi sarei ritrovato.
Ebbene, la risposta è arrivata potente già nei primi 2 minuti: ero in entrambe i mondi ed in nessuno dei due. Ero in un nuovo mondo di cui cercherò di raccontarvi le caratteristiche principali, senza togliervi quel brivido necessario che vi servirà per la visione su piccolo schermo.

Una scena tratta da Episodio III: La vendetta dei Sith

The Bad Batch: un ponte tra passato, presente e futuro

Da Rogue One in poi, si potrebbe dire che l’Universo Star Wars sia entrato in una fase dedicata all’esplorazione di nuove storie (personali e non) e di “spiegoni” su alcuni interrogativi lasciati vacanti nelle Tre Trilogie principali.
Dalla spiegazione della vulnerabilità della Morte Nera, alla lenta trasformazione di Anakin Skywalker, il nuovo filone in epoca Disney, ha dimostrato una capacità di interconnessione tra filoni narrativi e di incastro ad altissimo livello, come (forse) nemmeno in casa Marvel eravamo abituati.

Questa capacità inizia a dare prova di sé da subito, con una spiegazione legata alle vicende di Rebels di grandissima qualità che, per chi ha seguito le vicende di Ezra Bridger, avrà un colpo al cuore degno di nota.

Dopo, iniziano a dipanarsi le vicende della Clone Force 99, ovvero dei cloni “diversi” dai loro fratelli per sperimentazioni genetiche condotte dai loro creatori, gli abitanti di Kamino, in quel periodo di passaggio tra la Repubblica e l’Impero Galattico.

Un altro filone, per ora solo accennato, tra passato e futuro sarà costituito da uno dei pochi personaggi che abbiamo conosciuto in Clone Wars, rivisto in Rebels e salutato in Rogue One: Saw Gerrera. Siamo, quindi, di fronte ad un altro tassello di un quadro sempre più ricco di storie, avventure e sviluppi in un mondo, quello di Star Wars, in continua espansione.

I vari progetti in cantiere per i prossimi anni

The Bad Batch: dai Cloni agli Stormtrooper

Una delle grandi aspettative legate all’uscita di The Bad Batch era poter cogliere il passaggio, sempre accennato ma mai approfondito, tra l’utilizzo dei Cloni e l’uso della Leva Militare Obbligatoria, con la nascita degli Assaltatori Imperiali (o Stormtrooper).

Uno straccio di spiegazione, anche qui, arriva già nelle prime battute (scelta curiosa e differente rispetto ad un The Mandalorian dove molti quesiti sono stati spiegati solo nelle puntate finali e non sempre in maniera definitiva), dandoci l’idea di dove si potrebbe andare a parare nelle prossime puntate.

The Bad Batch: la grande promessa… non esente da imperfezioni.

Tirando le fila, la prima puntata di The Bad Batch porta in tributo con sé chiari legami con Clone Wars e Rebels (a tal proposito, la loro visione non è obbligatoria ma estremamente consigliata per apprezzare questo nuovo capitolo), getta le basi per un forte legame con gli altri capitolo sia cinematografici che su piccolo schermo, ma soprattutto ambisce a fare sintesi tra i pregi di un prodotto molto maturo come Rebels o Rogue One ma strizzando l’occhio a quel ramo anche fanciullesco che molti episodi di Clone Wars portavano in dote.

Ovviamente è ancora presto per parlare di risultati, anche se un episodio pilota di 70 minuti (equivalente ad un film di fascia media) ha già messo sul piatto alcuni degli ingredienti principali. Alcune lacune si possono intravedere, con una stereotipizzazione di alcuni personaggi o di alcune situazioni un po’ eccessiva, ma la strada è ancora lunga e dopo i successi in casa Disney, sono fiducioso che questo nostro viaggio, appena iniziato, ci riserverà molte sorprese.

TO BE CONTINUED…

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