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Loki: il finale pesca a piene mani dalla mitologia norrena

Il seguente articolo contiene SPOILER sul finale di Loki.

Lo scorso venerdì si è conclusa la seconda stagione di Loki su Disney+. L’ultima puntata, chiamata Gloriosi Propositi, ci ha mostrato il Dio asgardiano interpretato da Tom Hiddleston intento a gestire l’intricato intreccio di linee temporali. Vediamo, infatti, Loki tentare in tutti i modi di sistemare il problema del collasso del Telaio Temporale. Ma dopo aver passato secoli a studiare la fisica necessaria per venirne a capo, scopre che tutti gli sforzi sono stati vani. In seguito ad una chiacchierata con Colui che Rimane alla fine del tempo, si palesa davanti ai suoi occhi la sola decisone possibile in grado di sistemare tutto e salvare le linee temporali.

Una delle sequenze finali della puntata mostra il Dio dell’inganno esporsi all’energia temporale radioattiva. Invece di morire ‘spaghettificato’ inizia a trasformare i suoi abiti in una mise molto piú in linea con la sua natura. Lo vediamo poi distruggere il Telaio con le sue stesse mani e disfarsi di tutte le linee temporali. Successivamente, spinto dalla determinazione e dall’amore verso Silvye ed i suoi amici, afferra le varie ramificazioni morenti donando ad esse nuova linfa. Lo vediamo infine sedersi sul trono fuori dal tempo, intento a reggere tutte le varie linee temporali del multiverso, assicurandosi un corretto flusso di tutto il cosmo.

Loki e l’Albero Mondo

Nella mitologia norrena l’universo è formato da nove mondi, tra i quali spiccano senz’altro Asgard, casa degli Dèi, Jotunheim, casa dei giganti e Midgard, terra degli uomini. Tutti questi mondi sono tenuti insieme grazie all’Yggdrasil, l’Albero Mondo. Si tratta di un frassino di dimensioni smisurate, capace di interconnettere tutto l’universo conosciuto. Già da questi presupposti si riesce a dedurre il parallelismo tra Yggdrasil ed il neonato flusso composto da tutte le ramificazioni della linea temporale viste in Loki.

Se non bastasse, la sequenza di Loki-over-power si conclude con un campo lungo fittizio che ci mostra la forma che hanno assunto le linee temporali intrecciate e gestite da Loki.

È evidente, insomma, il rimando all’albero cosmico narrato nell’Edda e tramandato da quelli che erano i popoli vichinghi del nord europa. Nonostante il suo compito non sia lo stesso in termini di funzione, dal punto di vista filosofico sono proprio equiparabili. Ecco da dove deriva, quindi, la scelta degli autori nel rappresentare il neonato flusso multiversale in quella maniera.

Avete visto l’ultima puntata della seconda stagione di Loki? Vi eravate accorti di questo parallelismo? Diteci la vostra con un commento!

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