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Fatale Omnibus 2 – Recensione

Con il secondo volume di Fatale, Ed Brubaker e Sean Phillips concludono la loro serie horror-noir nel migliore dei modi, con un finale che risolve diversi interrogativi e apre un nuovo capitolo nella vita di Josephine e degli altri personaggi coinvolti.

Nel passato di Jo

Dopo il burrascoso finale del volume precedente, con Josephine costretta ancora una volta a fuggire e cambiare vita, Brubaker ci fa compiere per un attimo un passo indietro presentando quattro racconti che scavano nel passato della nostra protagonista e non solo. Assistiamo così a qualche incontro importante per Jo e alla vita di altre femme fatale vissute nei secoli precedenti.

Dalla caccia alle streghe al nazismo, fino all’incontro con una creatura lovecraftiana, la figura della femme fatale muore e rivive infinite volte, ogni volta più o meno consapevole del destino che la attende. Sono episodi apparentemente scollegati ma che chiariscono meglio il ruolo e i poteri della protagonista e che dimostrano ancora una volta come l’immortalità di Jo sia un grande potere ma anche una terribile condanna. Ad esempio, in uno di questi assistiamo all’incontro tra la donna e Walt Booker, personaggio centrale nel primo arco narrativo.

Passato e presente si avvicinano

Si arriva così agli ultimi due archi narrativi, ambientati rispettivamente nel 1995 e nel 2014. Nel primo caso è un musicista a imbattersi per caso in Josephine. Membro di una band in crisi e con pochi soldi, durante la fuga dopo una rapina incontra una donna confusa e ferita, che porta a casa per curarla. Infatti, Jo ha perso la memoria e non ricorda nulla della sua vita. A differenza degli archi narrativi precedenti, dove la donna sapeva bene come e quando usare i propri poteri, stavolta la situazione è ben diversa.

In poco tempo, i diversi membri della band finiscono preda del fascino di Jo che si trasforma in un attimo da semplice attrazione a ossessione, portando a conseguenze tragiche. La protagonista stessa sembra inconsapevole di quello che sta provocando e sarà un forte shock a risvegliarla e a ricordarle che qualcuno è sulle sue tracce ormai da tempo. La vita di Jo e quella della setta si sono incrociate tante volte e, forse, è arrivato il momento di porre fine a tutto tornando all’inizio.

Nicolas Lash è stato il primo uomo che abbiamo visto subire l’influenza della femme fatale all’inizio della serie. Tramite piccoli intermezzi, Brubaker ha sempre continuato a raccontarci il suo viaggio burrascoso alla ricerca di Jo e ora può finalmente incontrare la donna amata. Così, nel 2014, tutti i nodi vengono al pettine, insieme ad alcune importanti rivelazioni. Scopriamo che nel passato di Jo c’è stato un bambino che l’ha cambiata per sempre e proprio l’incontro con Nicolas risveglia in lei il ricordo di quei momenti. Assistiamo così agli eventi durante una scena di sesso cosmico, in alcune tavole magistralmente disegnate da Sean Phillips. Lo scontro con i nemici di sempre è brutale e porta conseguenze tragiche per tutti i personaggi coinvolti, ma è la perfetta chiusura del cerchio.

Riscrivere la femme fatale

L’autore voleva trasformare il cliché della femme fatale in un personaggio reale e ogni episodio della vita di Josephine è andato in questa direzione. Brubaker e Phillips ci hanno raccontato una storia horror che vive di amosfere noir ma anche molto brutale, fatta di sette, riti oscuri e creature mostruose. Il racconto di una protagonista immortale ma anche molto umana, con un potere quasi illimitato, capace di far cadere ogni uomo ai suoi piedi, ma al tempo stesso molto spaventoso. La vita di Josephine è fatta di momenti di grande coraggio alternati ad attimi di pura disperazione e questo traspare in ogni istante dalle pagine di Fatale.

Fatevi un regalo e correte a recuperare i due volumi di Fatale pubblicati da SaldaPress…ma attenzione, potreste innamorarvi anche voi di Josephine, noi vi abbiamo avvisato!

Brubaker voleva trasformare il cliché della femme fatale in un personaggio reale e ogni episodio della vita di Josephine è andato in questa direzione. Una storia horror-noir con una protagonista immortale ma anche molto umana, sviluppata in maniera perfetta dall'acclamata coppia Brubaker-Phillips.

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