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Sono solo fumetti! 1 – Recensione

La storia dei comics americani è fatta di luci e (tante) ombre. Attivo sin dagli anni ’70, Howard Chaykin ha alle spalle una lunga carriera nel mondo del fumetto e, nel corso dei decenni, ha potuto conoscere in prima persona le dinamiche e il funzionamento di questo ambiente lavorativo. Sono solo fumetti! (Hey Kids! Comics! in originale) è, in tal senso, il suo modo per raccontare cosa è successo dagli anni ’40 a oggi dietro le quinte, per svelare le storie dei disegnatori, degli sceneggiatori e non solo, che hanno dato vita a un giro di affari incredibile, ma spesso a caro prezzo. Una serie in tre volumi che SaldaPress ha iniziato a proporre da novembre.

Living the dream

Dagli anni ’30 a oggi sono tantissimi i nomi che hanno gravitato intorno al mondo del fumetto, nei più svariati ruoli, insieme a una lista infinita di case editrici, alcune dal successo effimero e altre che hanno raggiunto la fama mondiale. Tracciare un quadro preciso e con un approccio documentaristico sarebbe un’impresa impossibile e noiosa, per cui Howard Chaykin cerca di combinare realtà e fantasia per avvicinarci il più possibile alla verità.

Alternando più linee temporali, dal 1945 al 2015, ci vengono presentati tanti personaggi tra scrittori, disegnatori e direttori editoriali, ponendo l’attenzione in particolar modo su Ted Whitman, Benita Heindel e Ray Clarke. Tre giovani dalle grandi speranze, che cercano di trovare il loro posto nel mondo del fumetto e di raggiungere il successo. Con il suo solito stile pungente e feroce, Chaykin non si pone alcun filtro e non si fa problemi a farli scontrare subito con la dura realtà di un sistema corrotto e marcio.

Il volume si apre con un elenco dei personaggi, necessario a inizio lettura per orientarsi tra le pagine di Sono solo fumetti! Non è una lettura semplice, in poche pagine si alternano tanti volti e non è subito facile riconoscerli. Allo stesso tempo, con il passare dei capitoli, si viene a creare una spaccatura sempre più netta tra due visioni opposte. Da un lato, i tre protagonisti e gli altri fumettisti, pronti a mettere in gioco tutte le loro abilità, ma che iniziano presto a perdere fiducia nel sistema. Tra diritti non riconosciuti e ritmi di lavoro aberranti, sembrano carne da macello per l’arricchimento di pochi. Infatti, dal lato opposto ci sono proprio loro, i direttori editoriali e quelli che ci mettono il nome e i soldi, senza sporcarsi le mani ma finendo per prendersi anche tutto il merito.

La dura realtà

I nomi dei personaggi di Sono solo fumetti! sono inventati ma è spesso facile riconoscervi i tratti e i comportamenti di figure storiche per il mondo dei comics. Personalità che ne hanno decretato il successo ma che il pubblico ha iniziato a vedere in maniera diversa con il passare dei decenni o altre a lungo cancellate dalla storia. Ad esempio, se non la conoscete, vi invito ad approfondire la storia di Jerry Siegel e Joe Shuster, i creatori di Superman.

Al tempo stesso, la società americana e la politica hanno sempre avuto una forte influenza sul mondo dei comics. Basti pensare all’introduzione del Comics Code Authority nel 1954 o a come i temi affrontati nei fumetti siano cambiati nel corso dei decenni per intercettare i bisogni e gli interessi del pubblico.

Sono solo fumetti! è una serie dominata dai dialoghi, dove non esistono vere e proprie scene d’azione, ma l’alternanza delle linee temporali aiuta sicuramente a tenere sempre costante il ritmo della narrazione. Superato l’inizio, che potrebbe risultare ostico per i tanti nomi e situazioni introdotte, il quadro della situazione si fa sempre più chiaro e diventa davvero interessante vedere l’evolversi delle dinamiche del sistema editoriale.

Dopo un primo volume ricchissimo di contenuti, dove potete anche divertirvi a cercare di capire i riferimenti a serie e personaggi reali, nei prossimi mesi ci aspettano altri due volumi e sono molto curioso di vedere quali aspetti andrà ad analizzare con il suo occhio critico Howard Chaykin.

Superato un inizio piuttosto ostico, per i tanti nomi e situazioni introdotte, Howard Chaykin porta avanti con Sono solo fumetti! un racconto critico e satirico, a metà tra realtà e finzione, del mondo dei comics americani dagli anni '40 a oggi.

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