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Separate Ways – recensione del DLC di Resident Evil 4 con Ada Wong

Si torna al villaggio di RE4, stavolta con Ada ed il suo viaggio che, come sempre, si incrocia con quello di Leon.

Il recente remake di Resident Evil 4 (qui la nostra recensione) ha dimostrato quanto Capcom negli ultimi anni stia gestendo davvero molto bene il suo brand horror di punta. L’alternanza di sviluppo tra nuovi capitoli e remake dei classici, tutti ottimi sotto ogni punto di vista, denota una valorizzazione dell’iconica saga che non ha precedenti nell’industria, con la casa giapponese che si è fatta del tutto perdonare gli scivoloni del passato legati ai mai troppo amati (per non dire tollerati) RE5 e RE6 (sarà interessante vedere come eventualmente si comporteranno qualora decidessero di proporre dei remake proprio di questi due episodi, ma questa è un’altra storia). Ebbene, all’ottimo lavoro svolto con l’ultimo remake dedicato al quarto capitolo principale si affianca ora il DLC Separate Ways, avventura con protagonista la splendida e misteriosa Ada Wong, che già trovavamo come extra nella versione PS2 dell’originale RE4 (e nelle sue riedizioni in HD).

Se il contenuto originale era poco più che un piccolo omaggio degli sviluppatori, un breve assaggio dell’avventura del 2005 dal punto di vista della nostra cara Ada, questa nuova versione dell’espansione destinata al remake è invece un’avventura davvero sorprendente, per densità di contenuti, durata e innovazioni nel gameplay, il tutto poi proposto ad un prezzo davvero accattivante (meno di 10 euro su tutti gli store digitali in cui è disponibile il gioco base). Abbiamo giocato l’avventura nei panni della nostra antieroina preferita, ed ecco le nostre considerazioni nella nostra recensione come sempre made in NerdPool!

Strade diverse, ma non troppo

Separate Ways ci mette quindi nei panni di Ada Wong, presenza ricorrente quanto sfuggente durante le avventure di Leon S. Kennedy, e Resident Evil 4 non fa eccezione. Il DLC, in italiano tradotto come Strade Diverse, è accessibile dal menu principale del gioco, e permette di approfondire vari aspetti della trama e della lore del titolo, andando ad integrarsi alla perfezione con le vicende narrate nella campagna principale, rispondendo a quasi ogni questione che l’avventura di Leon ed Ashley lasciava aperta. L’intreccio è orchestrato alla perfezione, in modo da risultare coerente al 100% con la storia principale, compresi gli incontri tra i protagonisti e le conseguenze legate ad ogni azione dei due.

Questo lavoro rende l’intera opera estremamente coesa e narrativamente ben strutturata, arricchendo a dismisura la nuova timeline canonica introdotta dal remake di Resident Evil 2 in poi (o anche dal vecchio remake del primo episodio se vogliamo), in cui ogni dettaglio è fondamentale ancor più che in passato a costruire l’enorme lore di una saga ormai prossima a festeggiare i suoi primi 30 anni. La nostra Ada viene mandata nel villaggio teatro delle vicende nientemeno che da Albert Wesker, con l’incarico di recuperare l’Ambra, un’arma biologica precedentemente nelle mani di Lord Saddler ma sottratta ad esso da Luis Sera Navarro, scienziato redento già conosciuto nella campagna principale con Leon. Il buon Luis ha nascosto l’Ambra per proteggerla dal suo ex-capo ormai fuori controllo. E proprio dall’incontro fra Ada e Luis al castello di Saddler inizia la nostra nuova avventura, approfondendo finalmente uno dei personaggi più misteriosi e affascinanti della serie.

Un gameplay rivisitato ed efficace

Il dualismo morale della protagonista, combattuta tra il dovere di accontentare le richieste di Wesker e il desiderio di aiutare gli altri, in primis quel Leon con cui ha condiviso importanti momenti in quel di Raccoon City, fa da perno centrale alla narrazione sorprendentemente curata di Separate Ways, in grado di elevare assieme alla campagna principale Resident Evil 4 da quasi stand-alone che era nella sua versione originale a vera e propria colonna portante nella lore della saga intera. Questa inaspettata qualità narrativa fa il paio con alcune modifiche e novità al gameplay che donano una propria riconoscibilissima identità al contenuto, scacciando lo spauracchio del “more of the same” che avrebbe potuto annoiare chi conosce a menadito l’opera di base.

Separate Ways

Invece, analogamente a quanto visto con l’espansione Shadow of Rose di RE Village, ci troviamo di fronte ad un’avventura con una sua forte personalità, ed un gameplay certo mutuato dal gioco principale, ma con diverse novità in grado di donare la freschezza necessaria all’espansione. La prima in cui ci imbattiamo è certamente data dal rampino, in grado di donare una nuova mobilità alla nostra Ada, variando anche notevolmente i percorsi su cui ci muoveremo, cosa estremamente intelligente dato che bene o male sono location già esplorate con Leon. Inoltre il rampino torna molto utile anche in combattimento, permettendoci di accorciare le distanze con i nemici storditi, finendoli poi con un calcio acrobatico che si attiva in automatico dopo l’utilizzo del suddetto rampino. Molto utile si rivelerà anche per alcune boss fight, come quella contro l’iconico El Gigante, in cui uniremo l’utilizzo del rampino ad una certa distruttibilità ambientale in un’arena studiata appositamente, davvero entusiasmante e ben realizzata.

L’altra novità di gameplay riguarda I.R.I.S., uno scanner digitale che Ada può utilizzare tramite il proprio occhio destro, in grado di rilevare elementi importanti negli scenari, come ad esempio impronte sui tastierini numerici in modo da ricostruire i codici di sicurezza, elementi questi in grado di creare enigmi ambientali piuttosto stimolanti ma mai frustranti, come da tradizione della serie. Non mancano poi diverse attività secondarie, come quelle già viste nell’avventura di Leon e spesso commissionate dal leggendario Mercante, presente anche qui e finalmente contestualizzato nella lore del gioco come mai prima d’ora.

Un RE Engine in splendida forma

Tecnicamente parlando abbiamo spesso lodato le doti tecniche e la versatilità del RE Engine, motore proprietario di Capcom ormai in uso su praticamente tutti i franchise della compagnia, ma che ha debuttato per la prima volta proprio con la sua saga horror per eccellenza in Resident Evil 7. Separate Ways non fa certo eccezione, basandosi sul magnifico lavoro tecnico svolto su Resident Evil 4, che porta l’ultimo episodio prodotto ad un livello di qualità grafica davvero di prim’ordine. Abbiamo testato il DLC, così come ai tempi il gioco base, su Xbox Series X ed i risultati sono davvero eccellenti sull’ammiraglia di casa Microsoft.

Separate Ways

Stesso discorso per il comparto audio, con musiche sempre adatte ed effetti sonori pressoché perfetti, con la possibilità di attivare l’audio 3D sui dispositivi che lo supportano, per ottenere un effetto spaziale davvero ben fatto e coinvolgente. Buono il doppiaggio italiano, ormai sempre presente nei titoli di Resident Evil sin da RE6 del 2012. Separate Ways può essere completato in circa 4 o 5 ore se si vogliono seguire anche tutti gli incarichi secondari, una longevità di tutto rispetto per un DLC dal prezzo assolutamente ridotto, un altro centro per Capcom.

Separate Ways è decisamente un DLC più che riuscito. Riesce nell'intento di ampliare ulteriormente narrativa e lore della della saga, integrandosi alla perfezione con l'avventura principale completandola e chiudendo quasi ogni questione rimasta in sospeso. Dal punto di vista del gameplay riesce a reinventarsi grazie ad alcune novità che variano l'approccio del giocatore dando un senso di novità ad ambienti già conosciuti. Tecnicamente eccelso come l'opera principale, ad un prezzo decisamente basso offre molti più contenuti di quanti ce ne saremmo potuti aspettare, consigliatissimo a chiunque abbia amato il gioco base e voglia ancora immergersi nelle sue ambientazioni con un gameplay leggermente diverso e perciò stimolante.

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