A Classic Horror Story: recensione dell’Horror italiano di Netflix

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Il 14 Luglio sarà disponibile su Netflix A Classic Horror Story, come dice il titolo sarà una classica storia dell’orrore, un omaggio alla tradizione di genere italiana che, partendo da riferimenti classici, arriva a creare qualcosa di completamente nuovo. 

Il nuovo film Netflix, prodotto da Colorado Film, è stato presentato in Concorso alla 67esima edizione del Taormina Film Fest 2021, che si è tenuta dal 27 giugno al 3 luglio 2021. Il film sarà poi disponibile dal 14 luglio 2021 solo su Netflix.

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A CLASSIC HORROR STORY è diretto da Roberto De Feo e Paolo Strippoli, da una sceneggiatura di Lucio Besana, Roberto De Feo, Paolo Strippoli, Milo Tissone, David Bellini, e vede come protagonisti principali Matilda Lutz, Francesco Russo, Peppino Mazzotta, Yulia Sobol, Will Merrick, Alida Baldari Calabria e Cristina Donadio.

Il film è stato girato interamente in Puglia e a Roma, per 5 settimane di riprese.

A Classic Horror Story: la trama

Cinque carpooler viaggiano a bordo di un camper per raggiungere una destinazione comune. Cala la notte e per evitare la carcassa di un animale si schiantano contro un albero. Quando riprendono i sensi si ritrovano in mezzo al nulla. La strada che stavano percorrendo è scomparsa; ora c’è solo un bosco fitto e impenetrabile e una casa di legno in mezzo ad una radura. Scopriranno presto che è la dimora di un culto innominabile. Come sono arrivati lì? Cosa è successo veramente dopo l’incidente? Chi sono le creature mascherate raffigurate sui dipinti nella casa? Potranno fidarsi l’uno dell’altro per cercare di uscire dall’incubo in cui sono rimasti intrappolati? 

La recensione

A Classic Horror Story è composto da una prima parte piena di clichè. Dagli sconosciuti in viaggio insieme, un animale morto, un incidente in un bosco e una casa solitaria. Ma tutto questo non è che un ponte, un collegamento tra il già visto ed il nuovo. Troveremo un folklore tutto italiano pronto a farsi largo in questa storia inquietante che non risparmia colpi di scena, sangue e tanta brutalità.

I tre cattivi della storia in questo caso sono Osso, Mastrosso e Carcagnosso che dominano la scena e i 5 personaggi tra leggende, usanze e simboli senza risparmiare neanche un cadavere.
Filo conduttore della storia sarà la fame, che consuma gli abitanti. Fame che diventa una presenza maligna, che mobilita una cittadina al suono di un allarme che non preannuncia niente di buono.

Tutti gli elementi classici, come già detto prima, servono quindi a prepararci ad una storia del tutto inaspettata. Una storia che ci terrà incollati alla tv (o al computer) fino alla fine, che ci farà dubitare alla fine di come stanno andando gli eventi grazie ai bellissimi colpi di scena.

Ed un finale da applausi che farà trasparire tutto il dolore di un personaggio che in poco tempo ha visto e subito troppo, sentiremo tutto questo dolore e senza mai incorrere in scene piene di urla o grida ma che ci porta alla conclusione con calma, senza fretta. Per poterci far assaporare tutto quel senso di ansia che ci accompagna fino ai titoli di coda.

E voi cosa ne pensate? Vedrete in film? Fatecelo sapere nei commenti e non dimenticatevi di iscrivervi alla nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sul mondo del Cinema e delle Serie TV.

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