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No Sleep Till Shengal – Una Rivoluzione da raccontare

Zerocalcare è, da tempo, la voce di una generazione che si rispecchia nelle sue opere. Tutti i suoi fumetti si avvalgono di un linguaggio universale, un codice col quale Michele Rech (vero nome di Zerocalcare) è riuscito a descrivere le ansie e le speranze che molti di noi hanno attraversato nel corso della propria vita.

L’unica opera dell’autore romano che si discosta da tutto questo è Kobane Calling, un reportage sul viaggio dello stesso autore all’interno del Rojava durante la guerra tra i Curdi e l’Isis. 

A distanza di sette anni Zerocalcare torna con un nuovo reportage, questa volta in Iraq, per documentare la lotta degli ezidi di Shengal. Vi presentiamo, senza ulteriori indugi, No Sleep Till Shengal, l’ultima fatica di Zerocalcare pubblicata da Bao Publishing.

La Storia

Zerocalcare riceve una telefonata da Elbak, il responsabile del centro culturale curdo di Roma, questi gli chiede di viaggiare in Iraq per mostrare al mondo come si sia trasformata Shengal, cittadina vicina al confine siriano e ancora più vicino al governo regionale del kurdistan iracheno. Questa città è importante, non solo perché è il luogo nel quale gli ezidi si stanno ribellando dopo il genocidio avvenuto ai loro danni, ma anche perché stanno adottando la stessa tipologia di governo attuata nel Rojava dai curdi: il confederalismo democratico.


Da questo momento parte il viaggio di Zerocalcare in territorio iracheno, accompagnato da persone differenti rispetto al suo viaggio a Kobane. Un viaggio che è ben lontano da quello affrontato in precedenza dall’autore, ma capace di trasmettere tante emozioni.

Quando finisce una storia? Quando smetti di parlarne?

L’iconico autore

Zerocalcare è un autore iconico, la sua capacità di raccontare una storia e i suoi disegni sono inconfondibili. 

La caratterizzazione delle persone incontrate dall’autore è molto forte, passa non solo dalle parole, ma attraverso i loro occhi. Particolare col quale l’autore romano riesce a convogliare, e rappresentare, le emozioni di tutti coloro che partecipano a questa storia.

La grande determinazione rappresentata in quest’occhio è capace di “bucare” le pagine del fumetto e arrivare fino a noi.

L’opera è intervallata da alcune pagine a bordo nero che ci raccontano la storia di una ragazza ora in forza alle YJS. Questa scelta precisa ci aiuta a capire che il narratore non è Zerocalcare, ma qualcun altro e i toni usati sono molto più scuri.

Menzione speciale per Alberto Madrigal che si occupa dei toni di grigio del volume enfatizzando luci e ombre di questo reportage.

Conclusioni

No Sleep Till Shengal è un’opera di graphic journalism che, esattamente come Kobane Calling, tutti dovrebbero leggere, ma non è per tutti.

Coloro che si sono avvicinati a Zerocalcare attraverso la serie animata, o altre opere, faticheranno a riconoscere, e a capire, l’importanza di questo fumetto. L’autore romano, conscio di questa possibilità, ironizza sui possibili lettori occasionali all’inizio dell’opera invitandoli a leggere Kobane Calling che, in qualche modo, risulta un prequel di No Sleep Till Shengal.

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Racconti di questo genere sono necessari per fotografare dei momenti storici che, purtroppo, non vengono raccontati dai nostri media. L’altalena di emozioni che Zerocalcare fa provare al lettore è, come sempre, incredibile. Non possiamo far altro che consigliarvi di leggere quest’opera, possibilmente mentre vi gustate un buon chai.

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