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Momodora: Moonlit Farewell – Pixel art al chiaro di luna

Nell’immenso mondo dei videogiochi indie si trovano tantissime gemme, appartenenti a generi differenti e dai più disparati stili artistici. Una delle tipologie più gettonate, spesso trascurata dai big dell’industria, è sicuramente quella dei metroidvania, mentre il lato artistico è, spesso, soggetto a compromessi, ma non nel caso della pixel art. Cosa accade quando si uniscono pixel art e metroidvania? Semplice, nasce la serie Momodora, giunta al suo quinto capitolo intitolato: Momodora: Moonlit Farewell

Il nuovo titolo è, come per i precedenti, sviluppato da Bombeservice e distribuito da Playism, e sarà disponibile in italiano su Steam.

Demoni scatenati

Momo è l’Alta sacerdotessa del villaggio di Koho, un paese che sorge proprio vicino all’albero di Lun. Un luogo ricco di magia, ancorato alle antiche tradizioni e vicino al popolo delle fate. Proprio a questo popolo hanno rubato una magica campana che, dopo essere stata suonata, ha richiamato orde di demoni. Toccherà proprio a Momo, aiutata da Dora e Cereza, mettere fine a questa gravissima minaccia, in un’avventura che la porterà a scoprire antichi segreti.

Solidità

Momodora: Moonlit Farewell ha un gameplay molto solido, rapido e preciso. Come ogni metroidvania che si rispetti, ci sono momenti punitivi che richiedono diversi tentativi, uniti a una buona dose di abilità, per essere superati. I combattimenti, specialmente contro i boss, sono impegnativi, ma mai impossibili, mentre per i nemici comuni si può notare una discreta varietà di incontri, capace di mantenere sempre alta l’attenzione del giocatore. Uno dei punti focali di Momodora: Moonlit Farewell è la fase esplorativa dove, oltre ad avere a che fare con il platforming, incontreremo trappole e stanze segrete, mentre il paesaggio cambia attorno a noi.

Ottimo feeling

I controlli di Momodora: Moonlit Farewell sono molto semplici, il consiglio è quello di giocare a questo titolo con un controller, nonostante ci siano le impostazioni per utilizzare la tastiera. I quattro tasti principali del pad corrispondono a un’azione specifica: salto, attacco, cura e schivata. L’attacco, sia ravvicinato che a distanza, si esegue con lo stesso tasto, l’unica differenza è che per colpire da lontano dovremo tenere premuto sulla croce direzionale o lo stick analogico.

Momo nel villaggio di Koho. – Momodora: Moonlit Farewell – Bombservice.

A questi si aggiungono il tasto per vedere la mappa e altri collegati a delle abilità all’inizio non disponibili. Questi controlli semplici, essenziali se vogliamo, danno un’ottima risposta appagando il videogiocatore ogni qual volta riesce in una piccola impresa, che questa sia superare una difficile fase di platforming o sconfiggere un boss. Nonostante questa semplicità bisogna far notare come Momo non si può abbassare, questa leggera mancanza lascia dell’amaro perché, nel caso in cui fosse stata implementata questa caratteristica, si poteva pensare a molti utilizzi.

Meccaniche assodate

Se combattimenti e platforming sono due caratteristiche “attive” dei metroidvania, in Momodora: Moonlit Farewell ne troviamo altre che completano il pacchetto. Infatti, durante la nostra avventura avremo a disposizione diversi power-up atti a incrementare le nostre statistiche o altri che ci forniranno i poteri per poter proseguire nella vicenda. Un altro fattore importante, non necessariamente presente in tutti i metroidvania, è il gregario: un piccolo animale che ci aiuterà durante le fasi esplorative o durante i combattimenti.

La nota dolente arriva dalla mancanza di personalizzazione del nostro equipaggiamento, non capiterà mai di trovare oggetti in grado di cambiare la nostra tipologia di attacco. Nonostante l’equipaggiamento sia immutabile, questo non si può dire del nostro stile di gioco, grazie ai Sigilli potremo ottenere nuove capacità secondarie per i nostri attacchi, le nostre cure o altre caratteristiche che permettono di cambiare il nostro stile di gioco.

La schermata di selezione dei Sigilli. – Momodora: Moonlit Farewell – Bombservice.

Un’altra componente stabile dei metroidvania sono i punti di ristoro, qui chiamati Santuari, che ci permettono, attraverso un’offerta di cinquanta frammenti lunari, di aumentare la nostra capacità di rigenerazione della vita e della magia.

Arte al chiaro di luna

La grafica di Momodora: Moonlit Farewell è completamente in pixel art, ancora più curata e accattivante del lavoro precedente dei ragazzi di Bombservice: Momodora: Reverie under the Moonlight. Gli ambienti sono molto curati attraverso sfondi bellissimi, inoltre, ogni zona è dotata di una cromia unica e particolare, capace di far capire al giocatore quali saranno le possibili minacce, inoltre, il colore principale sarà riflettuto nella mappa rendendone più facile l’interpretazione. Ogni ambienta avrà una sua musica iconica, spesso composta unicamente al pianoforte, che aiuterà ancor di più l’immersione del giocatore in quest’avventura.

Momo combatte contro uno dei boss del gioco. – Momodora: Moonlit Farewell – Bombservice.

Arte e gameplay si fondono molto bene in Momodora: Moonlit Farewell che si rivela, nonostante qualche piccola pecca, un ottimo titolo, capace di migliorare sotto tutti gli aspetti il suo predecessore. Un’esperienza gratificante e ricca di momenti magici capace di farci divertire per tutta la sua durata, e che consigliamo a qualsiasi fan dei metroidvania.

Momodora: Moonlit Farewell è un ottimo gioco, una piccola gemma in pixel art capace di ammaliare il giocatore e trasportarlo nel suo mondo. Gameplay rapido e non troppo arduo, rendono l’esperienza appagante sotto tutti i punti di vista, peccato solo per le poche scelte di personalizzazione che, comunque, non compromettono affatto l’esperienza di gioco.

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