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One Piece – Confronto Live Action vs Anime e Manga

La serie live action di One Piece, disponibile sulla piattaforma streaming di Netflix dal 31 Agosto, ha fatto scalpore creando molto entusiasmo tra i fan del manga di Eiichiro Oda e dell’anime tratto dallo stesso. Questa felicità generata dalla serie è dovuta alla meticolosa attenzione avuta fin nei minimi dettagli non solo per la trama e la sceneggiatura (estremamente fedele all’opera originale), ma anche verso la scenografia e i costumi.

In particolar modo ci ha colpito la somiglianza quasi identica di alcune inquadrature del live action con quelle del manga e dell’anime, in questo articolo ne parliamo in modo più approfondito: 

luffy, Shanks, e il Cappello di Paglia

Cominciando dai primi episodi della serie, la prima scena che possiamo osservare meglio è quella tra Luffy e Shanks, quest’ultimo dona il suo amato cappello al nostro protagonista che promette di diventare Re dei Pirati; nel corso della serie notiamo un’elevata attenzione verso l’accessorio in questione dal valore per lui inestimabile. Questo cappello di paglia (da cui poi prendono il nome anche i compagni di Luffy: “La Ciurma di Cappello di Paglia”), pare essere parecchio importante già da questo live action, ma nel corso del manga che ovviamente ha portato la storia di Luffy ad uno stato più avanzato, è protagonista di molte teorie sul futuro della storia e di alcuni dei misteri ancora irrisolti. 

Nami e l’Importanza dell’Unità della Ciurma

Quando invece Nami ha bisogno del supporto di tutta la ciurma, Luffy e gli altri non si tirano indietro, dimostrandosi pronti a combattere per la loro compagna. Questa scena che ci viene mostrata all’interno del live action, è praticamente identica a quella presente nell’anime e nel manga. Sanji è perfettamente di fronte a noi, affiancato da Zoro per poi passare a Usopp e a Luffy in lontananza. In One Piece l’amicizia e l’unità gruppo sono sempre state un elemento fondamentale, e qui possiamo constatare (considerando anche la situazione in cui si verifica la scena) che è a tutti gli effetti un dato di fatto. Anche tutto ciò che circonda i personaggi è identico alla scena originale: paesaggio, oggetti scenografici ecc.

Il Sorriso beffardo di Gol D. Roger

Il sorriso del famosissimo Re dei Pirati Gol D. Roger non passa inosservato neanche nel live action. Da una guancia all’altra, l’espressione di quest’uomo che se non fosse per lui, Luffy e tanti altri personaggi a noi cari, non sarebbero presenti nella storia di One Piece; e anzi, se Gol D Roger non fosse mai esistito nella storia di One Piece, assieme al suo carattere ambizioso e irrefrenabile, sprezzante persino della morte stessa, non avremmo neanche una storia che riguardi appunto il One Piece, e l’opera omonima non sarebbe tantomeno esistita. E chissà cosa vuol dire quella “D” nel suo cognome…

Buggy, un simpatico e fastidioso antagonista

Uno dei “cattivi” che ci ha colpito di più in fattori di somiglianza con il manga è sicuramente lui: Buggy il Clown, con il suo abbigliamento, trucco, atteggiamenti e pose uguali alla sua versione presente nel manga non vi sono quasi differenze. Persino nella sua introduzione, la sua figura intera, seduta in modo scomposto sulla sedia, è ripresa allo stesso modo nel live action, così come nel manga. Se volessimo cercare delle differenze, è molto remota la possibilità di trovarne. Forse il naso rosso…? Attenzione, forse è meglio non dirlo per non farlo arrabbiare…

Zoro e lo scontro con Arlong e la sua banda

Nell’arco narrativo in cui la Ciurma affronta Arlong e i suoi, possiamo notare quante scene speculari alle originali ci siano: partendo dal momento in cui Luffy decide di aiutare Nami, fino allo scontro con l’uomo pesce, accompagnato da Zoro e Sanji. ll primo, fin dalla sua comparsa nel primo episodio, è capace di regalarci scene di combattimento degne della nostra attenzione e ammirazione che abbiamo riguardo il manga e l’anime, dove le tecniche utilizzate negli scontri di colui che aspira a diventare “il Miglior Spadaccino del Mondo” potrebbero essere considerate impossibili da replicare in un live action, qui noi dobbiamo ricrederci e dare ragione ai nostri occhi che sono testimoni di un’ottima riuscita (che potevano essere certamente meglio, ma considerando la scenografia di altri live action, possiamo ritenerci soddisfatti) di alcune delle scene di combattimento migliori tra manga, anime e live action.

La Wado Ichimonji…

Sappiamo che Zoro è l’unico spadaccino capace di utilizzare la tecnica delle tre spade, e la somiglianza tra le katane del manga e quelle del live action è elevata. In particolar modo possiamo notare l’incredibile somiglianza che vi è con la “Wado Ichimonji”, l’unica katana che Zoro non cambia con nessun’altra, poiché è legato affettivamente alla spada donatagli in una circostanza insolita e spiacevole; complice dell’obiettivo che si pone Zoro è anche questa katana, una delle più famose e leggendarie come poi avremo modo di scoprire nel corso del manga. Ed è anche dotata di una notevole resistenza come ci viene dimostrato innumerevoli volte: attenzione spoiler! Come quando nello scontro tra Mihawk e Zoro, questa spada non si rompe a differenza delle altre due. Un’altra prova la si ha quando, ad Alubarna, Zoro la usa per tagliare il corpo di Mr. One, fatto d’acciaio.

I Pirati di Cappello di Paglia e i loro sogni

Se c’è una cosa che non manca in One Piece, sono i sogni, a partire da quello di Luffy: “diventare il Re dei Pirati” per l’appunto. Molti dei sogni che hanno i nostri protagonisti vengono pronunciati e ribaditi quando la ciurma è sul punto di introdursi e navigare nella Rotta Maggiore, per avventurarsi nel pieno delle loro avventure. Anche questa è una scena Identica all’originale mostrata sia tra le pagine del manga che nell’anime.

Questa scena, dove gli “Originali” membri della ciurma di Cappello di Paglia promettono di raggiungere e fare loro i propri sogni, è sicuramente una delle più importanti, toccanti e una tra quelle che segna un punto di svolta per la storia di One Piece, affrontare il viaggio verso la Rotta Maggiore è – come dice Nami stessa – un punto di non ritorno, poiché viene anche definita il “Cimitero dei Pirati”. Ma non solo, in questa inquadratura non solo ci tornano alla mente i ricordi in cui molti di noi, probabilmente hanno cominciato ad appassionarsi all’opera, ma possiamo quasi sentire gli stessi brividi ed emozioni che abbiamo provato la prima volta che abbiamo visto o letto la scena anni fa, e che possiamo sentire ancora oggi se sfogliamo le pagine del manga o facciamo un “re-watch” dell’anime.

Ma, se vogliamo utilizzare termini più “tecnici” riguardanti le inquadrature si dal live action che dell’anime e del manga, allora si può dire che: se nella serie Netflix i Pirati di Cappello di Paglia sono ripresi in un’inquadratura stile “scorcio”, e quasi dall’alto li vediamo riuniti attorno a questo barile in legno, mentre nell’anime ad esempio, sono ripresi in un “CM” (Campo Medio, nel gergo). Le differenze che possiamo annotare sono veramente pochissime se non queste e forse qualche costume che ci ricorda uno stile da “aspiranti cosplayer” e qualche make-up non troppo riuscito, come alcuni oggetti relativi sempre alla scenografia.

Sanji, lo stile di combattimento e il sopracciglio

Andando poi a cercare altri difetti o differenze nell’opera, possiamo forse criticare l’assenza della forma del sopracciglio curvato di Sanji, forse i fan ne sentiranno la mancanza assieme ai suoi occhi a cuoricino ogni volta che il nostro cuoco è vittima di un colpo di fulmine… Però il suo stile di combattimento è certamente rimasto intatto, i calci utilizzati anche negli scontri più ardui e probabilmente difficili e surreali da riprodurre nella realtà, sono stati fedelmente riprodotti.

La sua incredibile forza risiede principalmente nelle gambe, infatti con un solo calcio è capace di mettere K.O. un avversario ed è dotato anche di una grande resistenza come quando al Baratie, ha incassato i potenti colpi di Pearl, ma non solo, ha sconfitto molti altri nemici come alcuni degli uomini pesce nell’arco narrativo di Arlong e nel corso della serie manga sviluppa tante altre incredibili capacità, spinto dal suo sogno più grande: trovare l’All Blue. Un mare leggendario in cui si dice che vivano le specie di tutti e quattro i mari: il mare settentrionale, il mare meridionale, il mare occidentale, e il mare orientale.

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