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Blue Beetle: la recensione senza spoiler del nuovo film DC Comics!

Luci e ombre, più ombre che luci!

Grazie a gli amici di Warner Bros. Italia, abbiamo avuto modo di vedere in anteprima Blue Beetle, presso la sede Warner di Roma. Un’esperienza davvero emozionante, grazie alla fantastica sala in cui è stato proiettato il film. Infatti, grazie al modernissimo sistema audio visivo, abbiamo potuto immergerci a pieno nelle atmosfere del nuovo lungometraggio DC Comics.

Dunque eccoci qui pronti a parlarvi del film, senza spoiler! Curiosi? Non vi resta che continuare a leggere!

Una premessa importante

Allora partiamo con il dire che all’atto di approcciarci alla visione, non avevamo grandi aspettative, diversamente da The Flash. Dunque siamo andati a vedere Blue Beetle, scevri da pregiudizi e nella speranza che alcuni sospetti che erano sorti dalla visione del trailer, fossero infondati. Ma sfortunatamente non è stato così. Sono passati diversi giorni dalla visione dunque ho avuto modo di far decantare i miei pensieri, mitigando almeno in parte le impressioni negative iniziali. Ma ciò che resta è sicuramente tanta amarezza per l’occasione mancata.

Com’è questo Blue Beetle?

Il problema con questo Blue Beetle è che siamo di fronte alla solita solfa. Il film infatti ricade nei soliti stilemi del film di origini, senza mai riuscire a rinnovare il genere con un’idea anche solo minimamente originale. Ragazzo timido, povero ed emarginato, prende i poteri un po’ per caso. Il Villain lo vuole uccidere per riprendersi il maltolto e quindi gli da la caccia. La ragazza bella e ricca e piena di buoni sentimenti, si innamora del ragazzo povero e di buon cuore, fino al più classico degli epiloghi. Da ciò ne deriva che il film è davvero tanto telefonato. La trama si capisce già dopo i primi dieci minuti. Con l’aggravante di arrivare al finale con una lentezza aberrante.

Tematiche sociali trattate in Blue Beetle

Il film poi si incarta in tutta una serie di tematiche sociali, di per se anche interessanti, ma che in questo Blue Beetle vengono ripetute talmente tante volte, da risultare stucchevoli. Partiamo dal concetto di famiglia, che diventa un fastidioso intercalare. La famiglia punto di forza per il protagonista, percepita invece come debolezza dall’antagonista. Cosa sacrosanta per carità, ma che a due terzi del film diventa davvero stomacante. Poi si batte molto, sulla contrapposizione latinos bianchi. Sin dalle scelte dei protagonisti, la dicotomia è evidente. Il problema anche qui è che la critica sociale è fatta senza sfumature, bene assoluto contro male assoluto. Tutto risulta dunque terribilmente banale.

Il sistema che fa i soldi criticando il sistema

Nulla di nuovo sul fronte occidentale, figurarsi. Ma la critica all’imperialismo americano, rappresentato dai riferimenti a l’intervento militare americano in Guatemala del ’88 e alle multinazionali che sfruttano i paesi più poveri, risulta banale e posticcia. In altre parole Blue Beetle è un contentino fatto alla comunità dei latinos, che risiede negli Stati Uniti. Nel film infatti si insiste molto sulla loro resilienza e sulla loro capacità di farcela da soli, dandogli una virtuale pacca sulla spalla. Si cerca di raccontarne la cultura attraverso i soliti stereotipi, che alla lunga però risultano fastidiosi. Si critica l’America bianca, vecchia e ricca contrapponendola a quella giovane e ispanica. Mettendo in luce l’emarginazione, la segregazione occupazionale ecc. Ma difficilmente lo si fa per smuovere le coscienze. Semplicemente si costruisce un film con target chiaro, che garantisca un bacino di utenza sicuro, che vada al cinema seguendo l’onda emotiva. Tentando quindi di replicare il fenomeno Black Panther per la comunità afroamericana, ma con il solo obiettivo di fare soldi. Cosa più che lecita di per se, se non fosse che film manca così di un’anima sincera.

Comparto tecnico

Per quanto concerne il comparto tecnico di Blue Beetle, alti e bassi come tutto il film del resto. Il film parte prima di tutto con un pessimo montaggio, che fa durare almeno mezz’ora di troppo il film. Le musiche invece sono discrete con un mix di brani originali e non. La regia nelle scene di combattimento è buona, con almeno due o tre scene molto interessanti. Non si può dire lo stesso della computer-grafica a tratti un po’ forzata, soprattutto verso il finale. Tuttavia va detto che la ricostruzione della tuta è molto fedele al fumetto e gradevole alla vista. Manca però quel guizzo in più quella scena che ti fa dire wow.

Conclusioni

Tutto da buttare? No non direi. Sicuramente Xolo Maridueña che interpreta il protagonista ce la mette tutta e talento non gli manca. Ci sono molte citazioni ai fumetti, dai costumi ai mezzi che usa Blue Beetle, cosa ammirevole. La comicità non terrificante come in altri cinefumetti recenti e ha qualche simpatico guizzo. Ma per quanto discretamente intrattenente non è un film che rivedrei. Ciò nonostante, risolte alcune criticità, il personaggio ha di per se un certo potenziale. Soprattutto vista la prima scena post credit, che apre scenari interessanti. Qui il link all’articolo in cui ne parliamo. Per il resto ci troviamo di fronte ad un occasione mancata. Ma se il film non dovesse essere un flop, forse Gunn saprà trasformare questo minerale grezzo in qualcosa di gran lunga migliore. La visione è comunque consigliata ai fan Dc, a quelli dei cinefumetti e a chiunque sia alla ricerca di un discreto film di intrattenimento. La sufficienza è risicatissima.

Tanto potenziale ma un magro risultato. Blue Beetle propone la solita storia di origini, condita da una indagine sociale sul tema dell'emarginazione dei latinos e sui misfatti delle multinazionali, banale e superficialotta. Un film telefonato, eccessivamente lungo e a tratti stucchevole. Il più grande punto debole del film risiede proprio nella sua banalità, che lo rende quasi anonimo. Nonostante ciò il personaggio ha grandi potenzialità e non mancano i riferimenti ai fumetti.

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