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Leo: la recensione del nuovo film di animazione con una lucertola parlante

È stato rilasciato oggi 21 novembre su Netflix un nuovo film di animazione, Leo, perfetto per i più piccoli ma sicuramente piacevole anche per un pubblico più adulto.

Scritto e doppiato in originale da Adam Sandler e in italiano da Edoardo Leo, il film rappresenta una commedia musicale e una storia di formazione divertente e coinvolgente.

Al centro di tutto abbiamo Leo, che dà il titolo al film, una lucertola o più precisamente una tuatara, che ha vissuto la sua intera esistenza all’interno di una teca di vetro in una quinta classe elementare di una scuola in Florida, con l’unica compagnia del suo amico tartaruga di nome Squirtle.
Nato nel 1949, Leo ha ora 74 anni ed è convinto di essere al capolinea della sua vita, dunque prima di morire desidera uscire finalmente da quella teca ed andare all’avventura, esplorare il mondo, vivere le gioie e i pericoli dell’essere un animale libero.
L’occasione per Leo di fuggire da quella prigione ed immergersi nella natura si presenta quando la maestra della classe verrà sostituita da una supplente, rigida e severa, che per responsabilizzare i bambini permetterà loro di portare a casa ogni weekend uno degli animali della teca.

Leo e Squirtle

Così Leo inizierà a conoscere più da vicino ogni bambino della classe, dalla bambina incredibilmente logorroica ed estroversa, al bimbo oppresso dai genitori estremamente protettivi e soffocanti, fino al bulletto insicuro e alla più viziata della classe che necessita solo di avere su di sé meno aspettative.
Scoperta la capacità di Leo di parlare, i bambini troveranno in lui un ottimo confidente e un amico saggio, in grado di aiutarli a superare ogni insicurezza.

Presto però le cose si complicheranno per l’anziana lucertolona a causa di un segreto che metterà in discussione la fiducia che i bambini hanno riposto in lui.

Una storia riflessiva e divertente

Il film d’animazione risulta, come già detto, indirizzato prevalentemente ad un pubblico di bambini, lo si intuisce in modo immediato dai disegni, dallo stile arrotondato con colori accesi; la storia però riesce perfettamente ad entrare in comunicazione e sintonia anche con i più grandi, che si ritrovano a ridere di fronte alle simpatiche battute e a riflettere sugli insegnamenti che vengono promossi dalla storia.

In primo piano ciò che più colpisce e smuove gli animi dello spettatore adulto è il messaggio relativo al rimpianto che Leo vive dentro di sé, l’amarezza di aver visto la sua vita scorrergli davanti, senza mai esserne stato davvero padrone. Leo sente ora tutto il rammarico e il pentimento per non aver vissuto alcune esperienze, di non aver colto mai il momento e le opportunità e aver invece lasciato che la vita e il tempo semplicemente andassero avanti.
Un’amarezza che ritroviamo anche nella supplente della classe, una donna ormai più che adulta, desiderosa di avere almeno per una volta un riconoscimento o una soddisfazione dopo tanti anni di lavoro, che porta dentro di sé una profonda frustrazione.

Leo

Un animale guida

Il protagonista ci dimostra però che spesso siamo proprio noi stessi a non conoscerci abbastanza, a non conoscere le nostre potenzialità e la nostra vocazione, desiderando per tutta la vita qualcosa che poi scopriamo aver avuto sempre di fronte.

Gli stessi piccoli protagonisti mostrano tutte quelle difficoltà e insicurezze tipiche di quell’età, in cui tanti bambini potrebbero rivedersi e apprendere così i saggi insegnamenti di Leo, che diventa così un moderno papà castoro squamoso.

Inoltre, i registi Robert Marianetti e David Wachtenheim inseriscono nella narrazione alcuni intermezzi musicali che non evolvono praticamente mai in vere e proprie canzoni complete, ma che rappresentano un ulteriore intrattenimento piacevole per i più piccoli, dunque se non siete amanti dei musical come me, non vi preoccupate… non ne sarete particolarmente infastiditi e anzi potreste apprezzarne le sonorità.

Avete già visto Leo?
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Una storia divertente e riflessiva, un anziano lucertolone al capolinea della sua vita, che diventa mentore e confidente di una classe elementare e capisce quale sia la sua vera vocazione. Un racconto che parla di rimpianti, insicurezze e accettazione, una piacevole visione per grandi e piccini.

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