Era il 1988 quando sulle pagine di una delle opere che ha cambiato per sempre il mondo del fumetto americano venivano citate le seguenti parole: “Basta una brutta giornata per trasformare il migliore degli uomini in un folle”. Queste le parole dette dal Joker all’interno del suo grande monologo nell’opera che, per anni, l’ha definito: The Killing Joke.
A trentaquattro anni dalla sua uscita DC Comics ha deciso di rendere omaggio alla sua opera attraverso una serie di albi singoli, ognuno dei quali dedicato a un villain specifico, che vogliono mostrarci la loro “brutta giornata”.
Il primo di questi albi, uscito la scorsa settimana per Panini Comics, realizzato da uno dei migliori duo artista-autore moderni, riguarda un personaggio tornato alla ribalta grazie al film The Batman; stiamo parlando di Edward Nygma, meglio conosciuto come l’Enigmista.
La storia
Un omicidio in pieno giorno, l’Enigmista è l’artefice di questo insano gesto e non fa nulla per nascondersi.
Nessun trucco, nessun enigma, nessuna macchina da scrivere da gigante, nessun indizio.
Un nuovo Enigmista, capace di atroci comportamenti e che non ritiene più necessario giocare con il Crociato Incappucciato.
Questa esecuzione tormenta sia il GCPD sia Batman in ugual misura, incapaci di trovare una spiegazione a quel gesto.
Un enigma irrisolvibile, ben lontano dai soliti giochi che era abituato a fare con Batman.
La coppia infallibile DC
Tom King e Mitch Gerads, autori di Strange Adventures e Mister Miracle, sono sinonimo di qualità indiscussa e, anche questa volta, non deludono le aspettative.
King, già durante la sua incredibile run su Batman, ci aveva mostrato un Enigmista diverso da quello a cui eravamo abituati. Più freddo, calcolatore, capace di fare una guerra contro Joker e mettere in ginocchio Gotham e Batman stesso.
Tom King ha assorbito magistralmente la pagina a nove pannelli, il tipo di pagina che ha contraddistinto la serie di Watchmen, il capolavoro di Alan Moore. L’autore, in questo caso, rallenta leggermente il ritmo della narrazione, ma ci permette di assistere a dialoghi intensi e particolari movimenti dei personaggi che sono ritratti in questi riquadri.
I dialoghi sono sempre intriganti, mai banali, capaci di richiamare l’opera di Moore elogiandola, ma senza sembrare una mera copia.
Mitch Gerads delizia gli occhi del lettore con i suoi disegni e i suoi colori, colori che assumono un ruolo molto importante nella narrazione. Tratti decisi e espressivi, trovano il loro coronamento nella gestualità dei protagonisti di questa storia.
L’artista si è occupato anche dei colori dell’albo facendo una scelta ben precisa: utilizzare il più possibile la monocromia.
Tutte le scene ambientate nel presente sono coperte da toni verdi, mentre il passato dell’Enigmista viene espresso con toni arancio.
La scelta di questi colori non è assolutamente casuale, infatti, il colore arancione viene associato all’entusiasmo e al piacere. Il verde, invece, è il colore della rinascita e dell’ego. Questi, infatti, sono i temi portanti che Gerads richiama magistralmente attraverso i testi di King.
Un altro particolare molto importante riguarda la rappresentazione del commissario Gordon, il quale viene sempre presentato alla luce. Quella luce incrollabile di speranza, nonostante tutte le brutte giornate vissute.
Conclusioni
Questo primo volume di questa nuova collana ci ha incantati. I richiami a The Killing Joke di Moore e Bolland sono molteplici, alcuni evidenti, come si evince dal titolo, altri ben più sottili come gesti o inquadrature.
Sessantaquattro pagine che scorrono velocemente, ma che ben presto vi ritroverete a rileggere per cogliere ogni possibile sfaccettatura di questa piccola gemma.
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