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NerdPool incontra Luca Casalanguida

Durante Milan Games Week & Cartoomics 2023 abbiamo avuto l’opportunità di fare qualche domanda a Luca Casalanguida, disegnatore di Oswald – Il problema del cadavere dell’assassino, scritto da Christopher Cantwell e pubblicato da Edizioni BD. Buona lettura!

Ciao Luca e benvenuto su NerdPool! Com’è nata e come si è sviluppata la collaborazione con Christopher Cantwell?

Mi ha contattato direttamente Boom! Studios perché cercava un disegnatore per questa storia. Penso mi abbiano trovato tramite i social. Dal punto di vista dei disegni, è stato molto semplice lavorare con Cantwell perché la sceneggiatura era abbastanza chiara e lineare, anche se presentava un tipo di scrittura molto discorsivo. E anche una volta terminate le pagine è andato tutto liscio, quindi mi sono trovato davvero bene sia con lo scrittore che con gli editor.

Conoscevi già la teoria del complotto che raccontate in Oswald?

Questa in particolare no. So che questo momento storico si è prestato e si presta a molte teorie, anche strampalate, ma non sapevo di questa così specifica impostata da Cantwell. Sapevo solo della teoria secondo la quale Oswald non è realmente l’assassino, ma niente di più.

Se ci fosse un altro complotto da trattare in un fumetto quale ti piacerebbe affrontare?

Non lo so, forse quello legato alle Torri Gemelle, il complotto dei complotti. Ma volendo ce ne sarebbero di ogni tipo e di ogni provenienza. In realtà, mi annoia l’idea di pensare a complotti per qualsiasi cosa. Se vogliamo anche in Italia se ne trovano tantissimi.

Visto che hai lavorato sia per il mercato italiano che per quello americano, quali sono i pro e i contro di uno e dell’altro?

In Italia lavoro per Bonelli, ora per Dylan Dog e prima per varie altre serie, come Nathan Never. La differenza grossa che vedo è che in Bonelli c’è più un rapporto di familiarità e di continuità, ci “si conosce” e ci si fida l’uno dell’altro. Riguardo al mercato americano, almeno per la mia esperienza, è qualcosa più spotted. So che farò questo lavoro e poi finisce lì. Probabilmente ce ne sarà un altro, magari con la stessa casa editrice o con una diversa, ma non mantengo un vero legame successivo al lavoro. Almeno finora è capitato così.

Invece, dal punto di vista lavorativo è piuttosto simile. Lavoro da solo e abbastanza velocemente, quindi riesco a gestirmi bene e a portarli avanti entrambi, senza mettere in pausa l’uno o l’altro.

Tornando a Oswald, qual è il personaggio della banda al quale ti sei più affezionato e quello che hai più odiato?

Come carattere, Rose mi sembrava quella più carismatica mentre quello che più ho odiato è Shep, l’uomo con il cappello da cowboy, che comunque alla fine riesce a risollevarsi. Da disegnare il più difficile è stato Oswald perché non riuscivo a dargli una caratterizzazione efficace. Ci ho lavorato un sacco, anche sulla foto, per mantenere la somiglianza. Lui mi è rimasto più difficile da approcciare proprio tecnicamente come disegno.

E per gli altri personaggi avevi delle reference precise su cui basarti?

Solamente per alcuni. I riferimenti arrivavano da Cantwell, ma non su tutti, e per fare in modo che ricordassero cantanti, attori o personaggi reali.

Nel corso della tua carriera hai sempre lavorato insieme a un autore o un’autrice. Hai mai pensato di realizzare una storia da autore unico?

Sinceramente no. Mi piace molto disegnare e cercare il miglior modo per riportare sulla pagina un racconto, però banalmente non ho mai avuto lo stimolo o l’idea di creare io una storia. Ho provato quando preparavo le tavole di prova per qualche progetto ma non sono mai andato oltre.

Hai qualcosa in ballo per il futuro?

Al momento, come accennavo prima, sto lavorando su Dylan Dog per il mercato italiano, su una nuova miniserie con Boom! per quello americano, e a un libro per Delcourt con i testi di Makyo per il mercato francese. Cerco di giostrarmi al meglio tra i tre per rispettare le varie scadenze.

Per il resto posso solo aggiungere che, una volta terminata questa, arriverà sicuramente un’altra miniserie per il mercato americano, stavolta non correlata a Boom!, e con i testi di Curt Pires, uno scrittore con il quale ho già lavorato per alcune cose uscite su Comixology e in cartaceo per Dark Horse.


Ringraziamo ancora Luca Casalanguida e Edizioni BD per averci concesso questa intervista durante l’ultima edizione di Milan Games Week & Cartoomics. Vi ricordiamo che potete già trovare sul sito la recensione di Oswald.

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