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Catwoman: Vacanze Romane – Recensione

Nel 1996, con Il Lungo Halloween, Jeph Loeb e Tim Sale hanno realizzato una storia ormai leggendaria su Batman, ambientata nel primo anno d’attività del vigilante mascherato. Una trama serrata e ricca di colpi di scena, proseguita qualche anno dopo con Batman: Vittoria Oscura e, nel 2004, con Catwoman: Vacanze Romane. Trovate sul sito un paio di articoli riguardanti le storie del Batman di Loeb e, più nello specifico, su Il Lungo Halloween. In questa sede ci concentreremo invece sulla miniserie dedicata a Selina Kyle.

Alla ricerca delle proprie origini

Catwoman ha scoperto che suo padre potrebbe essere Carmine Falcone, il boss della malavita di Gotham City. Per cercare maggiori indizi si reca così a Roma, accompagnata dall’Enigmista. Qui incontra Il Biondo, un sicario che la accompagna da Don Verinni, capo della mafia italiana molto legato a Falcone. Tuttavia, durante il loro incontro il boss muore avvelenato da una tossina che ricorda quella del Joker e Catwoman si ritrova inseguita dal figlio che la considera colpevole dell’assassinio. Inoltre, la donna soffre di continui incubi riguardanti Batman che non riesce a spiegarsi. Con l’aiuto del Biondo e di Edward Nygma, Selina cercherà quindi di sopravvivere mentre porterà a galla alcune importanti verità sul suo passato.

Con Catwoman – Vacanze Romane, Jeph Loeb e Tim Sale spostano l’attenzione da Batman a Selina Kyle, già presente con un ruolo importante nelle altre due opere precedenti. Nello specifico, questa miniserie è ambientata nel corso di Vittoria Oscura e chi l’ha letta noterà alcuni rimandi a quegli eventi. Le ultime pagine sono tratte proprio da quella storia, ma in ogni caso resta un’opera ben leggibile a se stante e che approfondisce il personaggio in maniera interessante. La Selina Kyle di Loeb e Sale non è solo una ladra che si traveste per portare a termine i suoi colpi. Al contrario, la sua storia è strettamente legata a Gotham e a una delle famiglie mafiose più potenti in città.

Una piacevole vacanza(?)

Il viaggio in Italia ci mostra anche un’ambientazione nuova e permette a Tim Sale di mettersi all’opera con paesaggi inediti e architetture diverse da quelle gotiche o più sporche di Gotham City. Rimangono però tantissimi elementi riconducibili al mondo di Batman, in particolare nei personaggi. Catwoman si troverà ad affrontare la criminalità italiana ma anche volti noti o armi che richiamano i villain più classici. E al suo fianco c’è sempre L’Enigmista. Un Edward Nygma diverso dal solito, chiamato da Selina per le sue doti investigative, ma che sembrerà più che altro la spalla comica di Catwoman, pur riservando qualche sorpresa.

Inoltre, questo suo lato caricaturale è trasmesso in maniera perfetta dal tratto di Tim Sale. Il disegnatore ci presenta una Selina Kyle molto sexy, elegante e formosa che contrasta con la rigidità del Biondo, sempre nel suo completo nero. I colori pastello, infine, contribuiscono a rendere quasi tangibili le emozioni provate dai personaggi, in particolare nel racconto degli incubi di Catwoman.

Volendo confrontarla con le altre due opere precedenti, Catwoman: Vacanze Romane è in un certo senso una “vacanza” anche per Loeb e Sale. I due ci raccontano un’avventura sempre appassionante e con molti colpi di scena, ma più leggera, che presenta anche momenti comici. Ciononostante, resta un’ottima storia che ci sentiamo di consigliare a chiunque voglia leggere una bella storia dedicata a Selina Kyle e al mondo di Batman. I due autori dimostrano una sinergia che pochi altri team creativi hanno e questo è evidente in ogni pagina.

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