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Kaina of the great snow sea – Recensione

Uno degli anime originali della stagione autunnale che, sin da subito, ha suscitato la nostra curiosità è stato sicuramente: Kaina of the Great Snow Sea. Il titolo ha raggiunto la quarta puntata e abbiamo deciso di tirare le prime somme di questa opera, nonostante alcuni temi non siano stati ancora approfonditi nella giusta maniera.

Alberi orbitali e mari di neve

Kaina è un giovane ragazzo che abita sul Tenmaku, gli alberi orbitali che ricoprono il pianeta dopo che questo è stato ricoperto dal mare di neve. Lui provvede a procurare il cibo per il suo villaggio, ormai ridotto alle dimensioni di una famiglia allargata, perché è l’unico giovane rimasto. La sua curiosità lo porta a osservare quello che accade sotto l’albero orbitale, ma l’unica cosa che riesce a scorgere è una singola luce, che pare muoversi ogni giorno che passa.

Ririha è la principessa del regno di Altan, situato alla base di uno degli alberi orbitali, all’interno del grande mare di neve. Il suo regno è in lotta contro il regno nomade di Valghan. La sua missione consiste nel raggiungere il Tenmaku per cercare il Saggio, colui che si ritiene abbia le risposte alla grande crisi dovuta alla mancanza di acqua.

Ririha raggiunge il Tenmaku e viene salvata da Kaina e, dopo una breve conoscenza del luogo e dei suoi abitanti, decide di tornare nel suo paese. Per farlo, ha bisogno dell’aiuto di Kaina che viene spronato dalle persone del villaggio che non vogliono lasciare che lui rimanga confinato con loro anziani.

I ragazzi discendono l’albero orbitale, tra pericoli e intervalli di pace, ma quando raggiungono la base, trovano un nuovo scontro tra le forze di Altan e Valghan a attenderli. Durante lo scontro, Ririha viene presa dalle forze di Valghan, mentre Kaina viene portato a Altan. Il suo desiderio di liberare Ririha è forte, ma nessuno pare desideri aiutarlo finché non incontra il fratello della principessa.

Delicatezza

Il lavoro svolto da Polygon Pictures, animatori già responsabili di Ajin e Star Wars: The Clone Wars, è mirabile. Animazioni in tecnica mista delicate, capaci di regalare un senso di magia allo spettatore e che ricordano, in parte, lo Studio Ghibli. I momenti più calmi, dedicati alla conversazione tra personaggi, mostrano animazioni facciali ispirate e capaci di far trasparire le emozioni dei differenti personaggi. Le scene d’azione sono fluide e ben coreografate, lo stile delicato non intacca la qualità di questi momenti, ma lo innalza.

Magia

Se le animazioni sono delicate, la musica è semplicemente magica. Il lavoro svolto da Hiroyuki Sawano, autore dal tema principale, e da Kohta Yamamoto e Misaki Umase, compositori di tutte le altre musiche, è splendido. Ci siamo già trovati a riascoltare tutta la OST più di una volta, senza annoiarci mai. Alcune delle composizioni, ricordano alcune colonne sonore tipiche dei videogiochi appartenenti alla categoria dei JRPG. Tutta la musica ci trasporta magicamente in questo strano mondo, in maniera così semplice e pura, da risultare perfetta.

Battaglia per le risorse

Con il proseguire della serie, abbiamo scoperto che c’è una condizione che accomuna tutta la popolazione mondiale: la mancanza di acqua. Questo è sicuramente uno dei temi portanti di tutta l’opera, la scarsità di risorse. Un regno che vuole conquistare l’altro per riuscire a sopravvivere, mentre il secondo vuole difendersi da questo attacco perché conscio dell’impossibilità di gestire una tale richiesta. Ma come si potrà mai risolvere questa spinosa situazione che, purtroppo, sembra avvicinarsi sempre di più anche al nostro mondo?

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Kaina of the Great Snow Sea è un’opera magnifica, piena di significato. Musiche e animazioni sono fantastiche, elevano il prodotto rendendolo adatto a tutti.

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Kaina of the Great Snow Sea è un’opera magnifica, piena di significato. Musiche e animazioni sono fantastiche, elevano il prodotto rendendolo adatto a tutti. Kaina of the great snow sea - Recensione