back to top

PK: Trauma – Recensione

Mi è capitato spesso di parlare di PK con amici appassionati di fumetti e quando si pone la fatidica domanda “quali sono le storie migliori?”, Trauma viene sempre citata. Il numero 10 della prima serie PKNA dell’ottobre 1997 è rimasto nel cuore di pressoché tutti i lettori, grazie a una storia matura, che riesce a essere divertente ma anche molto drammatica. Panini Comics ha pensato bene di ristamparla in un volume della collana Disney De Luxe e così anche io sono riuscito finalmente a leggerla.

Lo so, vi sento che state pensando “ma come, ancora non l’avevi letta?” e purtroppo è vero. Anche per questioni anagrafiche, mi sono avvicinato a PK forse nel momento peggiore, ovvero durante la pubblicazione della terza serie, PK – Pikappa, che comunque quando avevo circa dieci anni non era per nulla male. Poi, ho provato in diverse occasioni a recuperare la prima serie ma per un motivo o un altro non sono mai riuscito a farlo. Ora sto puntando gli omnibus…forse è la volta buona, chi lo sa.

UNA BATTAGLIA FISICA E PSICOLOGICA

Tornando a noi, PK: Trauma presenta i testi di Tito Faraci e i disegni di Lorenzo Pastrovicchio, due nomi ormai molto affermati ma che al tempo erano alla prima esperienza sulla serie. Nel corso delle storie precedenti, Pk aveva affrontato diverse volte gli evroniani e altre minacce, riuscendo sempre a cavarsela. Stavolta il nemico è di un livello superiore e lo scontro sarà fisico tanto quando psichico. Trauma è il nome di un evroniano con un fisico potenziato ma soprattutto grandi abilità mentali che gli permettono di usare la paura come arma principale. Per sconfiggerlo, Pk dovrà quindi trovare il coraggio di affrontare e sconfiggere prima di tutto le proprie paure.

In circa sessanta pagine, i due autori creano una storia incredibile, che inizia presentandoci questo nuovo nemico e procede con un ritmo sempre crescente fino al lungo scontro tra i due personaggi. Nel mezzo si ride e ci si diverte grazie al solito Angus Fangus e anche lo stesso Pk cerca di mantenere la sua vena ironica, ma di fronte allo strapotere di Trauma si può provare solo paura e terrore. Anche il suo aspetto, così diverso dagli altri evroniani, lo rende una minaccia ancora più tangibile e di un livello superiore.

Nel design di Trauma e nella struttura di alcune tavole si nota tutta la bravura di Pastrovicchio, che non ha paura di sperimentare soluzioni nuove e moderne per il mondo Disney, come lo è la storia di Faraci, che vuole mettere in primo piano l’aspetto psicologico del protagonista. Tutti questi elementi rendono PK: Trauma una storia imperdibile ancora oggi e che potete leggere benissimo anche senza recuperarvi l’intera serie di PKNA.

L’edizione deluxe proposta da Panini rende onore ai disegni attraverso il grande formato ed è ricca di materiale extra che aiuta a contestualizzare la storia, anche attraverso le parole dei due creatori. Bellissima anche la copertina inedita di Pastrovicchio!

Una storia matura e moderna, che resta un punto altissimo della produzione legata a PK, firmata da due grandi fumettisti, Tito Faraci e Lorenzo Pastrovicchio, al tempo semi-esordienti. Trauma mette Pk di fronte alla sfida più difficile: affrontare le proprie paure e cercare di sconfiggerle.

CORRELATI

Una storia matura e moderna, che resta un punto altissimo della produzione legata a PK, firmata da due grandi fumettisti, Tito Faraci e Lorenzo Pastrovicchio, al tempo semi-esordienti. Trauma mette Pk di fronte alla sfida più difficile: affrontare le proprie paure e cercare di sconfiggerle.PK: Trauma - Recensione