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Citadel: la recensione del terzo, intrigante, episodio

Citadel si sta dimostrando una serie intrigata che si appresta a rivelare molte segreti durante i prossimi episodi. Sicuramente questa terza puntata sta iniziando a mettere in luce quelli che sono molti punti oscuri che dovranno essere rivelati. Certamente tentando in continuazione di sorprendere lo spettatore, si corre il rischio di forzare il colpo di scena, ma fino ad ora è di sicuro un’ottima serie.

Citadel

Il terzo episodio di Citadel ci inizia a dare delle informazioni sul passato dei due protagonisti, Nadia e Mason Kane, interpretati da Priyanka Chopra Jonas e Richard Madden. Capiamo come si sono conosciuti e come sono diventati colleghi, quando l’agenzia di spionaggio era ancora in piedi. Inoltre ci vengono presentate altre spie che facevano parte di Citadel, che probabilmente incontreremo più avanti.

L’episodio 3 di Citadel sottolinea l’importanza di Stanley Tucci

Quello che più è balzato all’occhio nel terzo episodio di Citadel è sicuramente la grande intelligenza di Bernard Orlick, interpretato da Stanley Tucci. Il capo delle spie è a conoscenza di molti segreti che potrebbero decidere gli eventi, ma decide di usarli a suo piacimento, nel momento del bisogno.

Citadel

La Manticore crede di avere sempre il coltello dalla parte del manico, ma è evidente che Orlick è un osso molto duro che saprà sorprenderci nel corso della serie. Il rapporto tra Nadia e Mason sta crescendo, mentre lei dopo aver ritrovato la memoria non vuole avere a che fare con lui, lui cerca in tutti i modi di convincerla a darle una mano nel salvare il mondo. Altri segreti saranno svelati, soprattutto si cercherà di capire chi era la spia di Citadel che ha tradito l’agenzia facendola cadere e di conseguenza venire distrutta dalla Manticore. La sensazione è che Naida potrebbe sapere delle cose, sconosciute anche allo stesso Mason Kane.

Dai flashback passati al presente, la serie ha molti salti temporali

Anche questa terza puntata di Citadel, presenta una caratteristica che abbiamo visto nelle precedenti, ovvero quella dei salti temporali. Questi vengono usati molto spesso, sempre per raccontare eventi passati. Potrebbe diventare problematico ai fini del ritmo questo continuo spezzare l’azione presente e tornare nel passato per spiegare dei collegamenti col presente, ma credo che ormai si vada verso questo metodo di narrazione che si ritiene più dinamico.

Per ora i personaggi sono ben definiti ed i collegamenti sempre perfetti, ma si potrebbe cadere in un buco nero di collegamenti sempre più difficili da districare arrivando a non riuscire, infine, a collegarli nel modo adeguato. Il risultato potrebbe creare nello spettatore una confusione tale, da poter trovare poco fruibile la visione della serie fino alla fine.

Questo certamente non aiuterà i futuri sequel giù in produzione, se invece si rivelasse una scelta azzeccata potrebbe essere la scelta giusto per il successo di Citadel. Voi che ne pensate della terza puntata della serie? La state apprezzando? Fatecelo sapere con un commento.

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